FANCY 1

Qualcosa per riflettere, pensare, sognare...alzare il "punto di vista"...

sabato 2 novembre 2019

SCIMMIE

Una piccolissima differenza

              Una scimmia che ha fatto carriera fino a conquistare ogni angolo del pianeta, ma che ora rischia di estinguersi perché una feroce concorrenza si è scatenata tra i diversi gruppi della sua stessa specie. Questo siamo noi, uomini moderni: se in diecimila anni non siamo sostanzialmente cambiati dal punto di vista biologico, in compenso abbiamo stravolto il nostro ambiente naturale e culturale.      






      Oggi viviamo in uno squilibrio pericoloso che ci ha fatti entrare di diritto nelle " specie animali ad alto rischio di estinzione ", pur essendo la specie animale che ha avuto il maggior successo.
       Come mai? Il segreto è stato, in ogni epoca,  la nostra grande capacità di adattamento.
Da quando l'uomo, un milione di anni fa ha lasciato l'Africa per conquistare gli altri continenti, ha dovuto affrontare nuovi ambienti e adeguarsi via via, a situazioni sempre diverse. In questo modo il suo cervello si è sviluppato dai 700 centimetri cubi di homo abilis fino ai 1350 di Homo sapiens sapiens cioè noi. Una capacità cranica che non è paragonabile a quella di nessun altro animale  e che ci rende infatti assolutamente unici.

DNA in comune

                              Dal punto di vista delle sequenze genetiche la differenza tra l'uomo e lo scimpanzé è di poco superiore all'1 per cento.L'affinità è tale che per esempio i gruppi sanguigni sono identici e che, come è già accaduto, si possono fare anche trapianti d'organi da scimpanzé a uomo e viceversa. Dal punto di vista biologico siamo infatti compatibili con uno scimpanzé quanto lo siamo con un altro uomo. Non altrettanto si può dire dei nostri rapporti con un altro primate, il gibbone, rispetto al quale le differenze nel DNA salgono al 20 per cento; ciò significa che partendo da un antenato comune uomini e scimmie si sono divisi successivamente in rami evolutivi diversi, e che la separazione da noi è avvenuta per il gibbone in tempi più antichi rispetto allo scimpanzé.
                              I genetisti parlano di "orologio molecolare": Un certo numero di differenze tra individui simili corrisponde ad un certo intervallo di tempo. Con questo sistema, andando a ritroso nel tempo, si è stabilito per esempio che il primo ominide sarebbe comparso sei milioni di anni fa, Per il momento non ci sono tuttavia riscontri fossili che lo confermino.

Teoria superata ---------- In realtà le teorie sopra esposte riguardo ad una possibile interpretazione temporale delle numerose variazioni genetiche che portano al primo ominide, sono state riviste e corrette alla luce dei sostanziali cambiamenti apportati all'originario darwinismo, cambiamenti che proprio il continuo e costante progresso nello studio della genetica ha oggi permesso di introdurre nella teoria dell'evoluzione delle specie. In sostanza stabilire un tempo ( sei milioni di anni ) in base al numero di variazioni genetiche riscontrate è del tutto arbitrario: - Le variazioni ( che sono semplici errori di trascrizione dei dati da parte dei geni ) sono risultate del tutto casuali e non quantificabili nel tempo; esse cioè, possono avvenire in tempi lunghissimi come concentrarsi in tempi relativamente brevi, essere frequenti ma di rilevanza quasi nulla sul corpo costruito ( fenotipo ), oppure assai rare ma di tale entità che si generano caratteristiche del tutto nuove. Quando esse sono poi  rispondenti alle particolari esigenze ambientali ( ma per puro caso, è sfatata la vecchia concezione di un ambiente che agisce per indirizzare su una certa strada ) anche l'ambiente entra in gioco, favorendo la riproduzione di coloro che ne sono dotati.

Certamente sconvolgimenti ambientali di livello planetario come glaciazioni o il tanto discusso Evento K-T ( impatto con il mega asteroide ), hanno concentrato e favorito periodi di grande rimescolamento genico 

 L'estinzione di massa del Cretaceo-Paleocene, detta anche estinzione di massa del Cretaceo (o evento K-T), è una drammatica riduzione nel numero delle specie viventi sulla Terra, avvenuta circa 65,95 milioni di anni fa, ritenuta una delle maggiori estinzioni faunistiche verificatesi durante il Fanerozoico, che portò alla scomparsa di circa il 70% delle specie marine esistenti e delle specie continentali.
"L'impatto dell'asteroide è stato solo il colpo di grazia": è ciò che afferma Paul Renne, geologo dell'Università di Berkeley, California, autore di un recente studio. La sua ricerca, pubblicata a febbraio sulla rivista Science, si aggiunge al dibattito scientifico in corso sulle cause dell'estinzione dei dinosauri, sempre più orientato a immaginare una concomitanza di vari fattori ambientali.




































La conquista della posizione eretta.
            La prima testimonianza di ominide dal punto di vista paleontologico risale a circa 4 milioni di anni fa: Si tratta delle prime impronte di un individuo che cammina in posizione eretta, caratteristica esclusiva dell'uomo, ritrovate a Laetoli ( Tanzania ). La posizione eretta comporta, rispetto agli antenati, una modificazione scheletrica a livello del cinto pelvico: Mentre infatti nelle scimmie antropomorfe gli ilei ( ossa dell'anca ) sono molto allungati e stretti, nell'uomo sono corti e svasati; e la cavità del bacino pelvico delimita uno spazio più ampio e funzionale al parto di un neonato provvisto di un voluminoso cervello. Questa differenziazione potrebbe essere avvenuta in seguito ad un grande cambiamento climatico che avrebbe portato alla distruzione delle foreste e alla discesa del primo ominide dall'albero, per affrontare la savana alla ricerca di cibo.

Parola di uomo.

                  Su un punto non ci sono dubbi: il nostro cervello è in assoluto il più grande e possiede funzioni eclusive come la comunicazione basata su un linguaggio concettuale, attività che esige precise condizioni anatomiche come le aree di Broca e di Wernicke, delicati meccanismi neuronali che consentono di avere il concetto della parola e di trasmetterlo. Negli altri animali invece i suoni emessi corrispondono per lo più a stati emozionali e non a concetti. Anche gli scimpanzé sono in grado di stabilire una comunicazione simile alla nostra perché possiedono la medesima logica linguistica ma non possiedono le strutture nervose necessarie alla formulazione del linguaggio. Gli scimpanzé possono essere considerati in un certo senso, dei sordomuti.
                  Negli Stati Uniti i coniugi Gardner già nel 1966 riuscirono ad insegnare ad uno scimpanzé i segni dell'alfabeto dei sordomuti. Se poi questi animali non hanno sviluppato la vocalizzazione è probabilmente perché nel loro habitat non conviene averla: nella foresta, per chi vive sul terreno e non sugli alberi è meglio essere silenziosi per non rivelare la propria presenza ai predatori.
 



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sabato 19 ottobre 2019

COPERNICO

Il vero volto 

    Frombork, Polonia settentrionale, primavera del 2005. Dopo un anno di scavi nella cattedrale locale l'archeologo Jerzy Gassowski ha finalmente trovato quello che cercava: un teschio senza mandibola insieme a frammenti di scheletro dentro una tomba molto danneggiata e senza iscrizioni.
     Si tratta di un uomo morto a circa settant'anni e la morfologia del teschio combacia con il volto dell'uomo che stiamo cercando, Niccolò Copernico, il grande astronomo polacco del '500.
                         Copernico era un canonico della cattedrale di Frombork, dove morì il 24 Maggio 1543 e fu sepolto, secondo l'uso dell'epoca, in una tomba anonima nell'imponente chiesa gotica.

 

 

              

 Era un uomo di chiesa ma il suo libro "De rivolutionibus orbium coelestium" fu condannato perché toglieva la terra dal centro dell'universo.
Nel 1514, nell'appartamento che gli fu assegnato all'interno delle mura della cattedrale, allestì l'osservatorio che lo portò a rivoluzionare per sempre la nostra visione dell'universo. Fece costruire sul ballatoio esterno una piccola torre di osservazione priva di tetto e la attrezzò con tre strumenti astronomici: Un dispositivo per osservare i moti della luna, un quadrante per il sole e un astrolabio per le stelle. Con questi semplici strumenti misurò e annotò i movimenti degli astri nel cielo, notte dopo notte, e capì che solo un sistema con il Sole al centro poteva dare i fenomeni che aveva osservato. Pur avendo già pubblicato un lavoro in cui tracciava le linee fondamentali del sistema eliocentrico e le osservazioni successive non facessero che confermare la teoria, l'astronomo non voleva diffondere nient'altro. Fu solo per l'insistenza dell'amico e discepolo Rheticus che alla fine si decise a pubblicare il trattato fondamentale che fece appena in tempo a vedere pubblicato prima di morire.







 Non c'era nessun indizio che facesse sperare di ritrovare il corpo. Nel 2004 però l'attuale vescovo  aveva rivelato di aver scoperto un nuovo indizio fino ad oggi sfuggito a tutti: Per tradizione i canonici di Frombork venivano sepolti sotto l'altare di cui avevano avuto cura.Ed è noto che fra i sedici altari della cattedrale all'astronomo era stato assegnato quello dedicato alla Santa Croce ed era pertanto là che si doveva scavare.

E' la polizia scientifica di Varsavia che ha usato le tecnologie investigative per dare un volto al teschio ritrovato.Il lavoro è affidato all'ispettore Darius Zajdel, antropologo di lunga esperienza in questo genere di analisi. Gassowski decide di non rivelare a Zajdel l'identità del volto che sta per ricostruire. Il teschio viene scansionato e misurato per crearne un modello digitale tridimensionale. Poi il software aggiunge i tessuti molli, rispettando la struttura ossea, infine si inseriscono la forma del naso, della bocca e tutte le altre parti. Il risultato è il volto di un uomo di circa settant'anni. L'unico modo per verificarlo è confrontare la ricostruzione con i vari ritratti del grande astronomo. Il più importante e attendibile è un quadro esposto nel municipio di Torun, sua città natale. Molto probabilmente si tratta addirittura di un autoritratto. Anche se il quadro raffigura Copernico intorno ai suoi 30 - 40 anni, mentre la ricostruzioone di Zajdel mostra il volto di un uomo molto più anziano, le somiglianze sono sorprendenti. La forma complessiva del viso,una certa asimmetria degli occhi, il naso prominente testimoniano che può essere la stessa persona. Ma è un altro il particolare più convincente, spiega Gassowski.  Il teschio presenta un taglio verticale sopra l'orbita oculare destra, di cui l'immagine virtuale riporta la cicatrice. E nell'autoritratto è rappresentato un segno analogo vicino al sopracciglio sinistro. Già, come era possibile nel cinquecento farsi un autoritratto se non guardandosi allo specchio? - Siamo certi di aver trovato i resti di Copernico ma la prova definitiva potrebbe venire solo dall'analisi del DNA, ma purtroppo Copernico non ebbe figli.

             

L'identità del teschio usato per ricreare il volto di Copernico è stata rivelata alla polizia solo a lavoro finito

Il vero volto di Copernico come dalla ricostruzione eseguita sul teschio originale

sabato 20 luglio 2019

IL GRANDE TEMPIO DI TENOCHTITLAN

Il ritrovamento accidentale dei resti di questo luogo di culto atzeco, descritto dagli spagnoli prima che lo distruggessero, ha condotto a uno scavo su larga scala nel cuore di Città Del Messico.

           Per gli appassionati di archeologia che mi seguono, ( con dedica all'amico Alberto de "Il Crogiolo" ) riporto quì un condensato della cronaca dell'archeologo Eduardo Matos Moctezuma       ( non ci crederete ma è il suo vero nome ) risalente agli anni '80.    -    L.Fancelli 

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       La notte del 21 Febbraio 1978 una squadra di operai dell'azienda elettrica di Città del Messico stava compiendo dei lavori di scavo nel cuore della città. Alla profondità di due metri sotto il livello stradale si imbatterono in blocchi di pietra che impedirono la prosecuzione dei lavori. Rimosso il terriccio che ricopriva la pietra, vedendo che su di essa erano scolpiti dei rilievi, sospesero lo scavo in attesa di istruzioni.

                Un gruppo di archeologi inviati dall'ufficio per il recupero dei beni archelogici dell'Instituto Nacional de Antropologia e Historia accertò che il reperto era una scultura in rilievo in cui era visibile un volto di profilo con ornamenti sulla testa. Il lavoro di recupero portò alla luce un enorme disco di pietra del diametri di m.3,25: sulla parte superiore era scolpita una divinità femminile nuda, decapitata, con braccia e gambe staccate dal torso; si trattava senza dubbio di Coyolxauhqui, divinità lunare sorella di Huitzilopochtli, uccisa e smembrata dal fratello dopo una battaglia.
 La fortunata scoperta rinnovò l'interesse per lo scavo dell'antico Grande Tempio dei Mexixa, popolazione della città atzeca diTenochtitlan.
Alcune parti del tempio erano già note; l'angolo sudoccidentale era stato scoperto nel 1913/14 e scavato ulteriormente nel 1948, nel 1933 inoltre era stata scavata una breve sezione delle scalinate e della piattaforma che faceva da supporto alle strutture erette in una delle ultime epoche di costruzione del Grande Tempio.
 Avevamo dati forniti da scavi precedenti a partire dal 1790, quando erano stati trovati la famisissima Pietra del Sole o Calendario atzeco e la scultura monumentale di Coatlicue.Avevamo anche le relazioni cinquecentesche di Bernard Diaz  e Hernan Cortez, che videro il Grande Tempio e lo descrissero, oltre ad altri scritti successivi. Le fonti scritte ci dicono che il Grande Tempio era una vasta piattaforma costituita da quattro o cinque livelli sovrapposti a gradinata, con la facciata principale a Ovest e due scalinate che davano accesso al livello più alto. Sulla piattaforma si trovavano due strutture: i sacrari di Tlaloc ( dio dell'acqua, della pioggia e della fecondità ) e di Huitzilopochtli ( dio della guerra e del sole ). Il rilievo che hanno queste due divinità riflette i bisogni fondamentali dei Mexica: la loro economia si basava infatti sulla produzione agricola ( di quì l'importanza dell'acqua e della pioggia ) e sui tributi procurati dalla conquista ( importanza della guerra ).

 Oggi possiamo confermare che le strutture dell'ultima epoca di costruzio mexica del Grande Tempio furono rase al suolo dagli spagnoli. Non siamo riusciti a trovare nulla più di semplici tracce dell'edificio sulla pavimentazione a lastre di pietra della grande PLAZA. Sul lato Nord rimane solo un metro circa della piattaforma. Meglio conservate invece le strutture delle epoche di costruzione anteriori: erano più antiche, più piccole ed erano sepolte più in profondità, sotto il livello stradale.
Cista per offerte
 Un grosso problema fu il livello dell'acqua sotterranea che a Città del Messico è quattro o cinque metri sotto il livello stradale. La struttura più antica del Grande Tempio era stata trovata quasi intatta e risaliva all'incirca al 1390 D.C. - Potemmo scavare solo le parti più alte di questo edificio e i resti dei due sacrari sulla sommità; Se avessimo fatto scendere il livello dell'acqua per rendere possibili ulteriori scavi avremmo minacciato gravemente la stabilità degli edifici coloniali e moderni attorno al tempio e anche quella del tempio stesso. Forse con il tempo, quando si riuscirà a sviluppare un metodo per il controllo della falda freatica, si potrà svavare il tempio nella sua interezza.
Vaso raffigurante TLALOC - E' uno dei tanti vasi trovati nelle ciste per offerte del Grande Tempio.Molti oggetti rinvenuti provenivano da altre zone del Messico soggette agli Atzechi. Pare che questa raffigurazione del dio dell'acqua sia opera di un abitante di Tenochtitlan
Questo guerriero aquila, statua alta quasi due metri, è uno fra gli oggetti più belli trovati nel Grande Tempio.In origine era forse ricoperto con un costume d'aquila. Le ali sopra le braccia, gli artigli sotto le ginocchia e la maschera di rapace, di dimensioni superiori al normale, identificano la figura come rappresentante uno dei due ordini principali di soldati atzechi. I soldati dell'altro ordine indossavano un costume da giaguaro.


I coltelli da cerimonia, dipinti con ocra rossa e decorati con denti fatti con conchiglie e occhi con pupille di ossidiana, assomigliano a quelli usati dagli atzechi per estrarre il cuore ai prigionieri nei sacrifici rituali. Alla base dei coltelli a sinistra e al centro, un pezzo di incenzo

Su questa pietra di dedicazione del Grande Tempio sono raffigurati in alto due membri della famiglia reale atzeca, un sovrano e il suo successore, l'uno di fronte all'altro ai lati di una "palla d'erba per il sacrificio". Ognono di loro si sta cavano sangue da un orecchio. Fiumi esagerati di sangue si riversano sulla palla d'erba  prima di entrare nella bocca di un mostro che rappresenta la Terra. Il glifo in basso significa "8 canna" ( 1487 ) anno in cui si celebrò il compimento di uno degli edifici.





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          Per aiutare a capire l'importanza delle offerte della popolazione durante la costruzione non posso fare di meglio che citare ancora Duran e Bernal Diaz. Duran scrive: " vedendo la rapidità con cui il tempio veniva costruito e volendo onorare ancor più il suo dio, il re Montezuma ordinò a tutti i sovrani del paese di raccogliere un gran numero di pietre prezione da tutte le città, collane di pietre verdi, pietre trasparenti, smeraldi, rubini e cornaline, in breve ogni tipo di pietra ricca e di gioiello prezioso e molti tesori. A ogni "braza" ( circa 1,8 metri ) che l'edificio cresceva queste pietre preziose e gioielli venivano gettati nella malta."

" E così, pagando il tributo ai capi, le città offrivano tutte il proprio sostegno e fornivano i gioielli e le pietre da gettare nelle fondamenta. cosicché per ogni braza dell'edificio ne gettavano in esso una quantità che era qualcosa di meraviglioso. E si diceva che essendo il Dio a dare queste ricchezze, non era inopportuno usarle al suo servizio, trattandosi di cose sue".

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sabato 13 luglio 2019

L'ORGANO " BICAMERALE "

             

Che il cervello sia un parlamento bi-camerale, con un emisfero sinistro smaliziato, verbalizzante e analitico e un emisfero destro invece immaginifico, analogico, sensibile alle armonie, è ormai conoscenza comune. Spesso si sente parlare di un temperamento da cervello destro o di una abilità da cervello sinistro e al dato clinico e neurologico si sono sovrapposte metafore e perfino storielle..

Al Caltech, nei primi anni 80 la maggior parte dei giovani scienziati si occupava di una nuova scoperta di laboratorio, la messa a punto dell'operazione di divisione del cervello secondo il metodo già sviluppato su gatti e scimmie. Se anni prima, durante una serie di esperimenti di prim'ordine Sperry ( Nobel 1981 ) e il suo ricercatore Ronald Meyers avevano compiuto alcune osservazioni essenziali: avevano dimostrato con impressionante chiarezza che quando il corpo calloso e altre connessure mediane della corteccia cerebrale venivano recise, le informazioni impartite a un emisfero cerebrale non si trasferivano all'altro. I ricordi o "engrammi" come vengono chiamati nelle neuroscienze, potevano essere isolati e contenuti  in una regione circoscritta del cervello.
  Sulla scia dei risultati nel campo della divisione del cervello Sperry incoraggiava i neofiti ad abbandonare i loro interessi per gli aspetti fondamentali, troppo astratti della neurobiologia per misurarsi invece con problemi più concreti e impegnativi: i modelli dell'attività cerebrale ed il loro ruolo nel comportamento cosciente.

             Prima dell'operazione le informazioni vengono integrate attraverso la linea mediana del cervello in tutte le modalità sensoriali; si è in grado di dire il nome di oggetti tenuti nella mano sinistra fuori dal campo visivo e dare un nome a stimoli visivi presentati al campo destro come quello sinistro. Dopo la resezione la situazione cambia: si riesce facilmente a descrivere informazioni giunte all'emisfero sinistro perché, come in tutti gli esseri umani l'emisfero sinistro presiede alla funzione di parlare e comprendere il linguaggio. Quando però la stessa informazione viene presentata all'emisfero destro c'è la negazione che essa sia pervenuta; il diniego proviene dall'emisfero sinistro che dice la verità nei termini in cui la comprende. Ma può l'emisfero destro, pur incapace di parlare, fare uso di quell'informazione?  Pare proprio di si, ma come?  La resezione delle connessioni neurali cerebrali ( corpo calloso ) produce due sistemi mentali separati, ciascuno con le proprie capacità di apprendimento, memoria, emozione e comportamento.

Il "caso"  Paul S.

Il suo caso ha sfidato ogni concetto e ci ha condotti a una visione molto più dinamica del processo cerebrale di conoscenza. Paul è anche un ragazzino straordinario: tutto cominciò quando si svegliò dopo l'intervento chirurgico. Fu immediatammente in grado di capire molti linguaggi col suo emisfero destro; capacità oltremodo insolita perché tutti gli altri pazienti erano stati in grado di comprendere il linguaggio solo col loro emisfero dominante sinistro. Inoltre il linguaggio di Paul era di tipo molto più complesso; il su emisfero destro non solo riusciva a capire il significato di sostantivi ma anche ad eseguire comandi verbali presentati esclusivamente al suo muto emisfero destro. Ancora più sorprendente era la capacità di Paul di scrivere risposte a domande poste all'emisfero destro. Eravamo in grado di chiedere alla parte destra di Paul il suo punto di vista su questioni come amicizia, amore, odio e aspirazioni. Chi se? egli scrive "Paul", Dove sei? Egli scrive "Vermont" Cosa vuoi diventare? egli scrive " un pilota automobilistico". Quando la stessa domanda venne posta
all'emisfero sinistro egli scrisse "Artigiano".


Dagli studi su Paul scoprimmo che l'emisfero sinistro non può parlare di informazioni che esistono attivamente solo in quello destro. Lo sapevamo perché ammettendo risposte non verbali - ad esempio  l'indicazione di una scelta puntando il dito, risposta che le'misfero destro non verbale può dare - la risposta era sempre corretta. In breve i dati raccolti rivelavano che all'interno di un cervello normale l'emisfero destro possiede conoscenze codificate in una forma che rimane isolata dal processo di ricerca del sistema linguistico dell'emisfero sinistro.
         In anni più recenti sono stati fatti altri studi che avvalorano la nozione che il cervello umano è organizzato nei termini di una società mentale. Possono esistere varie unità mentali con ricordi, valori, emozioni e tutto questo può essere espresso attraverso una varietà di sistemi di risposta. Questi sistemi mentali non hanno bisogno di essere in contatto col sistema verbale; essi hanno una loro esistenza e una propria vita, possono annunciare i loro prodotti elaborativi al sistema verbale e perfino produrre comportamenti che il sistema verbale si sente costretto a spiegare. Eppure in realtà il sistema verbale non è a conoscenza della vera ragione dell'azione o della logica della sua elaborazione.



martedì 25 giugno 2019

S.A.G. ( Spaghetti Analogic Gadget )

Un calcolatore a spaghetti per risolvere problemi di ordinamento dati

                                 Chiunque senta parlare di calcolatori ai giorni nostri pensa invariabilmente alle macchine digitali.  Quasi del tutto dimenticati sono i loro cugini analogici, quei congegni elettromeccanici che un tempo dominavano la scena del calcolo. Prima della seconda guerra mondiale i principali laboratori impiegavano complessi calcolatiri analogici, macchine che non potevano competere con i calcolatori digitali sviluppati successivamente.

                                 Fu presto chiaro che i calcolatori digitali potevano essere programmati per risolvere  con altissima precisione una infinita varietà di problemi; lentamente le macchine analogiche finirono in secondo piano e intorno alla metà degli anni sessanta i libri sul calcolo ne facevano a malapena un accenno. Nessuno si aspetta che l'analogico torni nuovamente alla ribalta: La rivoluzione digitale non può essere cancellata; è vero però che a volte, una rivoluzione ci rende ciechi al fascino del passato.

                    Detto questo vi presento ufficialmente il SAG o Spaghetti Analogic Gadget.

L'incanto di un calcolo analogico sta essenzialmente nel fatto che si ottiene qualcosa in cambio di nulla; un problema che richiederebbe ore di calcolo con carta e matita è risolto semplicemente osservando un sistema fisico che arriva rapidamente all'equilibrio. Nei casi più eclatanti il processo sembra quasi istantaneo, come appunto il nostro SAG. Nella configurazione che io ho provato è in grado di disporre fino a cinquecento numeri in ordine di grandezza crescente.

Come si lavora ?

           Per ogni numero della sequenza da ordinare si tagli uno spaghetto crudo a una lunghezza uguale al numero ( ovviamente vanno adottate appropriate unità di misura ), poi si prendano in mano, senza stringere troppo, tutti gli spaghetti tagliati e si appoggi con una certa forza il mazzo in verticale su un tavolo in modo che tutti abbiano la base a contatto col tavolo. Per ottenere la successione ordinata basta toglire lo spaghetto più lungo, poi il più lungo di quelli restanti e così via fino alla fine registrando contemporaneamente i risultati.

       Con SAG si deve passare un po' di tempo a predisporre la macchina per il particolare elenco di numeri e un po' più di tempo per leggere i risultati ma l'ordinamento in sé sembra avvenire istantaneamente, non è stupefacente?  Abbiamo costruito a tutti gli effetti un computer analogico.

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mercoledì 19 giugno 2019

IMMAGINI DI UN COMPLOTTO ?

Lunar and Planetary Institute

                  Grazie a questa istituzione possiamo vedere una selezione da oltre ventimila foto delle missioni Apollo, particolarmente mirata a quelle della luna. La prima cosa che mi viene da pensare è che se la tesi del "complotto" fosse vera  questa organizzazione avrebbe avuto un bel daffare per costituire un tale archivio e perché poi dopo tanti anni?   -  L. Fancelli

-         Fino ad ora, questi prodotti cinematografici hanno risieduto in celle frigorifere o sono stati accantonati e archiviati presso i repository di dati della NASA. L'accesso ad essi richiedeva un viaggio a Houston, Washington DC o in altri luoghi e per le ricerche manuali tramite raccoglitori, microfilm o altri cataloghi, per i quali era possibile richiedere e produrre ristampe fotografiche. In effetti, il pubblico, a causa di questi limiti, non ha mai avuto l'opportunità di vedere la maggior parte delle foto scattate dagli astronauti dell'Apollo




















      Grazie agli scrupolosi lavori dello staff di LPI, queste fotografie inestimabili sono state scannerizzate digitalmente e ora sono disponibili in una risorsa digitale online facile da usare. Ora è possibile navigare nella collezione di immagini nella sua interezza nel comfort della propria casa o biblioteca. Queste fotografie, insieme alle trascrizioni delle missioni, rappresentano il registro più completo dei voli Apollo così come sono accaduti. Molte delle immagini di questa collezione sono fotografie banali di attrezzature, ma le immagini degli astronauti, della Terra che fluttuano nel vuoto dello spazio e di altre visioni extraterrestri trascendono la descrizione. Come è stato spesso notato dall'equipaggio ed è evidenziato dalle immagini della superficie lunare, anche quel tetro paesaggio conserva una sua bellezza austera.