FANCY 1

Qualcosa per riflettere, pensare, sognare...alzare il "punto di vista"...

sabato 11 novembre 2017

LETTERA ALL'AMICO LONTANO

Caro amico ti scrivo
Così mi distraggo un po'
E siccome sei molto lontano
Più forte ti scriverò …


          Caro amico, non avrei mai pensato di scrivere oggi come oggi una lettera a una persona, perché ormai scrivere lettere è una cosa sorpassata, del tutto in disuso,  non mi ricordo più quando è stata l'ultima volta che l'ho fatto, forse eravamo ancora a scuola, forse a qualche parente lontano...
                       E poi non so nemmeno dove tu sia veramente anche se, scioccamente, spero sempre che tu voglia darmi un segno, un'indicazione, magari nascosta, come nei film, di quelle che io saprò certamente interpretare; - ma intanto voglio mettere giù qualcosa perché i momenti giusti vengono raramente e come vengono, spesso se ne scappano... Ci conoscemmo al liceo, io avevo fatto le medie a Castagneto e tu a Cecina, poi quando cominciasti a venire a scuola con la rombante cinquecentina gialla, tornavamo a casa sempre insieme: - A quell'epoca per uno studente, avere una macchina a sua disposizione era veramente una figata anche perché pochi potevano permetterselo. Quella volta che ci mettemmo a riparare un bozzo nella carrozzeria, ci lavorammo dei giorni con stucchi e carta abrasiva finché tuo padre, mosso a compassione, la portò al carrozziere.  Sembra ieri quando a Marina avevamo due appuntamenti e poi non ci trovammo, aspetta aspetta, ancora prima a San Vincenzo, conoscemmo delle ragazze io te e Sceprone, ma che avevamo, diciott'anni? Scusa ma la testa ha preso ad andarmi indietro, a quando stavi nella tua piccolissima cameretta dietro la tabaccheria, dove facevi i compiti ma dove abbiamo anche ascoltato molto i Beatles - ultimamente eri ritornato a quella musica oltre a quella degli indiscussi Pink Floyd. A proposito di musica, e i concerti degli anni 70? E la storia del concerto degli Yes? Che storia! - Se ci scrivo un libro mi chiederai i diritti? Non mi meraviglierei, sei sempre stato un affarista, non per niente eri a Siena a fare scienze economiche e bancarie. E da Siena decidemmo di andare a Roma in autostop, io te e il solito Sceprone ( che tutti si chiederanno ma perché Sceprone? - Ma perché tra capelli barba e baffi era ridotto a una scepre o cespuglio no? ). Dato che tre capelloni non avrebbero mai trovato un passaggio insieme uno doveva andare da solo e toccò a me, mentre voi dove andaste a finire? - A Bolsena, dove c'era il comizio di Almirante che non era proprio, per usare un eufemismo, "nelle vostre grazie". Quante volte ne abbiamo riparlato, fu un evento storico, al palazzetto dello sport di Roma, come del resto, quello  dei Pink Floyd al Flaminio, lì c'era anche Brazza, ma quella è un'altra storia. Eh si, il periodo storico della "grande musica" l'abbiamo vissuto insieme a quello della contestazione, del pacifismo, degli hippies e ora mi dicevi che vorresti imparare a suonare la chitarra? - No, te lo dico chiaramente, anche con tutta la buona volontà non hai le mani giuste, con quelle dita troppo grosse:  non per niente nel tuo ambiente ti chiamano "il dottore contadino". Ma non voglio ora ritornare su tutte le avventure ( il primo gruppo anarchico castagnetano - primo dei nostri tempi -  te lo ricordi? Rimane solo una vecchia foto in bianco e nero che se la trovo te l'aggiungo sotto ) perché non si finirebbe mai, ma lasciami dire solo dell'ultima, quella del vino. Dicesti: "Dimostreremo che anche un commercialista e un impiegato possono fare un grande vino, all'altezza degli altri" e ne uscì un Chiusotorto che non aveva niente da invidiare a tanti bolgheresi e poi il Libèro, dedicato al tuo operaio che ci aiutò nei primi esperimenti, e poi l'Azzardo bianco - favoloso con gli aromi del traminer di Monteverdi. Ma ora basta coi ricordi, è stato bello e ci siamo "divertiti", nulla da recriminare.
                         Mi piace molto pensare che tu sia andato a cercare un posto  ( come tante volte abbiamo detto )  dove andare a stare, per passare gli ultimi anni in tutta tranquillità con le nostre famiglie; più adatto  di questa logora Italia a cui non ci sentiamo più di appartenere.
       Io spero tanto che tu lo trovi e nel caso, ricordati che noi siamo sempre quì...



L'ho trovata, è datata Maggio 1972


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