da Le Scienze - 02 febbraio 2016
L’era della (dis) informazione
"...I social media sono una straordinaria opportunità per la libertà di informazione, ma hanno anche un lato oscuro: la diffusione incontrollata di tesi complottiste e pseudoscientifiche, definita dal World Economic Forum uno dei rischi principali per la società. La mole di dati disponibili rende possibile lo studio della diffusione della disinformazione a un livello di risoluzione senza precedenti. Gli studi mostrano che la selezione dei contenuti avviene per pregiudizio di conferma, portando alla formazione di gruppi solidali su specifici temi che tendono a rinforzarsi l'un l'altro e ignorare tutto il resto. Inoltre i complottisti sono refrattari al debunking. Questo contesto rende di fatto molto difficile informare correttamente, di conseguenza fermare una notizia infondata diventa praticamente impossibile."°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
L’uomo medio da sempre si è fatto manipolare e turlupinare, dalle chiese, dai nobili, dai padroni ecc. Nel secolo XX una risposta molto di moda a questo fenomeno millenario è stata quella del tardo Marx e soprattutto di Lenin e Gramsci, secondo cui un’avanguardia di intellettuali “santi” avrebbe dovuto condurre le masse verso una società nuova e un uomo libero. Abbiamo visto i disastri che questa idea ha portato con sé. Ai presunti santi si sono avvicendati quasi sempre feroci assassini, oppure essi stessi erano già dei folli sanguinari. Molto più ragionevole sembra essere la modesta proposta illuminista di favorire la consapevolezza delle persone, migliorando le loro capacità razionali e diffondendo la literacy e la numeracy. E’ chiaro che questo non basterà, ma probabilmente non si può fare molto di più che studiare a fondo con metodi empirici quale sia il modo migliore di incrementare la ragionevolezza dei cittadini.
______________________________
Il Ministero della Verità -
di L.Fancelli" Non vita sed schola discimus " - Oggi occorre rovesciare l'antico detto e ricominciare dall'inizio, dalla scuola. Si, però occorre che sia una scuola degna di questo nome, qualcosa che ormai non abbiamo più, per una serie troppo lunga di motivi che non starò a spiegare; mi interessano quì le conseguenze e cioè: - Una lingua che si è perduta, da come si sente parlare in televisione a quanto si legge di orribilmente scritto sui giornali, per non parlare dell'uso scriteriato dei termini stranieri e chi più ne ha, più ne metta. La grammatica ormai è fuori moda e cosippure l'analisi logica; e come si potrebbe mai capire qualcosa di latino senza avere quelle basi ben chiare? Infatti il latino è stato ormai del tutto abbandonato ( ho scoperto che molti anni fa persino a Ragioneria si faceva un po' di latino ) cosicché chiedere a qualche studente un po' di "consecutio temporum" potrebbe risultare offensivo.
Da quì la grossa difficoltà di espressione che, se prima poteva per certi versi essere tollerata nel linguaggio verbale ovunque accettato nelle forme anche dialettali, ora che quasi tutta la comunicazione dei singoli passa attraverso i "socials" essa avviene generalmente nella forma scritta ( ci sarebbe da aprire un capitolo a parte sulla privacy ) e le problematiche emergono in tutta la loro nudità. Non voglio certo farne una colpa per chi è stato più o meno scolarizzato ma resta il fatto oggettivo che la capacità espressiva è direttamente proporzionale alla proprietà di linguaggio che fin dall'infanzia si è acquisita ma poi nella fase scolastica avrebbe dovuto evolversi; addirittura lo sviluppo cerebrale infantile è strettamente connesso con l'acquisizione del linguaggio e viceversa. Ora, in una società in cui i maghi proliferano come non mai, dove si cerca di migliorare la propria condizione giocandoci quel poco rimasto alle "macchinette" o peggio, al gratta e vinci e lotterie varie, dove tutti sono" tuttologi" , dove lo sproloquio l'aggressione verbale e la prevaricazione del prossimo ( ma spesso anche fisica ) stanno diventando le forme più stimate di espressione, ci si meraviglia se dilagano le fake news ? La gente si è sempre divertita a raccontare panzane, a volte facendo a gara a chi le raccontava più grosse ma oggi, avendo a disposizione dei mezzi fantastici per manipolare o creare notizie, il divertimento non può più essere contenuto: - Nessuno che frequenti la rete può resistere alla tentazione di vedere immediatamente pubblicate le sue righe, ed assistere curioso alle reazioni che queste possono scatenare; così ognuno si sbizzarrisce anche solo per vedere l'effetto che fa, ma poi viene la tentazione di andare oltre, di dire cose che non si possono dire, di raccontare falsità e lasciarsi andare alle cattiverie. Poi ancora oltre, qualcuno si accorge che si può fare veramente del male non solo scrivendo ma addirittura costruendo falsità anche con immagini e filmati ( per fortuna ancora non sono molti quelli che padroneggiano gli strumenti che, comunque, la rete mette a disposizione ). C'era un detto: "Ferisce più la penna che la lama"; ma oggi la penna ha in più a disposizione, tutta una serie di strumenti tecnologici per convalidare quello che la penna dice
L A TERRA E' PIATTA - E questa non è una fake new, la gente che ci crede veramente c'è davvero e tutto il resto ( secondo loro ) è complotto e falsità ( vedi sito ) ma potete discuterne tranquillamente ( se volete ) anche su Facebook.
Sembrerà incredibile ma quì non si tratta di scherzi fatti tanto per ridere ma di cose serissime con tanto di prove e dimostrazioni: - Che dire allora di quel filosofo greco ( tale Eratostene ) che nel III secolo avanti Cristo asserì che la circonferenza della Terra misurava 250.000 stadi egizi? - Si, perché conoscendo la misura dello stadio egizio di quel tempo e facendo una semplice moltiplicazione, si ottiene la misura di 39.000 chilometri, assai vicina ai 40.000 oggi conosciuti ( molto approssimativamente perché non si tratta di una sfera perfetta). Chi era costui, forse un alieno? No, semplicemente uno che aveva delle conoscenze di geometria abbastanza approfondite ( per quel tempo ) e infatti, se vi interessa, andatevi a vedere la sua ( ineccepibile ) dimostrazione.che ho riassunto in altra pagina. Ebbene, nonostante ciò, dobbiamo convivere con gente che vede il mondo molto diversamente e che, io credo, per tentare di realizzare una personalità inespressa, è capace di sostenere tutto e il contrario di tutto; cosicché sulla rete troviamo veramente una grossa fetta dedicata alla pura e semplice disinformazione, magari fatta anche in buona fede.
Per sua natura, l’uomo tende a ricercare le informazioni più vicine alla propria visione del mondo e credere a queste più che a fonti, magari più ufficiali ma distanti, che affermino una posizione diversa.
Nel prossimo futuro è plausibile che sempre di più i temi di rilevanza nazionale o sociale, quindi anche la comunicazione politica, passino dai social media. Sempre più vedremo un uso strumentale delle informazioni e quindi la proliferazione di notizie non verificate. Le bufale, d’altro canto, non sono prerogativa di una sola parte politica, come spesso si tende a credere. Nel caso del recente referendum costituzionale in Italia, le notizie non verificate sono circolate tra gli ambienti di entrambi gli schieramenti in campo.Sempre più il singolo viene giudicato attraverso i socialnetworks ( mentre viene sondato a fini commerciali ) e secondo me, non è lontano il giorno in cui un curriculum presentato ma anche un esame scolastico sostenuto saranno valutati in base al numero di click o di like ottenuti.
Certamente già oggi tutti i personaggi più noti della politica e dello spettacolo tengono molto alla loro "quotazione" sulla rete.
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
Commenta quì liberamente, senza alcuna iscrizione.
RispondiElimina