FANCY 1

Qualcosa per riflettere, pensare, sognare...alzare il "punto di vista"...

PROGETTO COSCIENZA GLOBALE (GCP)

                Una ricerca durata 14 anni i cui dati sono ora pubblicati dalla Princeton University.

                Una nutrita serie di elaboratori elettronici sparsi in tutto il mondo ha monitorato l'esistenza di qualcosa di globale e collettivo ( che non possiamo per ora definire altrimenti che Coscienza Globale ) : riesce a dare segnali di sé, anche diverse ore prima, in concomitanza di eventi  di importanza mondiale, tragici, ma anche non tragici, a cui la coscienza umana è particolarmente sensibile.
                Ma cerchiamo ora di capire come avviene la rilevazione: -
           Tutti gli elaboratori non fanno altro che generare una sequenza continua di numeri con due sole opzioni, zero e uno; In pratica è come se tante singole persone sparse in tutto il mondo e senza alcuna possibilità di comunicazione giocassero ininterrottamente a dadi dove le uniche possibilità di uscita sono 0 oppure 1.
            Sappiamo tutti che la probabilità di uscita è del 50%  per ognuno dei due e che alla lunga i risultati confermeranno sempre di più la suddetta probabilità, tanto che si protrà realizzare un grafico dell'andamento nel tempo, che visualizzerà la omogeneità di comportamento.
            Ebbene proprio questa omogeneità viene meno al verificarsi dei particolari eventi suddetti e la linea di quel grafico si discosta in maniera assurda da quel 50% che dovrebbe seguire. Perché?
            Qualcuno dirà subito che qualcosa di "superiore" ci sta dando un avvertimento.
             Io dico: - Tutto è possibile finché la spiegazione non è trovata.
Vediamo altri grafici pubblicati  che riguardano altri eventi





                                  
La scienza incredula lo conferma.. e decide di studiare il fenomeno scientificamente: - Questo significa " guardare nel cannocchiale del pisano "
Il Dottor Roger Nelson, a capo del GCP da circa 15 anni, continua ancora oggi a raccogliere dati. Tali dati sono trasmessi a un server collocato all’Università di Princeton dove sono archiviati per l'analisi. Ben 75 scienziati di diverse discipline e provenienti da tutto il mondo (41 Nazioni), si sono recati a Princeton per partecipare allo studio più lungo e complesso mai condotto su questo fenomeno.
Proprio nel Febbraio di quest’anno è stata la stessa università di Princeton a rompere il riserbo dichiarando ufficialmente che non solo è stata prodotta una dimostrazione scientifica sull’esistenza della coscienza globale ma anche il fatto che la mente umana collettiva risulta capace di influenzare gli elaboratori informatici.
I ricercatori sono consapevoli che lo studio al quale stanno prendendo parte ha implicazioni che entrano nel campo della metafisica e della religione, ambiti che esulano dalla loro stretta competenza. Per questo una corretta interpretazione del fenomeno richiederà tempo, collaborazioni e confronti professionali trasversali. Così, per ora, nonostante la dichiarazione pubblica fatta dalla struttura universitaria, gli scienziati non intendono sbilanciarsi: i dati sono inoppugnabili, ma l’interpretazione accademica è ancora tutta da costruire; unica cosa che possono fare gli scienziati è  studiare il fenomeno con metodo scientifico.
               Come si comportarono i rilevatori di fronte alla tragedia dell'undici Settembre?
Lo vediamo sul primo grafico in alto in cui la devianza dall'andamento normale è inequivocabile; ma la cosa stupefacente è che il "segnale" inizia già alcune ore prima dell'evento, più o meno intorno alle quattro, per arrivare a due picchi ben identificabili.L'anticipazione è estremamente interessante perché se riuscissimo a penetrarne i meccanismi avremmo in mano qualcosa di molto utile per intervenire e magari impedire il verificarsi dei fatti che ( nel futuro ) hanno dato origine al segnale.
               Sembra assurdo: un evento verrebbe in qualche modo  indietro nel tempo e provocherebbe il suo stesso annullamento! E' quello che in fisica è chiamato "Il paradosso temporale".
Ma questa è un'altra storia...

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