FANCY 1

Qualcosa per riflettere, pensare, sognare...alzare il "punto di vista"...

venerdì 21 agosto 2020

SEX AND THE CITY

L'INSEGNAMENTO MORALE/SESSUALE IMPARTITO ALL'UOMO FINO ALL'ETA' DI SEI ANNI


Il bambino ha appreso prima di quell'età che bestemmiare è male, che soltanto gli uomini spregevoli bevono, che non si devono mai dire le bugie  e sopratutto impara che qualsiasi interesse per le parti sessuali è un abominio.
        Sa che queste sono le idee di sua madre e crede che siano anche quelle del suo Creatore. Essere amorosamente trattato dalla madre o, se la madre lo trascurava, dalla bambinaia, era il più grande piacere della sua vita e gli veniva concesso soltanto se non lo si era scoperto in colpa verso il codice morale.
         Egli era giunto così ad associare qualche cosa di vagamente orrendo a qualsiasi atto che sua madre o la bambinaia potessero disapprovare.
 Col passare degli anni dimenticava di dove gli fosse venuto il suo codice morale e quale fosse stato in origine il castigo in caso di trasgressione, ma non se ne liberava, nè cessava di sentire che qualcosa di orrendo avrebbe potuto capitargli se non lo avesse rispettato.
          E' sopratutto per quanto riguarda il sesso che l'insegnamento morale impartito nell'infanzia nuoce. Se un bambino è stato educato convenzionalmente da genitori piuttosto severi, l'abitudine ad associare il concetto del peccato agli organi sessuali è ormai così profondamente radicata in lui quando raggiunge i sei anni, che molto difficilmente riuscirà a liberarsene per tutto il resto della vita.
          Questo sentimento è naturalmente rafforzato dal complesso di Edipo, poiché la donna maggiormente amata negli anni della sua fanciullezza è proprio quelle con la quale qualsiasi rapporto sessuale diventa impossibile. Il risultato è che molti uomini, fattisi adulti, giudicano che il sesso degradi la donna e non possono rispettare le loro mogli a meno che esse rifuggano dai rapporti sessuali.
           Ma l'uomo che ha la moglie frigida sarà spinto dall'istinto a cercare altrove la soddisfazione dei suoi sensi. Questa soddisfazione però, anche se momentaneamente la trova, sarà avvelenata dal senso della colpa cosicché gli è impossibile essere felice nei rapporti con una donna, sia nel matrimonio che fuori.
            Alla donna, a sua volta accade la stessa cosa se i suoi educatori le hanno esaltato il dovere di essere quel ch
e si dice " pura ". Istintivamente ella si frena nei rapporti sessuali col marito, ed ha paura di provarne piacere. Oggi, tuttavia questo atteggiamento è molto meno comune tra le donne di quanto non lo fosse cinquant'anni fa, ed è la vita degli uomini ad essere più avvelenata dal senso della colpa di quella delle donne. Ci si comincia a rendere conto, ovviamente non da parte delle autorità pubbliche, dei mali derivanti ai giovanissimi dall'educazione sessuale tradizionale.
                         La regola giusta è semplice: Fino a quando un bambino non è prossimo alla pubertà, non insegnategli alcuna morale sessuale ed evitate scrupolosamente di inculcargli l'idea che vi sia qualcosa di disgustoso nelle funzioni fisiche naturali. Quando s'avvicina il momento in cui occorre impartirgli una educazione morale, assicuratevi che questa sia razionale e preoccupatevi di saper fornire buoni motivi per tutto quello che dite.
             Nel senso della colpa vi è qualcosa di abietto, qualcosa che priva del rispetto di se stessi.
E la perdita del rispetto di se stessi non ha mai valso nulla di buono a nessuno. Il fatto è che il senso della colpa, lungi dal condurre verso una vita buona, ha l'effetto opposto. Rende un uomo infelice e fa sì che si senta inferiore agli altri. Essendo infelice è probabile che egli accampi sugli altri diritti eccessivi che gli impediranno di gustare la felicità nei rapporti personali. Sentendosi inferiore nutrirà del rancore verso coloro che gli appaiono superiori. Per lui l'ammirazione sarà difficile e facile l'invidia. Diventerà una persona generalmente antipatica e si troverà sempre più solo.  Un atteggiamento generoso ed  espansivo verso gli altri non soltanto fa contenti gli altri ma è un'immensa fonte di felicità per chi lo possiede perché lo rende simpatico a tutti. Ma in un uomo assillato dal senso della colpa un simile atteggiamento non è possibile.
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----Ora mi si dirà che questi pensieri concepiti da Bertrand Russell quasi un secolo fa ( la prima pubblicazione risale al 1930 ) sono stati da tempo superati  dopo periodi di grandi cambiamenti nella morale sessuale maturati sopratutto dopo il '68 con i movimenti della cosiddetta " liberazione sessuale "  il femminismo e il superamento di ogni omofobia. Ebbene, benché si possa dire di avere oggi superato gran parte di quelle problematiche, ereditate direttamente dall'epoca vittoriana, cioè in sostanza non si può più parlare oggi di vergogna o di sensi di colpa per l'atto sessuale ( ma ancora oggi si usa dire che la famosa foglia di fico nell'arte copre le  "pudenda" del soggetto cioè di quelle parti di cui ci si deve vergognare - dal latino pudere - ), tuttavia siamo convinti che quello stesso superamento sia avvenuto omogeneamente in tutte le classi sociali ?
          Questo è un fatto che solo il lettore stesso in assoluta autonomia potrà in piena coscenza giudicare ( e voglio augurare che ne abbia sempre un riscontro positivo ) al fine di vivere una vita felice e scevra da questo tipo di tensioni dato che sicuramente ne abbiamo una vasta gamma da affrontare in ogni caso.
            Non mi sembra comunque che si possa dire di avere raggiunto una società sessualmente molto migliore di quella del secolo scorso: le giovani generazioni che generalmente non hanno in famiglia alcun insegnamento da quel lato, non hanno nemmeno scolasticamente alcun aiuto, contrariamente a tutte quelle ore di educazione sessuale nelle scuole di cui si è parlato per anni e anni e mai realizzate. L'unica "formazione" se così si può dire, è quella pornografica a cui purtroppo si ha accesso già in età che dovrebbero seriamente preoccupare: - Le conseguenze sono una mancanza assoluta di sviluppo del lato psico affettivo e una visione del rapporto esclusivamente fisica vissuta da un solo lato, tendenzialmente indirizzata ad una solitudine e aridità affettive che spesso spalancano le porte a tutta un'altra serie di problematiche esistenziali. I fatti della cronaca quotidiana testimoniano purtroppo l'esistenza di una società malata anche sotto questo punto di vista, una società che necessita di cure urgenti , che ha bisogno di capire quali sono le cause che l'hanno portata a vivere quella che ormai possiamo definire " l'era del femminicidio ". ------------------------.
                             L. Fancelli