B. Russell -
" L'uomo, come dicevano gli orfici, è figlio della terra e del
cielo stellato; in un linguaggio più moderno potremmo dire che è una
combinazione di divinità e bestialità.
Ci sono alcuni che chiudono gli occhi di fronte alla sua
bestialità e altri che li chiudono di fronte alla sua divinità.Ma
descriverlo come una combinazione di divinità e bestialità significa non
rendere giustizia alle bestie. Bisogna concepirlo invece come una
mescolanza di Dio e del diavolo. Nessuna bestia potrebbe commettere i
crimini di Hitler e di Stalin: Si direbbe che non ci siano limiti agli
orrori che possono essere commessi dalla combinazione dell'intelligenza
scientifica con la malvagità di Satana. Quando consideriamo i tormenti
deliberatamente inflitti a milioni di persone da Hitler e da Stalin (
per citare solo i maggiori ) e riflettiamo che la specie che essi hanno
disonorato è la nostra, ci accorgiamo che la peggiore bestia è molto
meno orrenda di certi esseri umani che hanno detenuto o ancora oggi
detengono il potere di certi stati moderni.
L'immaginazione umana ha raffigurato l'inferno molto tempo fa, ma è
stato solo mediante abilità di recente acquisizione che gli uomini sono
riusciti a far esistere ciò che avevano immaginato.
La mente umana è stranamente sospesa tra la luccicante volta del
cielo e il buio abisso dell'inferno.Essa riesce a trarre soddisfazione
dalla contemplazione dell'uno e dell'altro ed è difficile dire quale
delle due cose gli sia più naturale.
A volte,
travolto dall'orrore, sono stato tentato di dubitare che ci fosse un
motivo per desiderare che una creatura come l'uomo continuasse ad
esistere.
Ma egli è figlio
anche del cielo stellato. Sebbene il suo corpo sia insignificante e
debole in confronto alle grandi masse del mondo astronomico, egli è
tuttavia in grado di spaziare con l'immaginazione e la conoscenza
scientifica, sugli abissi sterminati dello spazio e del tempo.Ma non
solo, egli ha creato la bellezza; è stato capace di amore, di simpatia
per l'intera razza umana, di grandiose speranze per tutta l'umanità.
Queste conquiste è vero, sono opera di individui eccezionali, e molto
spesso si sono scontrate con l'ostilità del gruppo. Ma non c'è ragione
di escludere che, nelle epoche future, il tipo di uomo che ora è
eccezionale non debba diventare comune.
Quando mi lascio trasportare dalla speranza che il mondo
emergerà dalle sue tribolazioni attuali e che un giorno imparerà ad
affidare la direzione delle proprie faccende non a ciarlatani crudeli ma
a persone dotate di saggezza e coraggio, mi si presenta una luminosa
visione: - Un mondo dove nessuno soffre la fame e pochi sono vittime
delle malattie, dove il lavoro è gratificante e non eccessivo, dove i
sentimenti di benevolenza sono abituali e dove la mente, affrancata
dalla paura, crea per il diletto degli occhi, delle orecchie e del
cuore..."