FANCY 1

Qualcosa per riflettere, pensare, sognare...alzare il "punto di vista"...

LUCI ED OMBRE DELLA SCIENZA MEDICA

UNA CONCEZIONE DA RIVEDERE OGNI GIORNO

E’  fuori luogo presentare la scienza come un soggetto immacolato al di sopra delle bassezze umane ed esente da errori o conflitti di interessi. Sono lontani i giorni in cui si dedicava la vita alla ricerca solo per l'amore della conoscenza; oggi è il denaro che condiziona gran parte delle scelte personali, ma  in maniera totale credo, quelle delle grandi aziende. Non voglio togliere a nessuno i meriti di un progresso che anche nel campo medico ci stupisce ogni giorno ( specialmente proprio agli italiani che sappiamo bene in quali condizioni siano costretti a lavorare ) ma errori di metodo ( scientifico ) e devianze finalizzate ad altri interessi dovrebbero anch'essi essere costantemente segnalati e non ignorati da un'informazione che appare anch'essa pesantemente condizionata. Affronto pertanto i problemi che mi sembrano ora di più scottante rilevanza, come i vaccini, l'introvabile cura per il cancro, l'affare "chemio" e l'affare PSA ( prostata ) ma mi riservo di aggiungere in seguito tutti gli aspetti di malaffare che potranno emergere. Con l'avvertenza che nessuno è autorizzato a considerare quanto scrivo come istigazione ad una medicina alternativa, a cure particolari o trattamenti che pure citerò: io intendo solo dare fatti e notizie a completamento di un'informazione che ritengo quantomeno "sbilanciata"; fatti e notizie che potranno essere giudicate e approfondite da chi è aperto ad una visione totale e non già preformata dagli organi istituzionali.

                                                                   L. Fancelli

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VACCINI -  11/8/2019 -  Tribunale di Milano condanna per autismo causato da vaccino esavalente.vedi

 Il Tribunale di Milano con sentenza numero 557/2019 riconosce l’indennizzo ex L. 210 ad una donna che aveva contratto la sindrome di Guillain-Barrè.vedi

            La proliferazione - la reale necessità - la legittimità dell'obbligo - Gli affari che stanno sotto. 

 

                            Possiamo dire che nessuno ( salvo la solita eccezione che conferma la regola ) si sogna di mettere in dubbio la validità scientifica e l'utilità diretta dei vaccini: veniamo da una popolazione che ha vissuto direttamente sulla propria pelle i benefici portati dall'introduzione della vaccinazione di massa per quanto riguarda il vaiolo e la poliomielite, quelli che per la mia generazione erano gli unici consigliati ( non obbligatori ma consigliati ) in età scolare, Oltre quello per la tubercolosi, benefici che hanno portato alla totale scomparsa di quelle terribili malattie.

           Oggi, come conseguenza ( potrebbe sembrare ) di alcuni casi di malattie come meningite o morbillo che tuttavia non hanno mai scatenato superamento dei livelli di guardia da sempre verificatisi, siamo stati assaliti dalla sindrome dell'epidemia con le soluzioni più estreme che mai avevamo viste nella storia di questo paese:
- Quella dell'introduzione di una vaccinazione obbligatoria in età prescolare con un mix di 12 ( poi ridotti a 10, per ora ) vaccini contro un serie di patologie da scongiurare, garantendo su alcuni fronti che non esiste alcun tipo di rischio da vaccino, o suggerendo su altri ( evidentemente meno radicali ) che comunque i rischi sono sempre minori dei mali, è la tesi dominante ormai passata a livello di governo e che sicuramente entrerà a far parte della norma.
            Chi poi la rispetterà e quali saranno le conseguenze della mancata applicazione è tutto da vedere: Già in qualche regione del Nord si parla di non applicazione dell'obbligo.
            Ma torniamo al dunque, cioè sulla necessità: si ritiene davvero che l'esecuzione a tappeto con tutti i vaccini disponibili sia cosa giusta e priva di controindicazioni?
             In teoria io riterrei di si, se i risultati ottenuti fossero quelli sbandierati e le garanzie di sicurezza quelle fornite dalla ministra dovremmo essere proprio dei cretini a rifiutarci di accettare cotanta gratuita assistenza; Senonché ci sono alcuni "piccoli" particolari che ci spingono ad effettuare ragionamenti un po' diversi: - Ci sono diverse testimonianze sui danni neurologici irreversibili occorsi a bambini nelle immediate adiacenze della vaccinazione ( poche portate in tv e molte di più sui giornali ) e generalmente identificate in vero e proprio autismo.
            Certo sarà difficile dimostrare il collegamento quando a farlo dovrebbe essere proprio quella classe medica che è la prima a difendere il vaccino a spada tratta ( ci si rifiuta a priori di indagare sui casi, perché l'ammissione di un eventuale collegamento non è ammesso dalla medicina ufficiale - alla grazia del metodo scientifico! ), questo mi ricorda tanto una lunga discussione che ci fu a suo tempo sul metodi Di Bella che indusse un illustre studioso non allineato a dire: - "Sarebbe stato meglio se voi aveste guardato di più nel cannocchiale del pisano!"
Epatite B: Il silenzio assordante...
           Ma ritengo che anche l'aspetto economico non sia da considerare secondario nella questione poiché sappiamo a quali livelli di corruzione si sia arrivati speculando anche sulla salute della gente, quando ci sono di mezzo enormi giri di denaro. Noi che non siamo nati ieri ( ma se voi lo siete farete meglio ad informarvi ) ci ricordiamo troppo bene cosa fece il sig. ministro della sanità De Lorenzo ( e consorte ) , Poggiolini ecc..che con vaccini ricavati a costi bassissimi (poiché la plusvalenza andò in tasca ai suddetti ) appestarono di AIDS ed epatite.
            Non so se il ministro sia ancora in galera ( ne dubito ) ma secondo il mio personale codice ( assai diverso dal codice penale vigente ) tali persone andrebbero impiccate (come ai buoni vecchi tempi ) al più alto pennone della nave.
vedi sentenze   ----   La Cassazione dice ancora no nessun nesso con vaccino

E il diritto a decidere del proprio corpo - ne vogliamo parlare?

 da Critica Scientifica di Enzo Pennetta   che invito a leggere riporto quanto sotto:
    ...Sulle reazioni avverse è stato pubblicato proprio questa estate e ripreso da Wired un articolo nel quale si denunciava che esse venivano nascoste per non dare spago ai no-vax.
Sugli interessi economici siamo d’accordo, ma se la nutella venisse imposta obbligatoriamente ai bambini il problema sarebbe non meno grave.
Riguardo agli obblighi qui siamo ben oltre, si tratta di imporre di introdurre qualcosa nel nostro corpo sul quale rivendico la sovranità assoluta.
Lo Stato può vietare l’assunzione di una sostanza o obbligare a compiere un’azione ma disporre del corpo in quanto tale no.
Riguardo i vantaggi delle campagne di vaccinazione ci sono precedenti storici anche di segno opposto, non parlo di studi ma di storia.                     

E’ inoltre fuori luogo presentare la scienza come un soggetto immacolato al di sopra delle bassezze umane ed esente da errori o conflitti di interessi perché tutti ricordano bene gli scandali delle pandemie di H1N1 (suina) e H5N1 (aviaria) che hanno procurato danni incalcolabili all’economia ma fatto arricchire i produttori di vaccini (per la H1N1 vennero spesi nel 2009 ben 400 milioni di Euro per produrre 24.000.000 di dosi  di cui ne vennero utilizzate solo 700.000). Su quella questione emersero pesanti e documentati conflitti di interesse da parte di responsabili delle autorità sanitarie legati alle case farmaceutiche.                           


             Concludendo, signori della Corte, vi dovrete accorgere che non abbiamo più alcuna fiducia in Voi, persino gli anziani l'hanno persa ( quelli che ora stanno boicottando anche la vaccinazione antinfluenzale ) ed anzi, ciò che richiedete così imperiosamente induce molto spesso a fare il contrario,  si, perché quando la fiducia si è persa, è ben difficile riconquistarla. 

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Fatti, non opinioni.

                   Subito prima della II guerra mondiale Hollywood produsse un gran numero di film che narravano la carriera di scienziati e inventori famosi del diaciannovesimo secolo e degli inizi del ventesimo; tra questi era la storia della scoperta - intorno al 1910 - della terapia con arsenico per la sifilide. Il film intitolato "Dr. Erlich's Magic Bullet" ( la pallottola magica del Dr.Erlich ), rispecchiava quella concezione tuttora in auge della malattia e che ancora guida la ricerca medica assai spesso.  Ogni malattia in questa concezione è il risultato di una causa semplice ed unica: un microrganismo patogeno, una molecola alterata, un gene aberrante. A ciò la ricerca medica risponde trovando una "pallottola magica", che colpisca in pieno l'agente morboso, distruggendolo e riportando il paziente in perfetta salute. 

                   La nozione che si possa trovare la causa fisica di una malattia per poi correggerla con un rimedio fisico appropriato e specifico, deriva in definitiva dal modello cartesiano del corpo come macchina, descritto nella V parte dei Discours del 1637 . Se dopotutto il corpo non è niente più di un orologio, allora - come un orologio che non funziona - esso può essere riparato sostituendo un ingranaggio o una molla difettosa. La teoria medica è passata attraverso varie fasi storiche, nella sua ricerca di cure e cause semplici, fasi che si sono ripetute in tempi recenti per ogni nuova entità morbosa.Dapprima vi fu la teoria che riferiva le malattie ai germi e Robert Koch enunciò i suoi famosi principi per identificare l'agente infettivo responsabile di ogni disordine.Tuttavia, anche se Koch ha ricevuto - nel 1905 -  il premio Nobel per la scoperta del bacillo della tubercolosi e anche se gli attuali testi continuano a considerare il bacillo come la causa della tubercolosi, la storia della malattia non conferma poi molto questa opinione semplicistica.

Il bacillo di Koch

                  In Gran Bretagna, nel 1828 - quando le cause di morte vennero per la prima volta registrate sistematicamente - la mortalità per tubercolosi era intorno a 4000 per milione. Nel 1855 la mortalità era scesa a 2700 per milione e continuava a decrescere in modo lineare e costante, tanto che agli inizi del ventesimo secolo era caduta a circa 1200 per milione. La scoperta compiuta da Koch intorno al 1880 non ebbe alcun effetto sulla rapidità del calo e la mortalità nel 1925 era di 800 per milione, solo un quinto rispetto ad un secolo prima. Completamente indifferente all'introduzione della terapia moderna, la mortalità continuò a diminuire costantemente fino a 400 per milione nel 1948, quando fu introdotta la chemioterapia, che accelerò la caduta fino ai trascurabili valori attualmente riscontrati in Europa e Nord America.

                  La storia della tubercolosi è analoga a quella dei principali killers del diciannovesimo secolo, le malattie respiratorie, che persero progressivamente importanza senza che ciò fosse in apparente rapporto con la scoperta di agenti patogeni o terapie mediche. Quasi certamente questo va ricondotto al generale aumento dei redditi e alle migliori condizioni di lavoro. E' ugualmente fondato considerare il capitalismo sfrenato come causa della tubercolosi, tanto quanto incolpare il bacillo e attribuire il merito della sua finale sconfitta più a Bismark che a Koch. Quando le malattie infettive hanno cessato di essere la principale preoccupazione  della medicina europea, la teoria batterica è stata in larga misura - ma non completamente - sostituita da altre analisi di singoli fattori. Per oltre venti anni le pallottole magiche della battaglia contro il cancro sono state dirette contro gli sfuggenti virus oncogeni, ma nonostante i miliardi spesi per gli armamenti e le molte medaglie conferite per atti di eroismo, l'esercito rivale si è dimostrato un esercito fantasma. I sospetti si sono poi rivolti dagli oncovirus agli oncogeni, ma il principio rimane lo stesso. Nel contempo,le prove incontrovertibili - fornite dagli studi epidemiologici e di laboratorio - che i tumori sono in larga parte connessi ai cicli produttivi, alla generazione e al consumo di energia e alla trasformazione industriale del cibo, vengono ignorati, nel disperato sforzo di curare malattie che in realtà dovrebbero essere, per prima cosa, prevenute.

                 Il problema - ovviamente -  è che la medicina curativa accetta il mondo così com'è, mentre la medicina preventiva richiede che esso cambi, talora anche in modo rivoluzionario.

============Harvard University - Museo di zoologia comparata.=========

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La figura di Otto Heinrich Warburg

                             Prima di tutto diciamo che internet, che permette a tutti di dire tutto e il contrario di tutto ( con pochi limiti formali ), ha visto il proliferare di siti che sostengono tesi o notizie, parallelamente ad altri siti dedicati a sostenere sempre e comunque la teoria del complotto della truffa o, come si usa dire oggi, della bufala.
               Ogni notizia quindi e specialmente quelle più importanti e delicate, è destinata ad essere interpretata alla luce di questo doppio specchio; la realtà delle cose che sta, come dicevano i latini in medio, va sempre ricercata con un certo sforzo da parte del lettore il quale tende invece a prendere direttamente quella che gli è più confacente, quella in cui trova la conferma della sua idea preconcetta.
               Ora quì, poiché la cura del cancro è un argomento estremamente delicato anche per la sensibilità di molte persone  direttamente interessate, ( per cui si presta a manomettere la buonafede, l'ingenuità e l'ignoranza di gran parte della popolazione che si trova assolutamente "disarmata" di fronte a certe situazioni ) voglio partire dai fatti: invitando sempre a non prendere mai decisioni affrettate sulla base di ciò che potete trovare scritto ( anche quello che segue ) che ritengo di dover pubblicare solo ai fini di un'apertura nella mentalità di una classe medica che mi sembra ottusa e chiusa, mentalità che, quando rifiuta a priori la ricerca e la verifica, è in stridente contrasto con l'indirizzo scientifico da cui proviene; a meno che la medicina non debba più considerarsi scienza ( opinione che comincio a rilevare con una frequenza preoccupante ).
                              E' un fatto che Otto Heinrich Warburg sia stato un grande studioso dell'argomento e abbia conseguito su questo un premio Nobel; su questo non si discute, semmai si vanno a cercare fonti autorevoli di documentazione reale ( vedi Wikipedia ).
                               E' un fatto che come direttore per venti anni del famoso Max Planck Institute non può essere considerato un ciarlatano ( chi lo facesse, confermerebbe al contrario la sua cattiva fede ).
              E' certa la sua scoperta che le cellule cancerose vivono e proliferano in ambiente acido e muoiono in ambiente basico ( o alcalino ). Mi si dice però che le sue conclusioni sono errate in quanto identifica la causa del cancro proprio in quel ph acido mentre ormai sappiamo che ciò è invece una conseguenza e non la causa, che ormai sappiamo risiedere in un accumularsi di errori genetici a livello cellulare ( da cosa provocato ancora non è chiaro).
              E questo dovrebbe inficiare tutto il lavoro precedente, annullare premesse di partenza che si sono rivelate valide? Mi riferisco in particolare all'identificazione dell'ambiente ottimale di coltura delle cellule cancerose, quello acido:- Se ciò è vero ( vari medici lo affermano e vari studi pubblicati sembrano confermarlo ) allora abbiamo in mano un'arma per la prima volta veramente valida perché se riusciamo a creare un ambiente alcalino non solo intorno alle zone compromesse ma in tutto il corpo, dovremmo certamente ottenere dei risultati interessanti.
              E cosa possiamo utilizzare come mezzo per raggiungere ogni singola cellula?  Ciò di cui ogni singola cellula si nutre, il sangue. Vediamo quindi se c'è qualche sistema che ci permette di rendere il nostro sangue più alcalino che acido ( tutti sanno la formula che si usa per misurare l'acidità della pelle, il famoso PH - da 7 in giù acida, da 7 in sù alcalina ).
              Ora, cercando e documentandoci, si scopre che una discreta schiera di medici, ritenendosi non allineata, ha voluto imbarcarsi in questa ricerca giungendo alla conclusione che il PH del sangue è determinato essenzialmente dalla dieta alimentare ed è pertanto possibile portarlo proprio in quel modo a valori voluti.  Vediamo...
 
                          Da notare che quì la scala del PH non è come quella della pelle da 1 a 14 ma da 1 a 7 per cui un valore di 4,5 è già buono, considerato alcalinizzante. Ma fin quì niente di eclatante, gli alimenti "buoni" sembrano fatalmente coincidere con quanto già sapevamo: sono molti anni che sentiamo dire che dovremmo limitare al massimo le carni rosse, il latte e tutti i grassi di derivazione animale, frutta e verdura invece sono necessarie, le tabelle di cui sopra lo riconfermano in pieno; le vitamine ( quì rappresentate in frutta e verdura ) sembrano essere parte essenziale e mi torna in mente un certo Di Bella, ve lo ricordate? ( tra l'altro occorre dire che la cura Di Bella è tuttora legalmente operante - potete togliervi tutte le curiosità e dubbi sul sito - sarà un caso? Certo molto strano dato che il padre ( Di Bella ) fu a suo tempo,  infamato e criminalizzato dalla medicina "ufficiale".

                          Gli effetti del bicarbonato di sodio

( Metodo Simoncini  Condannato dall'apparato "scientifico" e dalla legge

la cura - le testimonianze )

                C'è però una sostanza, estremamente alcalina, che da sola ottiene risultati notevoli, una sostanza che non è il costosissimo farmaco di sintesi di ultima generazione, è conosciuta da tutti e da sempre usata nelle case per un sacco di altre qualità, a prezzo ridicolmente basso, chi non ha in casa una confezione di bicarbonato di sodio?

Metodo Pantellini 

  ( Bicarbonato di potassio )                  Ed ecco la pietra dello scandalo, qualcosa che stravolge completamente tutta una linea di ricerca volta fin dall'inizio a svelare i meccanismi complicatissimi e oscuri  della cancerogenesi, cosa che non intendo affatto quì rinnegare o criticare, al contrario, si deve continuare la ricerca, magari dotando di idonei mezzi gli istituti autonomi ( se ancora ce ne sono ) e non delegando le stesse aziende produttrici dei farmaci.
                 Ma se anche del tutto fortuitamente o casualmente ci siamo accorti che c'è qualcosa che risolve il problema, perché il fatto che non abbiamo ancora scoperto l'origine ci dovrebbe impedire di usarla?
       Perché assistiamo ad una grande coalizione della classe medica ( gli alternativi vengono ostracizzati e combattuti con tutti i mezzi ) che rifiuta a priori di guardare nel cannocchiale del Pisano? - Sto dicendo, per chi non l'avesse capito, che certi comportamenti contrastano in maniera stridente con il metodo scientifico fondato da Galileo, comportamenti che non possono più essere attribuiti a scienziati ma solo a persone dedite ai commerci o alla difesa di altri interessi precostituiti.
                        L'iniezione diretta nella neoplasia di un composto a base di bicarbonato di sodio e limone  ha ottenuto risultati a dir poco stupefacenti e voi vi rifiutate di verificarli?
                 Cari signori, non è questo il metodo scientifico fondato dal pisano, "sensata esperienza e dimostrazioni necessarie" non vi dice niente? Non è possibile, a meno che alla laurea in medicina siate arrivati per altre vie. Ma voglio pensare che questa sia solo una casistica sporadica, del tutto trascurabile, oserei dire fisiologica, tanto per restare in tema.
       E allora cos'è che vi spinge a rifiutare aprioristicamente le esperienze di altri per sostenere a spada tratta l'unicità di quello che ormai si chiama "l'affare chemioterapia"?
       Se non il grande giro di affari che deriva dal commercio di quei farmaci, pilotato dalle grandi case farmaceutiche con la connivenza politica ai più alti livelli nonché dei soliti "baroni" della medicina, a me non viene a mente altro: -
        Ma comunque, delle due, una.


§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§ Già mi sembra di sentire l'eco minaccioso di cortei di medici lanciare anatemi e accuse di complottismo a cui rispondo subito: non affannatevi più di tanto in una difesa insostenibile ma leggetevi piuttosto quanto oggi (2019) ha pubblicato il CODACONS.  ". Le principali 10 case farmaceutiche operanti in Italia hanno versato nelle tasche di 3044 medici di Roma 59.188.850 euro attraverso finanziamenti e sussidi di vario tipo. Lo denuncia il Codacons, che ha realizzato un apposito report sulla base dei dati ufficiali. I numeri che emergono dallo studio dell’associazione sono impressionanti: 32.623 tra medici, fondazioni e ospedali, hanno complessivamente percepito in Italia 163.664.432,70 euro nel periodo compreso tra il 2015 e il 2017. A titolo di accordi di sponsorizzazione, donazioni, viaggi, quote di iscrizione, corrispettivi e consulenze, ecc. Tra questi anche 3.044 medici operanti a Roma. Finanziamenti che ora finiscono all’attenzione dell’Autorità Anticorruzione."

https://veritaglobale.altervista.org/32000-medici-corrotti-case-farmaceutiche-scandalo/?fbclid=IwAR0Q-zG8w1BvBnfgpXvpmvnTc4jHygJUBpAEfcLmwpMO_cQUpsWNBc69SyQ

                             Oltre quanto sopra già detto, faccio notare a chi legge che è largamente consigliata dal Dott.Simoncini la cura  di prevenzione consistente nell'assunzione giornaliera per periodi discretamente lunghi di  bicarbonato di sodio e limone.
            D'altra parte chi non sa che questa "pozione" è  sempre esistita per risolvere i casi di cattiva digestione? Al limite quindi servirà solo a quello.
            Ma ora sappiamo che oltre questo, quando prolungata, stabilizza il sangue nella frazione alcalina come avviene con gli alimenti sopra citati, impedendo ad eventuali cellule tumorali di trovare il terreno fertile su cui attecchire.
                               Bene, sperando che le indicazioni siano state chiare non per forzare ma solo per aiutare chi si trova nella spiacevole eventualità di dover fare delle scelte ad avere una visuale completa della realtà italiana e non limitata come invece pretende il sistema ufficiale, voglio tornare sui discutibili comportamenti di gran parte della classe sanitaria ( ma non facciamo di tutta un'erba un fascio ), a cominciare dalle pubbliche istituzioni, che da troppi anni sembra aver rinnegato il giuramento di Ippocrate a favore di credi molto più redditizi .

°°°°°° Per chi vuole approfondire°°°°°°°°°


Questo articolo fà parte di una serie di articoli che rendono l'idea di quello che può essere lo scopo di Big Farma pur di riuscire nell'intento del suo unico scopo: il lucro a svantaggio della NOSTRA SALUTE anche creando le patologie ad hoc."
http://acidoascorbico.altervista.org/prova04/Immagini/medicoedospedalicorrotti.htm 

             Erano gli anni '80 ( e quindi più di trenta anni fa ) che la rivista Scientific American pubblicava lo studio di una ricerca effettuata negli Stati Uniti da cui risultava che la sensibilizzazione al bacillo della tubercolosi riduceva in modo significativo ( si parlava dell'80% ) l'incidenza del cancro. Quando feci notare la cosa ad alcuni medici locali ( che naturalmente erano sempre attenti a tutt'altro che non la ricerca ) invitando ad attuare una vaccinazione a tappeto della popolazione con il conosciutissimo BCG ( allora era il vaccino contro la tubercolosi, vaccino ora scomparso dato che la malattia è considerata debellata ) non ebbi mai risposta.
             Sicuramente all'epoca avevamo i magazzini pieni di quel vaccino dato che il suo uso iniziato nell'immediato dopoguerra, era alla fine ed anche i famosi Dispensari antitubercolari stavano cominciando a chiudere; pertanto non mi venite a parlare di costi perché costi non ce ne sarebbero stati oltre la normale amministrazione.
              E se poi anche si fosse dimostrata "fasulla" la scoperta non avreste fatto alcun danno, anzi avreste comunque vaccinato una fetta aggiuntiva di popolazione che non avrebbe certo causato alcun problema.
              Ma se invece la cosa si fosse dimostrata vera , riuscite ora a fare un conto di quante vite avreste salvato?
SISTEMA IMMUNITARIO IN AZIONE


 


A chi giova?

          Cui prodest? Dicevano i latini... Quando c'è del losco è questa la prima cosa a cui bisogna guardare, nel nostro caso chi guadagna?  Se guardiamo le cifre che girano intorno ( il losco ) a questo "commercio" c'è da spaventarsi. Si, certo, si dirà subito che anche quì rischiamo di cadere nella solita teoria del complottismo, che non possiamo mettere in dubbio quello che dichiara la scienza "ufficiale", che non abbiamo alternativa valida. Io vedo che questi protocolli di chemioterapie hanno avuto in questi ultimi tempi un'impennata pazzesca, tantoché se vi guardate intorno, scoprite un sacco di gente che ha fatto o dovrà fare ( ma in realtà anche chi l'ha sospesa dovrà prima o poi ricascarci ) un qualche tipo di chemioterapia ( nota:-  Alla "chemio" viene oggi generalmente associata l'assunzione di Bicarbonato di sodio ).
                          A fronte di tutti gli sbandierati miglioramenti ( i dati 2017 dicono ancora 180.000 morti/anno ) c'è probabilmente una più lunga sopravvivenza, ma casi di effettiva guarigione ( sempre a guardarci intorno ), ne vedo ben pochi.
           C'è invece la sensazione che mai si siano fatti tanti affari come ora sul commercio di questi farmaci ( commercio in cui sono coinvolti tranquillamente alla luce del sole i medici che li prescrivono i quali sembrano essere diventati - non tutti naturalmente - semplici commessi di vendita al servizio delle case farmaceutiche.
            A fronte dei dubbi che sono sorti, consiglio a tutti di seguire molto attentamente questa conferenza, tenuta da qualcuno che non può certamente essere definito ( come oggi si usa definire chiunque si permetta di mettere in dubbio la medicina ufficiale ) un ciarlatano.

"Il Cancro è un Affare" - Discorso dell'Oncologo - Prof.Ermanno De Leo

------------------ Qualche anno fa, forte della mia passione per la campagna nonché completamente disarmato di fronte agli interessi che gli girano intorno, decisi di piantare nel mio orticello tutta quella serie di frutti che fanno parte delle abitudini e tradizioni a cui l' agricoltore, sia pure con estensione minima di terreno non vuole rinunciare.
          Così misi a dimora ( come si dice in linguaggio tecnico ) peschi, peri, meli, albicocchi, nonchè una bella pergola di uva da tavola di varie qualità, ( quello che si vede un po' dappertutto nella nostra campagna castagnetana. Arrivati alla primavera tutte le piante si riempivano di bellissima vegetazione e le viti crescevano rigogliose, senonché ai primi caldi le foglie delle piante si accartocciavano e rapidamente seccavano così come la vite, che aveva abbondantemente fruttificato, andava ad ammalarsi e l'uva a marcire inesorabilmente. Il ricorso agli esperti del consorzio agrario mi procurò una collezione di prodotti ( tutti regolarmente muniti di teschio in bella vista ), ma la cosa più interessante fu la scoperta che quelle piante ( la cui genetica era strettamente collegata alla stessa industria che aveva prodotto i veleni ) non avrebbero mai potuto sopravvivere senza quelle sostanze che ora rappresentavano una vera e propria "linfa vitale" ( anche in assenza di parassiti o altre problematiche ) .
          Ora stendiamo un velo pietoso ( se vogliamo ) su quanta gente sia morta per l'uso di quelle sostanze chimiche, non è di questo che voglio quì discutere, mi riprometto di tornarci successivamente, ma quanto sia invece sconvolgente la mancanza di ogni scrupolo di fronte  al forte guadagno portato da un  commercio senza controllo nè barriere etiche o morali di alcun genere.
          Ho l'impressione che anche nell'ambiente sanitario il commercio giri allo stesso modo, anche se invece di pesche o pere si tratta direttamente della vita delle persone.
          Ciliegina sulla torta:- Vi dicono che ogni farmaco prima di andare in commercio deve superare una lunga fase di sperimentazione ( è vero ) ma non vi dicono che quella sperimentazione invece di essere affidata ad un ente "terzo" che offra le massime garanzie di indipendenza, è affidata alla stessa casa farmaceutica che da sola poi certifica la sicurezza e qualità risultata.
          Beata incoscenza! O forse no?------ Ah, dimenticavo, per la cronaca oggi non trovate più il teschio ( son cose sorpassate ) sulla confezione dei veleni ( chiamati antiparassitari ) ma codici alfanumerici con il segnale di pericolo generico simile a quelli stradali: - Un altro progresso dovuto alla meravigliosa Europa?
---------------------------------------------   L. Fancelli 

Approfondisci: L'AFFARE CHEMIO 



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P.s. - 30/10/2019

    leggi    USL TERAMO

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UN ALTRO SCANDALO: Prostata e PSA

" Mai avrei sognato che la mia scoperta, 40 anni fa, avrebbe condotto ad un tale disastro  del sistema sanitario pubblico basato sul profitto" .                      Prof. Richard J. Ablin 

Credevo che fosse LA CHEMIO l'affare del secolo.  Consiglio vivamente questo filmato  dopo solo alcuni cenni per spiegare la situazione attuale ( Dovrebbe interessare, non solo agli uomini ): - I retroscena di come il PSA sia stato trasformato in un disastro della sanità pubblica, che sta danneggiando milioni di uomini.
Ogni anno centinaia di migliaia di uomini si sottopongono a dolorose biopsie per il cancro della prostata e moltissimi subiscono prostatectomie radicali, che spesso danno luogo a conseguenze devastanti come incontinenza, impotenza e trauma psicologico. Ma il fatto sconcertante è che la maggior parte di questi uomini non sarebbe mai morta per una forma tanto comune di cancro, che spesso cresce così lentamente da non fare danno. Come siamo arrivati a un tale eccesso di esami clinici e di interventi chirurgici inutili?
Questa è la storia scioccante di come l’uso improprio di un test per il cancro della prostata abbia rovinato sistematicamente la vita di milioni di uomini, derubando il sistema sanitario di risorse preziose, scritta dallo scienziato padre della scoperta che ha portato allo sviluppo del test.
Per la prima volta, medici e vittime denunciano i danni causati dal test e chiedono che si individui un marcatore davvero specifico per i cancri aggressivi. Il grande inganno sulla prostata pone domande provocatorie sulla natura del sistema sanitario e sulle terribili conseguenze umane che derivano dalla manipolazione della scienza per vantaggi personali ed economici.

Biografia degli autori
Richard J. Ablin è professore di Immunopatologia presso la facoltà di Medicina della University of Arizona. Pioniere nella ricerca sul cancro della prostata e nell’immunoterapia, ha scoperto il PSA nel 1970 e per decenni ha lottato contro l’uso improprio della sua scoperta come screening per il cancro della prostata.
Ronald Piana è uno scrittore scientifico specializzato in oncologia. Ha pubblicato oltre 250 articoli per diverse riviste scientifiche.
    Filmato non più disponibile su Youtube ------------- Non è stato però possibile cancellare il suo libro  (disponibile su Amazon ) " Il grande inganno sulla prostata: Perché lo screening con il PSA può avere gravi conseguenze per milioni di uomini."
  Abstract ............Questa è la storia scioccante di come l'uso improprio di un test per il cancro della prostata abbia rovinato sistematicamente la vita di milioni di uomini, derubando il sistema sanitario di risorse preziose, scritta dallo scienziato padre della scoperta che ha portato allo sviluppo del test. Per la prima volta, medici e vittime denunciano i danni causati dal test e chiedono che si individui un marcatore davvero specifico per i cancri aggressivi. "Il grande inganno sulla prostata" pone domande provocatorie sulla natura del sistema sanitario e sulle terribili conseguenze umane che derivano dalla manipolazione della scienza per vantaggi personali ed economici.
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L'ALTRA FACCIA DELLA MEDICINA MODERNA

Non facciamo di tutta l'erba un fascio: ci sono settori e larghe fasce di operatori ( probabilmente più indipendenti ) che sono le vere eccellenze, in Italia come all'estero.

La lotta contro il cancro procede su fronti alternativi come quello della comprensione 
più profonda del sistema immunitario.
          Per chi è voglioso di approfondire e possiede anche un minimo di background scientifico di biologia e chimica propongo la seguente documentazione  tratta da The Cancer Magazine risalente già al 2015. E mi spiego come mai oggi in oncologia si senta così tanto parlare di immunoterapia.


IMMUNOTERAPIA
La scoperta della proteina GcMAF (“Fattore di attivazione dei macrofagi derivato dalla proteina Gc”).

La proteina GcMAF rappresenta una nuova classe di sostanze di segnalazione del sistema immunitario (GcMAF sta per “Fattore di attivazione dei macrofagi derivato dalla proteina Gc”).
In realtà, Gc è una nomenclatura obsoleta per la DBP, ovvero la “vitamin D binding protein”. La DBP è responsabile del trasporto della vitamina D e, allo stesso tempo, viene utilizzata dalle cellule del sistema immunitario come sostanza di base per la produzione del GcMAF, un fattore che, analogamente agli interferoni, funge da sostanza di segnalazione interna per il sistema immunitario.
Il GcMAF innesca una catena di processi per attaccare le sostanze estranee penetrate nell’organismo, come virus, batteri, veleni ambientali [sostanze esogene di varia natura] o affrontare le modificazioni cancerogene della cellula.

Dal 2009 la proteina GcMAF è al centro dell’attenzione della comunità scientifica internazionale per gli effetti terapeutici nei confronti dei carcinomi della mammella e del colon metastatizzati, del cancro della prostata e dell’infezione da HIV, dell’autismo, della Sindrome da Stanchezza Cronica (CFS, acronimo di Chronic Fatigue Syndrome) e anche del morbo di Parkinson.
Infatti le sperimentazioni cliniche condotte negli Stati Uniti e in Giappone ne hanno dimostrato un’efficacia notevolissima in pazienti con tumori molto avanzati, tanto da poter parlare di eradicazione del tumore, così come dell’infezione da HIV e dei sintomi dell’autismo.
Somministrando ai pazienti la proteina GcMAF il sistema immunitario viene stimolato in modo che attacchi le cellule malate.

Alcuni studi hanno dimostrato che il GcMAF è una sostanza prodotta dal sistema immunitario dell’organismo e che viene utilizzato come sostanza di segnalazione in grado di stimolare i macrofagi (ovvero ‘grandi mangiatori’ una classe di globuli bianchi) per indurli ad attaccare un tumore.
Cellule maligne e virus secernono un enzima chiamato 'nagalase' (enzima alpha-N-acetylgalactosaminidase) , il quale attacca la proteina Gc rimuovendo lo zucchero necessario per la produzione di GcMAF.
Ciò significa che i macrofagi non ricevono mai l’ordine per divenire attivi. In questo modo è consentito ai virus e alle cellule tumorali di crescere liberamente e compromettere il sistema immunitario
L’enzima nagalase può dunque trasformare il GcMAF in una forma inattiva che non può essere più utilizzata dal sistema immunitario come sostanza di segnalazione.

MACROPHAGE ACTIVATING FACTOR [GcMAF]
GcMAF is the protein that activates macrophages and jump-starts the entire immune response.
To sabotage the immune system and put the macrophages “to sleep” so to speak, all cancers and viruses make Nagalese, the enzyme that blocks production of GcMAF.
In the absence of GcMAF, cancers, HIV, and other viruses can grow unimpeded.

For more information see:
Dr. Nobuto Yamamoto’s research
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC2510818/

PICTURE: Nagalase is released by cancer cells, viruses and bacteria to weaken the macrophages. GcMAF activates Macrophages to phagocytize [eat] cancer cells, viruses and bacteria.
MONITORAGGIO DELLA NAGALASE
Come base per l’impiego del GcMAF e per monitorare il successo della terapia, Yamamoto [1997 , 2008b] e altri [ad es. Mohamad 2002] hanno proposto la nagalase. La nagalase è un enzima essenziale prodotto dall’organismo, coinvolto nel catabolismo del glicano. La nagalase può trasformare il GcMAF in una forma inattiva che non può essere più utilizzata dal sistema immunitario come sostanza di segnalazione.
Yamamoto argomenta che i tumori rilasciano più nagalase per indebolire il sistema immunitario. Un valore più alto di nagalase è quindi collegato ad un tumore o alla crescita tumorale. È incontestabile il fatto che i tumori siano in grado di ridurre l’efficacia del sistema immunitario.

Il nagalase è un test per monitorare l’efficacia delle terapie per il cancro e per alcune infezioni virali, incluso HIV, EBV [Epstein Barr Virus] ed anche tutte le superinfezioni che colpiscono i bambini affetti da autismo.
Il test misura l’attività di alfa-N-acetilgalattosaminidasi [nagalase] nel sangue (vedi in appendice).

Nagalase è un enzima extracellulare matrice degradante che è secreto in quantità maggiori del normale dalle cellule cancerose nel processo di invasione tumorale. E’ anche un componente intrinseco della proteina di rivestimento di vari virioni, come HIV, virus di Epstein-Barr [EBV], herpes zoster e il virus dell’influenza. Così, è secreto dalle cellule infettate da virus.
Il nagalase procede alla deglicosilazione della proteina DBP che si lega alla vitamina D3 [per l’uomo meglio conosciuta come proteina Gc]. La proteina Gc è il precursore per il fattore attivante i macrofagi [MAF]. La proteina Gc è composta da un trisaccaride costituito da una doppia ramificazione di N-acetilgalattosamina e galattosio e terminazioni di acido sialico. Attraverso la deglicosilazione, il trisaccaride [completo] viene rimosso dalla proteina Gc. Questa proteina Gc deglicosilata non può più essere convertita in MAF.
Normalmente il MAF è prodotto dalla proteina GC mediante rimozione sequenziale della terminazione di acido sialico e galattosio da beta-galattosidasi e sialidasi, selettivamente, con N-acetilgalattosamina come lo zucchero rimanente. L’attivazione dei macrofagi per fagocitosi e la presentazione dell’antigene sono il primo passo nella cascata sviluppo immunitario. Se il precursore viene perso si apre la strada alla immunosoppressione.
L’aumento dell’attività nagalase è stato rilevato nel sangue di pazienti con un’ampia varietà di tumori, come il cancro della prostata, della mammella, del colon, del polmone, esofago, stomaco, fegato, pancreas, rene, vescica, testicolo, utero e ovaio, mesotelioma, melanoma, fibrosarcoma, glioblastoma, neuroblastoma e vari tipi di leucemia [Rif. 1 ; Rif. 2 ; Rif. 3].
Per vari tipi di tumori, sono stati riscontrati differenti livelli di attività nagalase [Rif. 4].
Risulta che la capacità secretoria del tessuto tumorale individuale varia tra tipi di tumore a seconda delle dimensioni del tumore, messa in scena, e il grado di malignità o invasività [Rif. 5].
L’aumento di attività nagalase non è stato rilevato nel sangue di individui sani [Rif. 6].

L’attività nagalase è direttamente proporzionale alla massa tumorale attiva [Rif. 7 ; Rif. 8 ; Rif. 9].
Vari studi correlano livelli nagalase con massa tumorale e suggeriscono che la misurazione di questo enzima è in grado di diagnosticare la presenza di lesioni cancerose al di sotto di livelli rilevabili da altri metodi [Rif. 10].
Nelle analisi diagnostiche effettuate In studi di ricerca, l’attività nagalase è diminuita fino quasi al livello di controllo dei pazienti senza tumore un giorno dopo la rimozione chirurgica dei tumori da pazienti oncologici, suggerendo che il valore di emivita di nagalase è inferiore a 24 ore [Rif. 11 ; Rif. 12].
La breve emivita di nagalase è preziosa per la prognosi della malattia durante varie terapie [Rif. 13 ; Rif. 14].

Il nagalase è il componente intrinseco della proteina di rivestimento gp160 dei virioni HIV e dell’involucro della proteina emoagglutinina [HA] del virus dell’influenza. L’attività del nagalase è la somma delle attività enzimatiche svolte sia da virioni HIV e delle proteine non assemblate dell’involucro [Rif. 15].
L’aumentata attività di nagalase è stata rilevata nel sangue di pazienti con tante altre malattie immunitarie.
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RIFERIMENTI:
----- Yamamoto 2008b -----
Retracted: Immunotherapy of metastatic breast cancer patients with vitamin D-binding protein-derived macrophage activating factor (GcMAF).
Yamamoto, N., Suyama, H., Yamamoto, N. and Ushijima, N. (2008)
Int. J. Cancer, 122: 461–467. doi: 10.1002/ijc.23107
http://onlinelibrary.wiley.com/d…/10.1002/ijc.23107/abstract
----- Mohamad 2002 -----
Tumor cell alpha-N-acetylgalactosaminidase activity and its involvement in GcMAF-related macrophage activation
Saharuddin B Mohamad, Hideko Nagasawa, Yoshihiro Uto,
Hitoshi HoriComparative Biochemistry and Physiology Part A: Molecular & Integrative Physiology
Volume 132, Issue 1, May 2002, Pages 1–8
doi:10.1016/S1095-6433(01)00522-0
http://www.sciencedirect.com/…/article/pii/S1095643301005220
NAGALASE TEST
Il nagalase è un test per monitorare l’efficacia delle terapie per il cancro e per alcune infezioni virali, incluso HIV, EBV [Epstein Barr Virus] ed anche tutte le superinfezioni che colpiscono i bambini affetti da autismo.
Il test misura l’attività di alfa-N-acetilgalattosaminidasi [nagalase] nel sangue.
European Laboratory of Nutrients (ELN), Bunnik, The Netherlands. tel: 2 0031 (0)30-2871492
NAGALASE IN BLOOD - test for monitoring efficacy of therapy for cancer and certain viral infections, incl. HIV
NAGALASE IN SERUM/PLASMA - The test measures the activity of alpha-N-acetylgalactosaminidase (nagalase) in blood.
http://www.europeanlaboratory.nl/…/Nagalase%20in%20bloed%20…
----- Rif. 1 -----
The value of serum alpha-N-acetylgalactosaminidase measurement for the assessment of tumour response to radio- and photodynamic therapy.
Korbelik M, Naraparaju VR, Yamamoto N.
Br J Cancer. 1998 Mar;77(6):1009-14.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/9528849
----- Rif. 2 ------
Pathogenic significance of alpha-N-acetylgalactosaminidase activity found in the hemagglutinin of influenza virus.
Yamamoto N, Urade M.
Microbes Infect. 2005 Apr;7(4):674-81. Epub 2005 Mar 22.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/15848273
----- Rif. 3 -----
Pathogenic significance of alpha-N-acetylgalactosaminidase activity found in the envelope glycoprotein gp160 of human immunodeficiency virus Type 1.
Yamamoto N.
AIDS Res Hum Retroviruses. 2006 Mar;22(3):262-71.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/16545013
------ Rif. 4 ------
Deglycosylation of serum vitamin D3-binding protein leads to immunosuppression in cancer patients.
Yamamoto N, Naraparaju VR, Asbell SO.
Cancer Res. 1996 Jun 15;56(12):2827-31.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/8665521
----- Rif. 5 -----
Deglycosylation of serum vitamin D3-binding protein leads to immunosuppression in cancer patients.
Yamamoto N, Naraparaju VR, Asbell SO.
Cancer Res. 1996 Jun 15;56(12):2827-31.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/8665521
----- Rif. 6 -----
The value of serum alpha-N-acetylgalactosaminidase measurement for the assessment of tumour response to radio- and photodynamic therapy.
Korbelik M, Naraparaju VR, Yamamoto N.
Br J Cancer. 1998 Mar;77(6):1009-14.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/9528849
----- Rif. 7 -----
The value of serum alpha-N-acetylgalactosaminidase measurement for the assessment of tumour response to radio- and photodynamic therapy.
Korbelik M, Naraparaju VR, Yamamoto N.
Br J Cancer. 1998 Mar;77(6):1009-14.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/9528849
----- Rif. 8 -----
Serum alpha-N-acetylgalactosaminidase is associated with diagnosis/prognosis of patients with squamous cell carcinoma of the uterine cervix.
Reddi AL, Sankaranarayanan K, Arulraj HS, Devaraj N, Devaraj H.
Cancer Lett. 2000 Sep 29;158(1):61-4.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/10940510
----- Rif. 9 -----
Prognostic utility of serum alpha-N-acetylgalactosaminidase and immunosuppression resulted from deglycosylation of serum Gc protein in oral cancer patients.
Yamamoto N, Naraparaju VR, Urade M.
Cancer Res. 1997 Jan 15;57(2):295-9.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/9000571
----- Rif. 10 -----
The value of serum alpha-N-acetylgalactosaminidase measurement for the assessment of tumour response to radio- and photodynamic therapy.
Korbelik M, Naraparaju VR, Yamamoto N.
Br J Cancer. 1998 Mar;77(6):1009-14.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/9528849
----- Rif. 11 -----
The value of serum alpha-N-acetylgalactosaminidase measurement for the assessment of tumour response to radio- and photodynamic therapy.
Korbelik M, Naraparaju VR, Yamamoto N.
Br J Cancer. 1998 Mar;77(6):1009-14.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/9528849
----- Rif. 12 -----
Immunotherapy for Prostate Cancer with Gc Protein-Derived Macrophage-Activating Factor, GcMAF1
Nobuto Yamamoto, Hirofumi Suyama and Nobuyuki Yamamoto
Transl Oncol. 2008 Jul; 1(2): 65–72.
PMCID: PMC2510818
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC2510818/
----- Rif. 13 -----
The value of serum alpha-N-acetylgalactosaminidase measurement for the assessment of tumour response to radio- and photodynamic therapy.
Korbelik M, Naraparaju VR, Yamamoto N.
Br J Cancer. 1998 Mar;77(6):1009-14.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/9528849
----- Rif. 14 -----
Immunotherapy for Prostate Cancer with Gc Protein-Derived Macrophage-Activating Factor, GcMAF1
Nobuto Yamamoto, Hirofumi Suyama and Nobuyuki Yamamoto
Transl Oncol. 2008 Jul; 1(2): 65–72.
PMCID: PMC2510818
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC2510818/
----- Rif. 15 -----
Pathogenic significance of alpha-N-acetylgalactosaminidase activity found in the envelope glycoprotein gp160 of human immunodeficiency virus Type 1.
Yamamoto N.
AIDS Res Hum Retroviruses. 2006 Mar;22(3):262-71.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/16545013
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The Cancer Magazine
sabato 8 agosto 201

LA MEDICINA HA FATTO COSI' TANTI PROGRESSI

CHE ORMAI PIU' NESSUNO E' SANO  Aldous Huxley, autore de “Il Mondo Nuovo”

La méta della moderna " Industria medica "

          Chiariamo subito che cosa intendo per "industria medica":  

Oggi siamo abituati a parlare di "industria farmaceutica" - ; nessuno ricorda più che sono esistiti tempi ( e nemmeno tanto lontani )  in cui la stragrande maggioranza dei farmaci venivano venduti "sciolti" ( su quantità richiesta ) e addirittura preparati sul momento dal farmacista che disponeva di un vero e proprio laboratorio chimico e di una miriade di sostanze di base ( quasi tutte naturali ) per la loro preparazione. Oggi i vasi e vasetti contenitori in ceramica pitturata a mano, rimangono in poche farmacie solo come oggetto da esposizione, per decorazione e abbellimento dei locali e anche l'approfondita conoscenza della chimica, allora indispensabile per quell'attività, è rimasta solo come teoria richiesta in qualche esame universitario mentre la pratica ha fatto la fine dei contenitori di cui sopra.  Certamente quando ogni farmaco è prodotto a livello industriale, perfettamente sigillato e perfettamente calcolato nelle sue quantità e dosaggi dei componenti, perché mai il farmacista dovrebbe arrischiarsi a fare una "mistura" di propria mano?   Sarebbe messo "all'indice"  in primis dagli stessi clienti e poi dai produttori che commerciano gli stessi rimedi utilizzando in larga scala la chimica di sintesi. Cosa voglio dire con questo, che la chimica di sintesi non è valida e dovrebbero essere usati solo prodotti naturali? No di certo.  I farmaci di sintesi hanno una possibilità teoricamente infinita di sviluppo positivo nella cura delle malattie ma, tenuto conto che vengono sintetizzate circa diecimila nuove sostanze l'anno ( non solo per uso farmaceutico ) il loro impatto a lungo termine sul corpo umano dovrebbe seriamente e a lungo essere testato, e questa è tutta un'altra storia.

L'espansione è la prima regola dell'industria e quì di industria stiamo parlando: La chimica industriale, agricola, alimentare e farmaceutica, sono i migliori esempi. Una multinazionale non può smettere di espandersi, di produrre sempre di più, e deve presentare conti in attivo, grafici in ascesa e aumentati profitti ai suoi azionisti. Non c’è nulla di sbagliato nell’aumentare la produzione quando si tratta di prodotti che sono utili e benefici, se tale produzione avviene nel rispetto dei diritti umani e degli altri esseri viventi, ma è criminale quando i prodotti sono veleni, o sostanze che mettono a repentaglio la vita stessa di coloro che in buona fede vi si affidano.

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  L'affare del secolo: l'industria chimica si "FONDE" con quella farmaceutica.

          Non crediate di trovare documenti o piani di ricerca ufficializzati che lo possano provare, non sono tanto sprovveduti: hanno dalla loro parte un potere finanziario smisurato e con ciò hanno facilmente "colonizzato" il potere politico, mentre quello giudiziario sta esattamente in mezzo, cosicché, fate un po' voi. La "santa alleanza" è un dato di fatto, in essere da molti anni: un braccio produce la sostanza " magica " capace di infettare tutti in un modo o nell'altro; l'altro braccio provvede alla "cura"  in modo che la malattia ormai dilagata, non sia più nemmeno considerata una vera e propria malattia poiché con essa possiamo convivere tranquillamente, tenendola solo "sotto controllo", molto tranquillamente fino alla morte, morte che sopravverrà inesorabilmente ( generalmente ) dopo vari anni. Ma cè un  terzo braccio: è come ho detto, quello politico istituzionale, il quale permette o più spesso favorisce che la sostanza magica venga diffusa dovunque, in tutti i modi e in tutti i sistemi biologici in modo che nessuno possa più sottrarsi al contatto o all'ingestione.
  Beh io, questa "santa alleanza" la chiamo associazione a delinquere , associazione che se ne strafotte di mafia ndrangheta e camorra, quelle sono solo associazioni effimere, destinate ad essere perseguite mentre quì stiamo parlando di "un progetto" che è destinato a durare nel millennio senza essere perseguito, anzi, generalmente omaggiato, ringraziato e in parte anche finanziato.
Vogliamo essere più chiari?  La sostanza magica di cui parlo è l'insieme di veleni che sappiamo essere cancerogeni e teratogeni, ( cioè producono malformazioni del feto ) che l'industria chimica  immette nell'ambiente ( primo braccio ) essenzialmente tramite l'agricoltura, con il compiacimento delle istituzioni. La  "cura"  che il secondo braccio invece ci somministrerà  è la ormai conosciutissima chemioterapia, cura che ci assisterà e "allieterà" per tutta la vita rimanente, facendoci allungare l'agonia quanto più a lungo possibile poiché c'è un intero mondo che vive e prospera su questa new economy. Se poi questa vita sarà generalmente di pochi anni, magari in atroci sofferenze, poco importa, perché è tutto tempo sottratto al killer che si chiama cancro ma di cui non dobbiamo più avere paura:- Avete notato che ormai nessuno parla più di cancro ma solo di tumore? ( i comunissimi nei della pelle sono innocui tumori benigni ).

Anche tecnicamente nessuno vi dirà più che avete un cancro, magari col suo nome specifico perché ogni tipo ha una sua precisa denominazione, ma solo che c'è una neoplasia, che potrà in ogni caso essere curata e, state tranquilli, sarà cronicizzata:  dovete solo imparare a "conviverci" così andrete avanti ancora per anni (quanti?) facendo una vita "quasi" normale con le nuove chemioterapie che la "scienza", passatemi la parola, sta  continuamente migliorando e rendendo efficaci.

 

          Concludendo, la méta oggi stabilita dalla "Santa Alleanza " ( che ha ottenuto la forza, il potere e i mezzi di diffusione ) non è solo quella  di ampliare al massimo la quantità della popolazione trattata ma anche di estendere a vita la dipendenza alla cura ( ciò che in commercio si chiama fidelizzazione ) - In sostanza sembra proprio valere il motto: " UNA CHEMIO PER TUTTI ".
    Ma allora che fare di fronte ad una situazione così drammatica?

 Intanto occorre partire dall'informazione verso tutte le categorie di persone, dagli agricoltori che sono i primi utenti, agli operai e lavoratori che ne vengono a contatto ( spesso direttamente ) fino a noi utenti finali che ormai introduciamo nel nostro corpo, con la normale alimentazione, una bella miscela di tali prodotti procurando così un "effetto cocktail": sarà interessante quindi sapere che molti sono gli studi presentati sugli effetti di una singola sostanza ( e già quì è da discutere molto sul come essi vengano presentati, e da chi sono eseguiti) ma nessuna ricerca a tutt'oggi risulta conosciuta sull'effetto cocktail, anche se tutti concordano nel dire che sembra ovvio che i rischi debbano essere una sommatoria di tutte le varie sostanze con cui si viene in un modo o nell'altro a contatto.

E vediamo chi sono:I CAVALIERI DELL'APOCALISSE

Quattro agenti sono inclusi in moltissimi fitofarmaci, conosciuti anche come fitosanitari: sono utilizzati in agricoltura sulle coltivazioni, sui prodotti raccolti e nel settore forestale. Appartengono al gruppo dei pesticidi, dei diserbanti e possono essere di sintesi o naturali. Sono impiegati per combattere malattie infettive delle piante, parassiti, animali fitofagi e anche per eliminare le piante infestanti.
     Riporto  di seguito le descrizioni e note informative che tutti potete trovare sui vari siti specializzati ricercando "pesticidi in agricoltura":

MALATIONE  il malathion, o malatione, è una sostanza usata in molti campi, non solo in agricoltura, ma anche per le disinfestazioni domestiche e per combattere i pidocchi. Su questo agente ci sono ricerche con risultati contrastanti: alcune ricerche hanno evidenziato però un suo legame con casi di linfoma non-Hodgkin sia in Canada, che negli Stati Uniti e in Svezia.

È un insetticida e acaricida organofosfato, la sua tossicità in ambienti aperti è classificata come bassa, ma quando si degrada si trasforma in malaossone, una sostanza 60 volte più tossica del malatione.

DIAZINONE
La seconda sostanza messa “all’indice” è il diazinon, o diazinone, un insetticida organofosfato sintetizzato nel 1952 dalla Ciba-Geigy, azienda chimica svizzera diventata poi il colosso Novartis. Il suo uso come insetticida domestico contro blatte, formiche e pulci è stato vietato nel 2004. Viene però ancora utilizzato in agricoltura.
Anche il diazinone è stato associato da diversi studi all’aumento del rischio per il linfoma non-Hodgkin e per il cancro ai polmoni. Malgrado le prove che corroborano i risultati siano limitate la IARC l’ha inserito nella lista soprattutto per i test sull’alterazione cromosomica e del DNA condotti su cavie da laboratorio.

IL DIMETOATO -   meglio conosciuto come  ROGOR

Se ci riferiamo all'olio, ogni fitofarmaco presenta un fattore di concentrazione peculiare che dipende dalle caratteristico chimico fisiche della molecola sia dal livello di concentrazione nel frutto alla raccolta. Eccezion fatta per il dimetoato,di cui il 20% della concetrazione nel frutto viene poi a ritrovarsi nell'olio, la maggior parte dei pesticidi è lipofila per cui tendono a concentrarsi nell'olio, mediamente di un fattore 3.
Da notare che il lavaggio in frantoio non sempre determina un abbassamento della concentrazione del fitofarmaco. Il lavaggio, infatti, può portar via solo la parte di presidio fitosanitario che è depositato esternamente, sulle cere e sulla polvere eventualmente presente sulla superficie del frutto. Nel caso di molecole lipofile queste hanno tutte una capacità di penetrare la cuticola, di fatto rendendo ininfluente il lavaggio.
E' importante sottolineare che, una volta nell'olio, i principi attivi generalmente subiscono solo lievissime degradazioni, addirittura nessuna degradazione, come nel caso del dimetoato, fino a 240 giorni. L'occasione della lotta alla Xylella dell'olivo in Puglia è stata subito sfruttata dal ministro Martina che ha inserito la lista degli insetticidi da usare di “default”, insieme all’acetamiprid e al dimetoato. I primi due, sempre secondo EFSA, hanno effetti dannosi sul sistema neurologico dei feti, che si forma nei primi mesi della gravidanza, mentre il terzo, il dimetoato è cancerogeno per l’uomo. Altre sostanze chimiche imposte dal decreto Martina, come per esempio il brufezin, un fungicida, sono altamente tossiche per l’ambiente, per gli animali e per l’uomo.

Il dimetoato è il famigerato “Rogor”, venduto ai contadini salentini come “la medicina”: uccide non solo le api e tutti gli insetti in maniera indistinta, ma ha effetti cancerogeni provati da diverse ricerche scientifiche.
E' scritto su Xylella report e lo trovate anche sul documentario.
Ma per i poveri contadini, soprattutto quelli che si affidano al passaparola del venditore di concimi del proprio paese, quella è “la medicina”, che in buona fede usano per uccidere gli insetti.

GLIFOSATO -  
 il glifosato è un’erbicida “totale”, cioè non selettivo, il cui brevetto è rimasto nelle mani della Monsanto fino al 2001. È presente in 750 ( dicasi settecentocinquanta ) diversi prodotti usati sia in agricoltura che nelle operazioni di disinfestazione urbana e domestica.
La vicenda del glifosfato è complessa: nel 1985 è stato classificato come probabile agente cancerogeno dall’Agenzia statunitense per la protezione dell’ambiente (US EPA) e poi escluso dalla lista dallo stesso organismo. Anche il glifosfato è stato collegato al linfoma non-Hodgkin, in ricerche americane, canadesi e svedesi, nel 2001: inoltre, anche in questo caso, prove in laboratorio hanno dimostrato la sua capacità di alterare DNA e corredo cromosomico.


             - Argomenti di prossima implementazione:

I "TRATTAMENTI"  SULLA VITE

I "TRATTAMENTI" SULLA FRUTTA

ETICHETTA  "BIO" : UNA TRUFFA AUTORIZZATA

I MIEI CONSIGLI: COME LIMITARE ALMENO I PERICOLI CONOSCIUTI

  Seguimi sulla pagina  Cancro e "medicina" moderna

      vedi OLIO DI OLIVA: Un dono della natura o un infido veleno?

Dal blog Lavoro e Salute : rapporto dell'oncologa Patrizia Gentilini al congresso di medicina del 2015 a Firenze Pesticidi: Pericoli rischi e costi per danni alla salute umana
vedi anche TOSSICITA' DEI FITOFARMACI

 Selezione delle notizie più recenti e interessanti in materia di pericolo agroalimentare dalla rivista IL SALVAGENTE , TEATRO NATURALE ed altre di rilievo anche internazionale:

Glifosato e Clorpirifos
 dentro di noi: lo studio che svela la
 contaminazione

Clorpirifos in eccesso (oltre le soglie di salvaguardia) e glifosato sempre presente (seppur entro
 i limiti) nell’organismo di una famiglia di 4 agricoltori reggiani. Sono questi i risultati dello screening 
promosso da Isde-Medici per l’ambiente e condotto da Mario Franzini, Olinto Bonori e  Giulia Nasi
 per l’Associazione prevenzione tumori Onlus di GuastallaScreening RE.P.-CO.B.RA – Residui
 di pesticidi nei coltivatori della Bassa Reggiana”.  Lo studio, come spiega il sito di Cambia la terra
la campagna promossa da Federbio per dire “No ai pesticidi. Sì al biologico” – che si è svolto nel 2018
 e ha coinvolto per alcuni mesi una famiglia di agricoltori – padre, madre e due figlie – che coltiva un
 frutteto ad alta densità di circa 7 ettari nella provincia di Reggio Emilia,  monitorandone il livello di
 esposizione ad alcuni pesticidi.

Le analisi (prima e dopo) i trattamenti

Nello specifico, come spiega Cambia la terra, “ogni componente della famiglia è stato sottoposto a
 screening: un primo dato è stato raccolto prima dell’inizio dei trattamenti con pesticidi nel
frutteto, allo scopo di determinare l’eventuale presenza di residui di pesticidi nelle urine in assenza
 di esposizione recente. In seguito, in occasione di ogni trattamento, sono stati prelevati campioni di
 urina da ciascun componente della famiglia, sia prima che dopo il trattamento e a distanza di 12
 e 24 ore“.I fitosanitari monitorati nelle urine del campione sono stati cinque: tre insetticidi
 (imidachloprid, chlorpyrifos, permetrina) e due diserbanti (Mcpa e glifosato). Inoltre per
 imidachloprid, chlorpyrifos e piretroidi sono stati ricercati anche i metaboliti, ovvero le sostanze
 che degradano dalla molecola principale. Ricordiamo che il clorpirifos e il clorpirifos metile sono
 stati messi al bando da un recente voto europeo e non potranno più essere usati a partire dai 
prossimi giorni con l’inizio del 2020. In particolare è da evidenzaiare che il clorpirifos è un’insetticida 
molto utilizzato in Italia sia nelle colture degli agrumi sia in quello delle pere proprio in
 Emilia-Romagna.

I risultati della contaminazione

“Il dato più rilevante e inaspettato emerso dallo screening – scrive ancora Cambia la terra – riguarda
 il tricloridrossipiridinolo, principale metabolita del chlorpyrifos. Nel capofamiglia – peraltro l’unico
 a eseguire trattamenti nel frutteto – la concentrazione del Tcpyr è stata rilevata a livelli molto elevati e
 persistenti nel tempo, mentre è risultata nei limiti negli altri componenti. In occasione del secondo
 trattamento con chlorpyrifos del luglio 2018, le concentrazioni del Tcpyr nel capofamiglia sono risultate
 particolarmente elevate: 164,2 μg/L a distanza di 12 ore, circa 14 volte il valore limite fissato a
 11,3 μg/L. Le concentrazioni sono rimaste significative per un’intera settimana. Anche a controlli
 successivi sono risultati livelli elevati di tcpyr: a distanza di un mese dall’ultimo trattamento avvenuto
 a luglio si è riscontrata una concentrazione di 57,3 μg/L . Oltre quattro mesi dopo – a dicembre – 
 era presente un valore doppio (22 μg/9L) rispetto al limite“.Meno marcata la contaminazione da
 glifosato seppur prensente nell’organismo dei componenti della famiglia osservata: la concentrazione
 del famigerato erbicida considerato probabilmente cancerogeno è risultata per tutti i componenti della
 famiglia entro i limiti, anche se il padre ha evidenziato valori comunque superiori tra quelli del 
nucleo di appartenenza.

“Patologie correlate al chlorpyrifos”

La ricerca che naturalmente non vuole avere un valore scientifico è sicuramente un interessante 
spunto di riflessione che mette in evidenza l’esposizione professionale e non solo ai trattamenti
 fitosanitari. Secondo gli autori servirebbe sensibilizzare gli agricoltori e prevedere un protocollo 
di esami analitici e di controlli periodici per prevenire le malattie correlate con l’uso dei pesticidi. “Nel 
caso specifico di questa indagine – conclude Cambiamo la terra – proprio all’utilizzo del chlorpyrifos
 potrebbero infatti essere collegate due patologie presenti nel capofamiglia: la degenerazione 
 maculare della retina e l’artrite reumatoide. Malattie che, secondo numerosi studi scientifici, sono
 correlate con l’uso di pesticidi organofosforici, erbicidi e fungicidi”.
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La denuncia di Pan Europe: 

l’Ue ha autorizzato oltre 100 pesticidi che alterano

 il sistema ormonale

Dal 2011 ad oggi, l’Unione europea ha approvato l’uso di oltre 100 pesticidi,
 dando loro in genere licenze di 10 anni, senza testarne l’impatto sul sistema ormonale umano, 
nonostante l’obbligo di farlo. E’ quanto ha messo in evidenza l’ultimo rapporto di Pan-Europe che
 ha preso in esame 33 pesticidi approvati dall’Ue scoprendo che 31 hanno ottenuto una licenza senza
 alcun test scientifico per verificare se hanno causato danni al sistema endocrino umano
 ( qui il report con tutti i pesticidi presi in considerazione). Le nostre analisi hanno riscontrato la
 presenza di alcuni di essi in altrettanti prodotti.Ad esempio il Difenoconazole, il Fluopyram e il  
Methoxyfenozide sono stati trovati su alcuni campioni di pomodori freschi mentre il Trifloxystrobin 
 sulle zucchine. Tra i pesticidi autorizzati dall’Ue senza la verifica sul loro potenziale di interferente 
endocrino c’è anche il Clorpirifos, da qualche giorno messo al bando dall’unione europea (e che noi 
abbiamo trovato su uva e in alcuni campioni di birra), il controverso Glifosato e il Bentazone che è 
compreso tra i pesticidi che la Coop ha messo al bando dalle proprie produzioni.Dal 2009 l’Unione 
europea è l’unico mercato al mondo che vieta i pesticidi che causano l’interruzione del sistema 
endocrino (regolamento sui pesticidi 2009, entrato in vigore nel 2011). Questi prodotti chimici
 (i cosiddetti ED), che interferiscono con il sistema ormonale, possono causare una vasta gamma
 di malattie tra cui il carcinoma mammario e quello prostatico, diabete e possono avere gravi effetti 
sullo sviluppo del sistema nervoso bambini. In effetti, la ricerca scientifica ha dimostrato che gli esseri 
umani sono particolarmente sensibili alle sostanze che alterano il sistema endocrino durante le prime
 fasi della vita, rendendo le donne in gravidanza, i neonati e i bambini le più vulnerabili.Da quando il 
regolamento è stato approvato nel 2009, i pesticidi che alterano il sistema endocrino sono stati vietati
 nell’Ue. Nel 2012 l’Ocse ha concordato una serie di test scientifici che l’Ue avrebbe dovuto utilizzare. 
Inoltre, nel giugno 2018, l’Ue ha adottato nuovi orientamenti che stabiliscono esplicitamente tutte le
 informazioni necessarie per consentire alla Commissione di giungere a un giudizio sul fatto che
 un pesticida sia un interferente endocrino o se sia sicuro da usare.Il nuovo rapporto di
 Pesticide Action Network Europe (PAN) mostra che nella stragrande maggioranza dei casi 
esaminati, la Commissione ha ignorato queste regole. Invece di testare i pesticidi come richiesto, 
l’esecutivo europeo ha semplicemente chiesto ai produttori di fornire “informazioni” sul loro pesticida.
 In 12 dei casi esaminati, le aziende hanno affermato di poter fornire queste prove solo in un secondo
 momento e comunque dopo l’autorizzazione mentre in 10 casi, i produttori non si sono nemmeno
 preoccupati di presentare le informazioni richieste, per non parlare dei test specifici per l’ED. 
Tuttavia il loro pesticida ha concluso l’iter di approvazione in maniera positiva.
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Il Messico rimanda indietro 1.000 tonnellate 

di glifosato: “È pericoloso”


Il governo messicano afferma che non consentirà una spedizione di 1.000 tonnellate di glifosato nel
 paese, preoccupato per la salute e l’ambiente come rende noto l’agenzia Associated press.Il Messico
 è solo l’ultimo di una serie di paesi ad annunciare i divieti sul glifosato, il principio attivo del diserbante 
Roundup.Il dipartimento per l’ambiente di Città del Messico ha dichiarato di aver negato il permesso di
 importare il glifosato, presumibilmente per uso agricolo e ha affermato che “il glifosato rappresenta un
 rischio ambientale elevato, data la presunzione credibile che il suo uso possa causare gravi danni 
ambientali e danni irreversibili alla salute”.In precedenza, la Thailandia aveva annunciato divieti o 
eliminazioni graduali del glifosato entrando in rotta di collisione con l’amministrazione Trump. In Europa
 ci sono paesi che lo hanno già fatto (come l’Austria) ed altri (come Francia e Germania) che hanno 
deciso di vietarlo dal 2023.          

Brasile, sospesa l’autorizzazione di 63 

pesticidi tossici

Il Tribunale federale di Ceará, uno stato nel nord-est del Brasile, ha sospeso la registrazione di 63
 pesticidi effettuata dal ministero dell’Agricoltura a settembre scorso. La decisione non è definitiva 
dal momento che il governo ha già fatto sapere di essere pronta al ricorso.La richiesta è stata 
presentata attraverso un’azione popolare presentata dal deputato federale Célio Studart (PV-CE). 
 Tra i prodotti più controversi registrati a settembre ci sono quelli a base di sulfoxaflor, che è stato
 correlato alla riduzione degli sciami di api. Gli altri prodotti per i quali il tribunale ha sospeso
 l’autorizzazione sono i principi attivi fluopiram, che viene utilizzato per uccidere i funghi, e dinotefuram,
 un insetticida.“L’autorizzazione per la libera commercializzazione di pesticidi con un alto tasso di
 tossicità è incompatibile con i principi che regolano l’attività economica […] In nessun luogo
 del mondo esiste un paese economicamente ricco con una popolazione gradualmente malata: una
 circostanza che si verificherà presto se non combattiamo oggi la pratica inclusiva di tali agenti chimici
 e biologici dannosi per il nostro ambiente ”, ha affermato il magistrato.Il dinotefuram è usato per 
controllare gli insetti succhiatori come le cimici dei letti. Può essere applicato in 16 colture: riso, 
avena, patate, caffè, canna da zucchero, segale, orzo, agrumi, fagioli, miglio, mais, pascolo, 
soia, pomodori, grano e triticale. È considerato estremamente tossico dalla National Health 
Surveillance Agency (Anvisa). Il pesticida non è registrato per uso agricolo nell’Unione Europea
 (solo domestico) e viene rivalutato negli Stati Uniti, dove il primo record è del 1985. Per uso agricolo,
 il prodotto è stato approvato dal 2004.Il fungicida fluopiram è un prodotto indicato per combattere i 
parassiti che attaccano le radici delle piante (nematodi) e avrà l’autorizzazione per 7 colture: cotone,
 patate, caffè, canna da zucchero, fagioli, mais e soia.
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Per la prima volta, in Francia, il tribunale dà 

ragione ai sindaci antipesticidi

Per la prima volta, un tribunale francese convalida lo stop ai pesticidi emesso da due Comuni.È la 
decisione a cui è giunto l’8 novembre il tribunale amministrativo di Cergy-Pontoise che ha convalidato 
le ordinanze di Gennevilliers e Sceaux, nell’Hauts-de-Seine.Nell’audizione i due sindaci avevano difeso
 i loro provvedimenti spiegando che erano stati resi necessari per proteggere la salute della
 popolazione. E i giudici hanno dato ragione a questa linea sconfessando la prefettura che era ricorsa.
Questa decisione del tribunale amministrativo è la prima del genere in Francia. Spiega il giornale 
Franceinfo che fino ad ora tutti i Comuni che avevano adottato misure simili avevano visto annullati i 
loro decreti. Il caso più emblematico è quello di Langouët. Adottando un decreto sugli antiparassitari lo
 scorso maggio, il sindaco di questa città bretone aveva avviato un ampio dibattito e creato emulatori. 
Alla fine di ottobre, il tribunale ha stabilito che il divieto di prodotti fitosanitari non era responsabilità di 
un sindaco.“Questo è il primo caso di vittoria e sono estremamente contento”, ha risposto a
 Franceinfo l’avvocato Corinne Lepage che rappresentava i due Comuni. “Il tribunale conferisce al 
sindaco la giurisdizione per agire” e vietare i pesticidi nel suo comune, “e considera nel merito, che 
se la pericolosità dei prodotti è sufficientemente accertata, il primo cittadino può dettare le regole.
“Il sindaco aveva il diritto di ritenere che gli abitanti fossero esposti a un grave pericolo che giustificasse
 l’emanazione delle misure”.
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 5 anni di moratoria non bastano: 
i pesticidi killer delle api sono ancora nel 
nettare europeo
Cinque anni di moratoria non sono bastati in Europa a far sparire da piante da fiori i pesticidi killer 
delle api. La notizia, legata a una ricerca francese pubblicata sul sito di Science Direct  dimostra 
quanto sia drammatico e persistente l’impatto dei neonicotinoidi sull’ambiente.La Ue, dopo aver 
appurato il legame tra declino delle api e alcuni pesticidi, aveva deciso una moratoria nel 2013 su
 tre neonicotinoidi in colture attrattive per le api.L’équipe francese ha voluto quantificare i residui di 
neonicotinoidi nel nettare provenienti dallo dai semi oleosi in Francia occidentale raccolti durante i
 cinque anni di moratoria europea. “Abbiamo rilevato tutti e tre i neonicotinoidi banditi – spiegano i
 ricercatori – L’imidacloprid è stato trovato in tutti gli anni senza una chiara tendenza al declino, ma
 con una forte variazione inter e intra-annuale e concentrazioni massime superiori alle concentrazioni 
riportate nelle colture trattate”. La spiegazione? Per gli scienziati è inequivocabile: “I livelli di residui 
dipendevano dal tipo di suolo e aumentavano con le precipitazioni. La simulazione della mortalità 
acuta e cronica suggerisce un rischio considerevole per le api. Concludiamo che i residui persistenti
 di terreno imidacloprid si diffondono su larga scala nell’ambiente e contaminano sostanzialmente una
 grande coltura a fioritura di massa”.Dunque per il pool di ricercatori “I nostri risultati forniscono
 ulteriore supporto alla recente estensione della moratoria a un divieto permanente in tutte le colture
 all’aperto”.
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Troppi residui di fitofarmaci nei 
pomodori freschi                
Preoccupa il multiresiduo: fino a 16 sostanze in un singolo pomodoro. Le varietà finite sotto la lente
 di ingrandimento sono i pomodorini a grappolo, ciliegino, Pachino e marzanino e di origine italiana
 ad eccezione di tre campioni che provengono dalla Spagna.  Rosso pesticidi: è la nuova inchiesta 
del mensile Il Salvagente che punta i riflettori sui pomodori. Quelli da mangiare freschi, d’estate.
 Un ortaggio che deve essere il più possibile pulito e libero da residui di trattamenti e pesticidi.
 La rivista ha così portato in laboratorio 12 tipologie di marchi differenti per verificare la presenza 
di metalli pesanti e pesticidi. Cosa è emerso? Campioni tutti regolari e solo due bocciati dalla rivista
 per la presenza di multiresidui. Sono proprio questi a sollevare le domande principali della testata: 
davvero un ortaggio ha bisogno di tanta chimica?Le varietà di pomodori finite sotto la lente di 
ingrandimento sono i pomodorini a grappolo, ciliegino, Pachino e marzanino, tutti reperiti a Roma, e
 di origine italiana ad eccezione di 3 campioni che provengono dalla Spagna, acquistati presso Lidl,
 Eurospin ed Esselunga. Sono state fatte analisi per verificare la presenza di metalli pesanti e pesticidi.
 Quello che emerge è la conformità alla legislazione in materia. Ma non basta a rasserenare del tutto,
 perché a preoccupare sono soprattutto i multiresidui, che alimentano una sfilza di domande da parte
 del mensile: “Tutti quelli da noi testati rispettano i limiti di legge e per questo sono conformi. Ma la
 presenza ricorrente di più pesticidi può davvero rassicurarci? Portare in tavola un pomodoro nel quale
 ben 16 residui hanno lasciato traccia di trattamenti fitosanitari, può lasciarci tranquilli? E senza 
escludere un possibile effetto cocktail, l’azione combinata sulla salute umana di basse dosi di principi
 attivi copresenti nell’alimento, viene da chiedersi se un ortaggio abbia bisogno di così tanta chimica”.
Le analisi escludono la contaminazione da metalli pesanti, cadmio, piombo e rame. Per quanto 
riguarda i pesticidi, nessun prodotto ha superato i limiti di legge per quanto riguarda le singole sostanze
 riscontrate. Sui multiresidui il test segnala 16 sostanze su un campione di pomodorini, di cui
 12 fungicidi e 4 insetticidi. Su un altro campione ci sono 5 residui, su altri due prodotti 4 tracce di 
fitofarmaci. I pomodorini sono a norma di legge ma il tema sollevato è quello dell’azione combinata di 
basse concentrazioni di molecole diverse, noto come effetto cocktail, da tempo segnalata nelle 
inchieste sul cibo fatte dal Salvagente.Alla luce dei risultati dei test effettuati la domanda posta dalla
 rivista è se sia possibile coniugare la qualità del pomodoro senza ricorrere a fitofarmaci e pesticidi. 
Un fronte nutrito di ambientalisti e agricoltori biologici, racconta l’approfondimento della testata, ha 
chiesto al Governo una maggiore tutela dell’ecosistema e dei cittadini, chiedendo al contempo leggi e 
sanzioni certe contro chi inquina. L’occasione è offerta dal Pan pesticidi, il Piano d’azione nazionale
 per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari che ogni cinque anni viene sottoposto a consultazione e
 poi licenziato dagli esecutivi per governare l’uso dei pesticidi in ambito politiche agricole e ambientali.
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La ricerca medica non può contrastare la verità insindacabile ufficializzata da BIOFARMA 
vedi l' INTERVISTA realizzata sul canale Byoblu.


2 commenti:

  1. Giustamente, come tu dici, vediamo molta gente soggetta a chemio che generalmente, accompagna il disgraziato per qualche anno (facendolo entrare suo malgrado in quel giro di affari ) fino alla morte che avviene immancabilmente per il progressivo peggioramento.

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    1. Purtroppo, proprio in questi ultimi mesi ho visto un carissimo amico percorre fino in fondo quella strada e ciò non può lasciarci indifferenti...

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