Ti presento Bertrand Russell
Che cosa fanno i filosofi quando lavorano? Ecco una strana domanda, alla quale possiamo tentare di rispondere mettendo innanzitutto in chiaro che cosa NON FANNO. Nel mondo che ci circonda vi sono molte cose che comprendiamo benissimo. Prendete ad esempio il funzionamento dei motori di un piroscafo. Ciò rientra nel campo della meccanica e della termodinamica. Sappiamo anche molte cose sul modo come è fatto e come funziona il corpo umano; si tratta di materie studiate dall'anatomia e dalla fisiologia. Considerate infine i movimenti delle stelle, cosa di cui sappiamo parecchio; essi riguardano l'atronomia. Tutti questi settori di ben definite conoscenze appartengono ad una o ad un'altra scienza.
Ma tutte queste regioni della conoscenza confinano con la zona circostante dell'ignoto. Quando ci si spinge nelle province di confine e al di là di esse, si passa dalla scienza al campo della speculazione ( da speculum, specchio, guardarsi allo specchio, guardare dentro sè stessi ). L'attività speculativa è una specie di esplorazione e la filosofia, tra le altre cose, è anche questo. Tutti i vari rami della scienza hanno preso le mosse da un'esplorazione filosofica; una volta trovate solide fondamenta una scienza procede più o meno indipendentemente, ad eccezione dei problemi di metodo. La filosofia di per sè stessa non si propone nè di risolvere i nostri guai nè di salvare le nostre anime. E', così come la vedevano i greci, una specie di viaggio turistico fine a se stesso. In linea di principio non sorge dunque nessuna questione di dogmi o di riti, o di entità sacre; due sono gli atteggiamenti che si possono adottare nei confronti dell'ignoto. Uno è di chi dice di conoscere, sulla base di determinati libri, certi misteri o altre fonti di ispirazione. L'altro consiste nell'andare a guardare da sé e questa è la via seguita dalla scienza e dalla filosofia.
Se qualcuno ci chiede che cos'è la matematica, possiamo dargli la definizione del dizionario ad esempio, che è la scienza dei numeri. Si tratta di una definizione incontrovertibile, tale da poter essere facilmente compresa dall'interrogante anche se è del tutto ignaro della matematica. Si possono dare definizioni di questo genere per tutti i settori per i quali esiste un certo corpo di conoscenze. Ma la filosofia non può essere definita così. Qualsiasi definizione è controversa e implica già un orientamento filosofico per cui il solo modo di scoprire che cos'è la filosofia è quello di FARE filosofia.
Vi sono molte domande che le persone che pensano si rivolgono una volta o l'altra, nei campi in cui la scienza non può fornire una risposta. Coloro i quali cercano di pensare per conto loro non vogliono prendere per buone le risposte prontamente date dai portatori di verità.Compito della filosofia è di indagare su queste domande e a volte liquidarle. Così possiamo essere tentati di porci domande circa il significato della vita anzi, se vi è in essa un significato qualsiasi. Il mondo ha uno scopo, lo sviluppo della storia porta a qualcosa, oppure si tratta di domande prive di senso? Vi sono poi problemi come quello se la natura sia in realtà regolata da leggi o se noi lo pensiamo soltanto perché ci piace vedere le cose in un certo ordine. Vi è il dibattito generale se il mondo sia diviso in due parti differenti, lo spirito e la materia e, se è così, in che modo le due parti stiano insieme. E che cosa dobbiamo dire dell'uomo? E' un granello di polvere che striscia senza speranza su un piccolo pianeta privo di importanza come lo vedono gli astronomi, oppure, come lo vedono i chimici una combinazione di elementi messi insieme in maniera estremamente abile? O infine l'uomo è come appare ad Amleto, di nobile ragione ed infinite capacità? L'uomo è forse tutte queste cose insieme?
Accanto a queste visono domande etiche, relative al bene e al male. Vi è un modo buono di vivere e un altro cattivo oppure è indifferente come viviamo? Se vi è un modo di vivere buono qual'è e come possiamo imparare a vivere così? Esiste qualcosa che possiamo chiamare saggezza oppure quella che sembra tale è soltanto vuota follia? Sono tutte domande che non possiamo affrontare facendo degli esperimenti in un laboratorio e d'altra parte coloro che hanno una mentalità indipendente non vogliono appoggiarsi sulle affermazioni dei dispensatori di elisir universali. E' ad essi che la storia della filosofia indica quali risposte possano essere date, imparando che cosa ne hanno pensato gli altri, in altri tempi.
Cominciamo con un po' di "pensiero scientifico".
Eratostene - III° secolo a.c. ( Grecia )
ERATOSTENE |
- La Terra è sferica e misura 39.000 Km. di circonferenza ( circa ).
La filosofia nasce in Grecia vari secoli avanti Cristo, come inizio della scienza, ponendosi i quesiti che riguardano il mondo che ci circonda, prima di porsi quelli che invece riguardano l'interno di noi stessi e di come quel mondo esterno viene "interpretato" dai nostri sensi.Non a caso l'inizio dello studio della filosofia è detto " storia del pensiero scientifico "; non a caso quello stesso pensiero culminerà poi con la determinazione del metodo scientifico tutt'oggi usato da parte di uno scienziato ( G.Galilei) sempre per mezzo di quel primo metodo di ragionamento.
Ebbene, quel metodo di ragionamento aveva in sè una tale potenza che permetteva di anticipare di millenni il progresso scientifico, almeno concettualmente; che dire di coloro che per primi formularono il concetto di atomo ( vedi ATOMISTI ) ?
Ma quì voglio solo soffermarmi a vedere il modo in cui Eratostene nel III° secolo a.c. riuscì a determinare alla perfezione la misura della circonferenza della Terra: dico "perfettamente " perché anche se può risultare non proprio esatta ( probabilmente a causa di elementi di misurazione non molto precisi ) il sistema si avvale della seguente dimostrazione tuttora ineccepibile come geometria euclidea: In una circonferenza un angolo al centro sottende una precisa sezione della stessa; quell'angolo al centro con la parte di circonferenza sottesa stanno nella stessa proporzione con l'angolo giro e tutta la circonferenza. Cosicché se si prende un angolo al centro che sia 1/50 dell'angolo giro ( 360° ) anche l'arco di circonferenza sotteso da quell'angolo risulterà 1/50 della circonferenza. - Questa la base del ragionamento.
Eratostene quindi prende due luoghi di cui conosce l'esatta distanza ( Alessandria d'Egitto e Siene, l'odierna Assuan ) e misura l'angolo che forma il sole nello stesso giorno in un pozzo, quando a Siene è allo Zenit ( cade perpendicolare ): - Vedendo che l'angolo misurato è stato di 1/50 dell'angolo giro, ne deduce che la distanza tra i due luoghi è anch'essa 1/50 della circonferenza terrestre che può così, facilmente calcolare in 250.000 stadi egizi ( che noi oggi facciamo corrispondere a circa 39.000 chilometri ).
Questa è la mia Bibbia:
- Ogni sera, prima di addormentarmi, una paginetta....Ecco la prima.
Si ritiene virtuoso credere, avere cioè una convinzione che non tentenna davanti ad evidenze contrarie e se l'evidenza contraria fa sorgere dubbi, ritenere di doverli sopprimere.
Per tali motivi, non si permette ai giovani di ascoltare discussioni, in Russia a favore del capitalismo o, in America, a favore del comunismo. Questo conserva la fede di entrambi intatta e pronta per una guerra micidiale. La convinzione che è importante credere questo o quello senza ammettere libere indagini è comune a quasi tutte le religioni e ispira tutti i sistemi di educazione statale. Ne consegue che il pensiero dei giovani viene soffocato e indirizzato ad una fanatica ostilità contro coloro che hanno altri fanatismi e, anche più violentemente, contro coloro che a qualsiasi fanatismo si oppongono.
Se la condanna del cattolicesimo al controllo delle nascite potesse prevalere, essa renderebbe impossibile la diminuizione della povertà e l'abolizione delle guerre. La credenza indù che la vacca sia un animale sacro e che per la vedova sia immorale risposarsi è fonte di inutili sofferenze. Il dogma comunista nella dittatura di una minoranza ha causato orrori senza fine. Si sente dire che soltanto il fanatismo rende efficiente un gruppo sociale, ma questo dogma è in contrasto con le lezioni della storia. In ogni caso, soltanto coloro che servilmente adorano il successo possono credere che l'efficienza sia di per sè stessa cosa ammirevole senza tener conto di quanto sangue essa grondi.
BIOGRAFIA
L'illusione democratica
" Credo che vi sia ancora qualcuno che crede che lo Stato democratico sia tutt'uno col popolo: questa però è un'illusione. Lo Stato è un insieme di funzionari, diversi per scopi diversi, che traggono vantaggiosi profitti fino a quando lo status quo resta immutato. L'unica modifica che essi sono disposti ad accettare è l'aumento della burocrazia e del potere dei burocrati.E' quindi naturale che essi si avvantaggino di occasioni come quella della psicosi di guerra per acquistare poteri inquisitori sui loro impiegati.
In questioni morali quali l'educazione, questo stato di cose è fatale: con esso si pone fine ad ogni possibilità di progresso o di libertà o di iniziativa intellettuale. Ma non è che il risultato cui si arriva quando si lascia che l'intera educazione elementare cada sotto il dominio di una sola organizzazione.
Alla tolleranza religiosa in una certa misura si è arrivati, perché gli uomini non attribuiscono più alla religione quell'importanza che le attribuivano una volta.
Ma nella politica e nell'economia, che hanno preso ora il posto già occupato dalla religione, c'è una crescente tendenza alla persecuzione."
Cavolo, a volte mi viene da pensare: B.Russel, chi era costui, un alieno?
Io sono il re ( Io so' io e voi ... )
L'uomo che ha sofferto una qualche umiliazione si inventa una teoria secondo cui egli è il re e sviluppa ogni sorta di ingegnose ragioni per spiegare il fatto di non essere trattato con tutto quel rispetto che la sua altissima posizione imporrebbe. In questo caso, la sua illusione non è tale da suscitare le simpatie dei suoi vicini i quali perciò, lo rinchiudono in manicomio.
Ma se invece di asserire unicamente la sua grandezza, il paziente asserisce anche quella della sua nazione o della sua classe o del suo credo, egli riesce a guadagnarsi schiere di seguaci e diventa capo politico o religioso, anche se, ad un osservatore imparziale, le sue opinioni possono sembrare non meno assurde di quelle d'un ricoverato in manicomio.
In tal modo si origina una psicosi collettiva che segue leggi assai simili a quelle della psicosi individuale. Ognuno sa quanto sia pericoloso discutere con un pazzo che si creda re; ma poiché egli è isolato, è facile averne ragione. Quando tutta intera una nazione ha subito una delusione, la sua ira è dello stesso genere di quella del singolo pazzo quando le sue pretese sono messe in discussione:non c'è che la guerra che la possa ridurre alla ragione.
Usanze matrimoniali.
La maggior parte della popolazione di qualsiasi paese è convinta che tutti gli usi matrimoniali diversi dai propri siano immorali e che coloro che avversano questa convinzione lo facciano soltanto per giustificare la propria vita dissoluta.In India, per tradizione, l'idea che una vedova torni a prender marito è troppo orribile per potersi concepire. Nei paesi cattolici il divorzio è considerato cosa pessima, pur tollerandosi qualche mancanza alla fedeltà coniugale, da parte degli uomini almeno. In America ottenere il divorzio è facile, ma le relazioni extraconiugali sono condannate con la massima severità. I maomettani praticano la poligamia, che noi consideriamo invece degradante.
Tutte queste opinioni sono sostenute con estrema veemenza e crudeli pene vengono inflitte a coloro che vi contravvengono. Non che vi fosse uno solo nei vari paesi, che si prendesse la minima pena di dimostrare che le consuetudini del proprio paese contribuiscono più di quelle d'altri all'umana felicità. La poligamia crediamo di riuscire a spiegarcela come un uso imposto alle donne dai maschi oppressori. Ma che dire delle consuetudini tibetane, per le quali è la donna ad avere più di un marito? Eppure coloro che sono stati nel Tibet assicurano che la vita familiare di quelle regioni è armonica almeno quanto nei paesi europei. Non esiste nessun dato che ci permetta di affermare che una consuetudine matrimoniale sia migliore o peggiore di un'altra. Quasi tutte implicano punizioni di crudele intolleranza nei riguardi di coloro che offendono il codice locale. Pare che il peccato sia tale soltanto nell'ambito di certi limiti geografici.
Da questo il passo è breve alla conclusione che il concetto di peccato è illusorio e inutile la crudeltà solitamente praticata nel castigarlo. Ma è proprio questa conclusione che suona sgradita a molti, tanto riesce delizioso ai moralisti infliggere atrocità in buona coscienza. Ed è anzi per questo che essi inventarono l'inferno.
da L'ABC della relatività
Nella teoria newtoniana del sistema solare, il sole appare come un monarca ai cui ordini i pianeti debbono obbedire. Nel mondo di Einstein vi è più individualismo e meno centralismo che non in quello di Newton. Vi è anche molta meno concitazione; abbiamo già visto che la pigrizia è la legge fondamentale dell'universo einsteiniano.Nel linguaggio giornalistico la parola "dinamico" ha assunto il senso di "energico e poderoso"; ma se al termine si attribuisse il significato di "espressione dei principi della dinamica", esso andrebbe applicato a quei popoli che vivono nei climi caldi e che se ne stanno seduti sotto le palme ad aspettare che le banane caschino loro in bocca. Mi auguro che da ora in poi i giornalisti, parlando di una personalità "dinamica", si riferiscano a un individuo che fa, momento per momento, ciò che gli arreca il minimo disturbo possibile, senza preoccuparsi delle conseguenze future.
Se la natura, così come ci viene dipinta da Einstein, dev'essere il nostro modello, sarebbero gli anarchici ad avere in mano gli argomenti più forti. L'universo fisico è ordinato, non perché esiste un governo centrale, ma perché ciascun corpo pensa ai fatti propri. Due particelle di materia non giungono mai a contatto tra di loro.Quando vengono a trovarsi troppo vicine, si affrettano ad allontanarsi. Se uno si trova nei guai per aver abbattuto un altro con un pugno, può con ragione, sostenere scientificamente di non averlo mai toccato.Ecco tutto quel che è successo:c'era una collinetta nello spaziotempo nella regione del naso dell'altro uomo, e il naso è cascato dalla collina.
L'abolizione della nozione di "forza" può essere collegata alla sostituzione del tatto con la vista, quale sorgente delle idee fisiche.
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Quanto sopra fa parte di una lunga serie di argomentazioni che spiegano come dopo la Relativita' di Einstein i concetti di forze attrattive ( attrazione fra corpi celesti regolata dalle famose leggi di Newton ) siano decaduti e verificati errati, anche se il margine di errore può apparire minimo.
Ora se certe nozioni sono acquisite già dall'epoca della prima guerra mondiale, negli anni settanta quando io frequentavo un liceo scientifico considerato anche di livello non tra gli ultimi non ho mai trovato un libro di testo che almeno accennasse a certe cose:- Sarà mica che ancora oggi siamo rimasti fermi a Newton? - Mi riservo di verificare.
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da Un'etica per la politica
" L'uomo, come dicevano gli orfici, è figlio della terra e del cielo stellato; in un linguaggio più moderno potremmo dire che è una combinazione di divinità e bestialità.
Ci sono alcuni che chiudono gli occhi di fronte alla sua bestialità e altri che li chiudono di fronte alla sua divinità.Ma descriverlo come una combinazione di divinità e bestialità significa non rendere giustizia alle bestie. Bisogna concepirlo invece come una mescolanza di Dio e del diavolo. Nessuna bestia potrebbe commettere i crimini di Hitler e di Stalin: Si direbbe che non ci siano limiti agli orrori che possono essere commessi dalla combinazione dell'intelligenza scientifica con la malvagità di Satana. Quando consideriamo i tormenti deliberatamente inflitti a milioni di persone da Hitler e da Stalin ( per citare solo i maggiori ) e riflettiamo che la specie che essi hanno disonorato è la nostra, ci accorgiamo che la peggiore bestia è molto meno orrenda di certi esseri umani che hanno detenuto o ancora oggi detengono il potere di certi stati moderni.
L'immaginazione umana ha raffigurato l'inferno molto tempo fa, ma è stato solo mediante abilità di recente acquisizione che gli uomini sono riusciti a far esistere ciò che avevano immaginato.
La mente umana è stranamente sospesa tra la luccicante volta del cielo e il buio abisso dell'inferno.Essa riesce a trarre soddisfazione dalla contemplazione dell'uno e dell'altro ed è difficile dire quale delle due cose gli sia più naturale.
A volte, travolto dall'orrore, sono stato tentato di dubitare che ci fosse un motivo per desiderare che una creatura come l'uomo continuasse ad esistere.
Ma egli è figlio anche del cielo stellato. Sebbene il suo corpo sia insignificante e debole in confronto alle grandi masse del mondo astronomico, egli è tuttavia in grado di spaziare con l'immaginazione e la conoscenza scientifica, sugli abissi sterminati dello spazio e del tempo.Ma non solo, egli ha creato la bellezza; è stato capace di amore, di simpatia per l'intera razza umana, di grandiose speranze per tutta l'umanità. Queste conquiste è vero, sono opera di individui eccezionali, e molto spesso si sono scontrate con l'ostilità del gruppo. Ma non c'è ragione di escludere che, nelle epoche future, il tipo di uomo che ora è eccezionale non debba diventare comune.
Quando mi lascio trasportare dalla speranza che il mondo emergerà dalle sue tribolazioni attuali e che un giorno imparerà ad affidare la direzione delle proprie faccende non a ciarlatani crudeli ma a persone dotate di saggezza e coraggio, mi si presenta una luminosa visione: - Un mondo dove nessuno soffre la fame e pochi sono vittime delle malattie, dove il lavoro è gratificante e non eccessivo, dove i sentimenti di benevolenza sono abituali e dove la mente, affrancata dalla paura, crea per il diletto degli occhi, delle orecchie e del cuore..."
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SESSO E FELICITA'
Ci hanno sempre ripetuto che il sesso fu inflitto ad Adamo ed Eva come punizione dopo la caduta. A tutt'oggi per quello che sono riuscito a capirne, tendo ad essere d'accordo con questo punto di vista poiché quasi tutti gli uomini e le donne che conosco soffrono intensamente per i suoi meccanismi. Tu, lettore, puoi metterti la mano sul cuore e dire che dal sesso e dalle sue conseguenze hai tratto più piacere che dolore?
Ai vecchi tempi della supremazia maschile la questione era ben più semplice:gli uomini prendevano quello che volevano e le donne si rassegnavano. In questo modo metà della razza umana era felice e l'altra metà infelice. L'obiettivo dei riformatori era quello di rendere le donne felici quanto gli uomini ma il risultato è stato che hanno reso gli uomini infelici quanto le donne.
O la moglie si stanca del marito o il marito si stanca della moglie; se la moglie è abbastanza devota può riuscire a nascondere il disgusto che le ispirano le abitudini del marito.Nel qual caso riverserà tutta la sua insoddisfazione sui figli.Oppure potrebbe cercare una distrazione altrove e allora potrebbe diventare una professionista della menzogna spingendo il marito alla più sfrenata gelosia.
Se invece è il marito a stancarsi per primo egli potrebbe, se uomo di alti principi, rifugiarsi nella sua educazione e nel duro lavoro, ma prima o poi la tensione diventerà insopportabile e in un modo o nell'altro dovrà spezzarla o ne sarà spezzato. Qualche volta si cerca una soluzione nel divorzio ma le stesse ragioni che hanno portato a un primo divorzio possono tranquillamente portare ad un secondo od anche ad un terzo.
Una discreta quantità di problemi nasce dalla confusione tra l'amore romantico, che è un impulso anarchico e poetico e il matrimonio, che è un'istituzione sociale. Comunque la si voglia vedere è chiaro che ai nostri tempi sia il precetto che la pratica sono in qualche modo in difetto: spesso il matrimonio moderno non riesce a rendere felice né il marito né la moglie e fallisce anche nel dar vita a figli soddisfacenti che sono lo scopo del matrimonio in quanto istituzione. I figli dei matrimoni moderni sono pochi, nervosi e inquieti, circondati da un clima di ansia in cui è impossibile prosperare; o vengono del tutto trascurati dalle madri o seguiti con fin troppa sollecitudine. In un modo o nell'altro la vecchia istituzione matrimoniale sembra essere in un vicolo cieco.
San Diego - California. 5 Agosto 1931.
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DIMINUIZIONE DELLA CONOSCENZA
Oggi si crede che rispetto ai nostri antenati l'uomo moderno conosca quasi tutto:è purtroppo un ingiustificabile caso di autoadulazione; su gran parte degli argomenti i nostri antenati ne sapevano molto più di noi.
E' vero che la loro supposta conoscenza si è poi rivelata del tutto illusoria, ma la medesima cosa, con tutta probabilità sarà detta anche della nostra. Qualcuno davvero suppone che le nostre credenze circa la psicoanalisi, la medicina o gli atomi o l'economia saranno considerate come ragionevoli tra un centinaio d'anni da oggi? Dunque, in tutta onestà non possiamo confrontare ciò che noi pensiamo di conoscere con ciò che pensiamo che i nostri antenati conoscessero; piuttosto, dovremmo confrontare ciò che noi pensiamo di conoscere con ciò che essi pensavano di conoscere.
E allora apparirà chiaro che ne sapevano ben più di noi.
Tu sai caro lettore quando è iniziato il mondo ? Se leggi i libri di Jeans ( 1877 - 1946 ) e Eddinghton ( 1882 - 1944 ) avrai una vaga idea di ciò che è successo un bel po' di milioni di anni fa ma difficilmente riuscirai a farti un'idea più precisa:
Ma trecento anni fa qualsiasi uomo istruito conosceva quella data proprio come noi conosciamo la data della scoperta dell'America. L'arcivescovo Usher ( James Usher, prelato irlandese 1581 - 1656 ) accertò che il mondo fu creato nel 4004 avanti Cristo e il dottor Lightfoot (Joseph B.Lightfoot, teologo inglese 1828 - 1889 ) vicerettore dell'università di Cambridge, riuscì a dimostrare grazie ad un ingegnoso argomento, che l'uomo iniziò a esistere il ventitré di Ottobre di quello stesso anno, alle nove del mattino. La scienza moderna impallidisce!
Ma prendiamo i terremoti. Noi non possiamo sapere quando avverranno è perché. Ma nel 1700 quando molte persone furono sorprese dall'inusuale fenomeno di un terremoto in Massachussets, Thomas Prince, pastore dell'Old South Church di Boston, fu perfettamente in grado di darne ragione: Il terremoto era dovuto alla presunzione del sig. Benjamin Franklin che per mezzo dei suoi parafulmini aveva maleficamente evitato la morte di varie persone che dovevano invece esserne colpite e uccise ( a compimento della volontà divina ). A Boston, disse l'eminente teologo " sono
stati eretti molti più parafulmini che nel resto del New England e
Boston è stata perciò più duramente colpita. Oh, niente sfugge alla
potente mano divina!" ... 19 Aprile 1931.
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" Il concetto di scienza come ricerca della verità
Come Socrate accusato di essere un traviatore di giovani |
Il concetto di scienza come ricerca della verità era addirittura cancellato dalla mente di Hitler, tanto che egli non ne discute nemmeno. Come sappiamo la teoria della relatività finì con l'essere condannata perché inventata da un ebreo. L'Inquisizione condannò la dottrina di Galileo perché la considerava falsa ma Hitler accetta o rinnega le dottrine per ragioni puramente politiche, senza mai rifarsi alla nozione di vero o di falso.
Il povero William James che inventò questo punto di vista, inorridirebbe se sapesse l'uso che se ne fa oggi; ma quando si abbandona il concetto della verità obiettiva, è chiaro che alla domanda " che cosa devo credere?" si può rispondere soltanto con l'appello alla forza e con l'arbitraggio degli eserciti e non con i metodi della teologia o della scienza.
Gli Stati che seguono una politica basata sulla rivolta contro la ragione ( mi ricorda qualcosa di molto attuale ) finiscono perciò col trovarsi in conflitto con le persone colte e anche con le Chiese, ovunque una Chiesa autentica sopravviva.
Un elemento importante provocò la rivolta contro la ragione e cioè il fatto che molti uomini abili ed energici non possono dare sfogo alla loro smania di potere e diventare sovversivi. I piccoli Stati un tempo davano a molti più uomini la possibilità di arrivare al potere politico e le piccole aziende davano a molti più uomini la possibilità di ottenere il potere economico. Per dare sfogo alla sua iniziativa personale l'uomo non fa altro che coltivare il suo giardinetto durante il fine settimana; politicamente invidia tutto quel che si fa in favore delle classi operaie ma, sebbene si senta povero, lo snobismo gli impedisce di adottare i metodi del socialismo e dei sindacati. Può darsi che il suo sobborgo sia più popoloso di molte città dell'antichità, ma la vita collettiva vi si svolge languida e nessuno ha voglia di interessarsene. Per un uomo di questo genere, se il suo malcontento è abbastanza forte, un movimento fascista può sembrare una liberazione.
Le due cose di cui il mondo ha più bisogno sono il socialismo e la
pace, ma sono tutte e due contrarie agli interessi degli uomini più
potenti del nostro tempo. Non è difficile far sì che socialismo e pace
appaiano contrari agli interessi di larghi strati della popolazione e il
modo più efficace consiste nello scatenare l'isterismo di massa. Quanto
più i governi corromperanno la mente dei loro sudditi, quanto più
grandi saranno le difficoltà economiche del presente, tanto più chi ne
soffre si lascerà sedurre dallo specchietto per le allodole e passerà
dalla sobrietà intellettuale a qualche ingannevole fuoco fatuo .
La febbre del nazionalismo, che non ha cessato di crescere dal 1848 in poi, è una forma del culto dell'irrazionale. L'idea di una verità universale è stata abbandonata: vi è la verità inglese, la verità francese, la verità tedesca, la verità montenegrina, la verità del Principato di Monaco. Vi è altresì la verità dell'operaio e la verità del capitalista. Il contrasto fra queste differenti verità, giacché non si può più ricorrere alla persuasione razionale, va risolto soltanto con la guerra e con campagne di propaganda che rivaleggiano per follia.
La razionalità, nel senso di un appello ad un tipo di verità impersonale e universale, è di estrema importanza per il benessere della specie umana, non soltanto nelle epoche in cui la sua prevalenza è agevole ma anche anzi, di più, nei tempi in cui la si disprezza e la si rinnega. Come il sogno vano di uomini che non hanno il coraggio di uccidere chi non ha le loro stesse idee.
Ma vi è un'altra ragione che spiega perché il culto moderno dell'irrazionale, in Germania o altrove, sia incompatibile con ogni forma tradizionale di cristianesimo. Ispirato dal giudaismo il cristianesimo adottò la nozione della verità con la correlativa virtù della fede. Ma a poco a poco l'influenza dello scetticismoe la pubblicità fecero sì che sembrasse impossibile trovare la verità e invece molto vantaggioso asserire il falso. La probità intellettuale fu annientata. Hitler spiegando il programma nazista dice:
" Lo Stato nazionalsocialista considererà la scienza come un mezzo per accrescere il prestigio nazionale. Non soltanto la storia del mondo ma anche la storia delle civiltà deve essere insegnata da questo punto di vista. L'inventore dovrà apparire grande non soltanto come inventore ma anche come concittadino. All'ammirazione per ogni grande impresa s'aggiungano l'orgoglio e la fierezza. Dobbiamo far emergere i nomi dei più grandi dalla massa dei grandi nomi della storia germanica e metterli davanti agli occhi dei giovani in modo così evidente da farne i pilastri di un incrollabile sentimento nazionalista ".
Le speranze degli industriali e dei militaristi si possono realizzare facilmente con il fascismo e molto difficilmente per altre vie. Il fatto che il raggiungimento dei loro scopi si attui solo con la rovina della civiltà, fa di loro non degli esseri irrazionali, ma semplicemente satanici. Questi uomini, da un punto di vista intellettuale sono gli elementi migliori ma dal punto di vista morale sono i peggiori. Quanto agli altri, abbacinati da visioni di gloria, di eroismo e autoimmolazione, sono diventati ciechi ai loro veri interessi e travolti da un turbine emotivo hanno concesso che ci si servisse di loro per scopi opposti. Ecco qual'é la psicopatologia del nazismo.
Ho detto che gli industriali e i militaristi che appoggiano il fascismo
sono sani di mente ma la loro salute mentale è solamente relativa.
Thyssen ( questo nome mi ricorda qualcosa ) crede che grazie al
movimento nazista egli riuscirà contemporaneamente ad annientare il
socialismo ed aumentare prodigiosamente il suo mercato. E' necessario
però che egli resusciti la fucia in se stessi dei tedeschi e il loro
nazionalismo fino a un punto pericoloso; una guerra perduta ne sarà il
risultato più probabile. Nemmeno un grande successo iniziale potrebbe
garantire la vittoria finale. Anche oggi come venti anni fa, il governo
tedesco si scorda dell'America. ( direi che le profezie di B.Russell sono molto più chiare e verificate di quelle di Nostradamus ).
Tratto dal libro di Bertrand Russell
ELOGIO DELL'OZIO - 1935
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