FANCY 1

Qualcosa per riflettere, pensare, sognare...alzare il "punto di vista"...

PARLIAMO CON I NOSTRI PROGENITORI

Piccolo di gorilla


Koko è la prima scimmia dotta capace di dialogare

con l'uomo ma ce ne sono state altre che con il

linguaggio dei gesti, con il computer o altri mezzi

ci hanno raccontato molte cose su di loro

e su di noi

...ma ora voglio presentarvi  KOKO

Francine Patterson, ( Penny ) maestra di Koko dal 1972, presenta alla femmina di gorilla uno dei tre gattini che la scimmia finirà con l'adottare. La risposta è un bacio mandato sulla punta delle dita

              Voglio riproporvi queste immagini che anche se di molti anni fa, e pure meravigliosamente spiegate in famosi documentari del National Geographic, lasciano sempre esterrefatti:- Che dire di fronte a una femmina di gorilla di 16 anni e oltre 100 chili di peso che esterna alla sua maestra Penny, il suo intimo desiderio di maternità. La carica emotiva di quel dialogo spezzò ogni indifferenza in mezzo mondo, toccando le corde più sensibili della tribù degli umani.
             Ve lo trascrivo per intero senza cambiare una virgola:
Penny: " Koko, che cos'è l'amore ?"
Koko:  " Avere visitatori"
Penny: " Ti piacerebbe essere madre?"
Koko:" Koko buona "
Penny:" Che cosa vuol dire essere madre?"
Koko: "Koko vuole piccolo gorilla"
Penny: "Da dove vengono piccoli gorilla?"
Koko: " Koko". 

Koko gioca con i tre gattini che Penny le ha regalato il giorno del suo tredicesimo compleanno

L' album di Koko
Koko a 7 mesi gioca con un gatto

A 2 anni esegue il segno "ascoltare" per avere il telefono



Poco più grande dice "occhio" guardando la foto di una rana dai grandi occhi

A 9 anni  impara a battere a macchina


                      

A 16 anni coccola un piccolo gorilla di pezza




















               Nel 1985 il gattino preferito da Koko, quello che proprio lei ha battezzato "Tutta palla" muore in un incidente d'auto. Penny racconta la sofferenza della gorilla e la sua ostinazione a non voler credere alla morte del suo beniamono e i suoi toccanti commenti: "Dare Koko Tutta palla ", "Koko piangere ".
               Ma le scimmie non piangono perché non hanno lacrime; come possiamo sapere se le parole che Koko usa hanno davvero un significato per lei? Quanto delle sue espressioni linguistiche è frutto della manipolazione anche involontaria della sua mamma-insegnante, quanto rappresentano proiezioni del pensiero e delle aspettative o emozioni di Penny?
               Praticamente cacciata dalla Stanford University subito dopo la laurea, la Patterson si  portò via Koko in una fattoria in California dove  creò la Gorilla Foundation che si sosteneve con donazioni e sottoscrizioni. Pubblicò pochissimi articoli scientifici sulla sua ultradecennale ricerca con Koko e gli organismi accademici le  tagliarono i fondi; infine i tentativi di inseminazione artificiale di Koko non andarono mai a buon fine.
La colpa di Penny fu quella di aver superato quel sottile limite che trasforma un esperimento scientifico con una scimmia antropomorfa in un rapporto affettivo totalizzante e coinvolgente. Tuttavia l'intera storia delle scimmie parlanti si basa proprio sul canale affettivo come strumento fondamentale perché avvenga l'apprendimento.
               Inoltre fu fondamentale il riconoscere che l'unica strada persorribile era quella gestuale, il linguaggio dei segni e non quella parlata poiché la struttura stessa della cavità orale delle scimmie non è idonea all'articolazione della parola.

Cavità orale più corta e più larga, mandibola più leggera, laringe più ampia e ad angolo retto rispetto alla bocca: l'apparato boccale umano si è trasformato con l'acquisizione della posizione eretta, divenendo adatto alla produzione di parola. Nello scimpanzé invece a tale attitudine si oppongono insuperabili limiti morfologici; inoltre nel cervello le aree del linguaggio sono esigue o del tutto assenti, come l'area di Broca, da cui dipende la modulazione delle parole.

Ricerche con gli scimpanzé

Roger Fouts: Che cos'è questo? Lucy: "Spazzolino da denti"

Lucy ride a crepapelle: Ha detto "cappello" e lo ha ottenuto

Lucy e Debbie Fouts - Senza affetto non vi è apprendimento
Questo cos'é? -  "Orologio, rumore".

Lucy con il suo maestro Roger - Oklahoma

Lucy alla sua insegnante in modo perentorio: "Andiamo là".

Un' altra ricerca

Adulto silverback -


             E' iniziato con Kanzi un nuovo tipo di ricerca. Niente sedute stressanti, niente premi, niente scuola, spiegano i coniugi Rumbaugh. Vogliamo verificare se Kanzi impara proprio come fanno i bambini, stando all'aperto il più possibile, giocando, osservando gli altri usare il computer e cercando spontaneamente di comunicare con essi per la stessa via.
           Questa ricerca è l'unica che si avvalga di ampi finanziamenti governativi, probabilmente perché ha messo in primo piano tematiche come la più profonda comprensione dei meccanismi di acquisizione del linguaggio in funzione dell'elaborazione di metodi per insegnare ai bambini handicappati. Il loro computer infatti, fatto di lessicogrammi colorati sembra dare risultati incoraggianti anche con i bambini autistici.
Kanzi

















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