L’arrivo e la diffusione di specie aliene è una delle principali cause di perdita di biodiversità. Da alcuni anni l’Europa sta affrontando l’invasione di una specie particolarmente temibile, il calabrone dalle zampe gialle Vespa velutina nigrithorax.
a sn il Calabrone asiatico/Calabrone a zampe gialle: la Vespa velutina; a dx il Calabrone europeo Vespa crabro
A causa della sua flessibilità ecologica, rapidità di dispersione e specializzazione nel predare le api, questo calabrone desta grande preoccupazione dal punto di vista ecologico ed economico. A differenza dell’ape asiatica (Apis cerana), infatti, la nostra ape (Apis mellifera ligustica) non riesce a difendersi adeguatamente. Oltre alle api – che rappresentano l’80% della dieta proteica delle larve di velutina in ambiente urbano e il 45-50% in ambiente rurale – il calabrone preda anche altri importanti impollinatori (bombi, megachilidi, farfalle, etc).
Danni secondari, ma non trascurabili, sono quelli ai frutti maturi, prediletti dagli esemplari adulti di velutina
Il tasso di aggressività verso l’uomo è analogo a quello del calabrone europeo. In prossimità dei nidi però l’attacco può essere violento: 8-12 punture possono provocare un avvelenamento che richiede il ricovero in ospedale.
All’inizio del mese di aprile 2020 sono ricominciate le segnalazioni
di Vespa velutina nelle provincie di La Spezia e quelle di Massa e
Carrara dove erano state segnalate la prima volta nel 2007.
sito http://www.stopvelutina.it/notizie/
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