FANCY 1

Qualcosa per riflettere, pensare, sognare...alzare il "punto di vista"...

martedì 22 gennaio 2019

SATAN , l'incubo.

Gli accordi SALT sul disarmo e poi START e SORT (Treaty on Strategic Offensive Reductions)

         Per vent'anni ha rappresentato l'incubo del Pentagono. Un razzo gigantesco alto quasi 37 metri, pesante 220 tonnellate, capace di alzarsi in cielo attraversare  i continenti, raggiungere e annientare New York o Washington con un grappolo di dieci bombe atomiche. Il meglio della tecnologia militare sovietica; sopratutto il più grande missile balistico intercontinentale mai costruito. Nelle sigle occidentali era l'SS18 ma il nome in codice attribuitogli era molto più significativo: SATAN.

 Il mostro

    Lo sviluppo del SATAN cominciò alla fine degli anni sessanta e lo schieramento operativo nel 1974. Del razzo vennero costruite più versioni: la più potente portava una bomba atomica da 20 megaton a 16 mila chilometri di distanza; la più "capiente" un grappolo di dieci bombe da 500 chiloton a 11 mila chilometri. Probabilità di errore, circa trecento metri. Il missile era a due stadi. Il sistema di lancio era "a freddo" : per espellere il SATAN dal sito si ricorreva cioè ad una enorme carica di aria compressa mentre i motori si accendevano in un secondo tempo. Ciò consentiva di reimpiegare nuovamente il silo a brevissimo termine, cosa impossibile se i motori fossero stati accesi all'interno della struttura.

                   Ne vennero schierati oltre trecento da parte russa ma quello che era stato messo in piedi da parte americana voglio solo lasciarlo immaginare. Oggi voglio solo occuparmi di cosa accadde in Russia quando dal 1975 le due superpotenze decisero di smantellare questo tipo di armamenti, gradualmente e controllando direttamente l'un l'altra l'effettivo smontaggio dei missili. Ecco perché oggi abbiamo accesso a molta documentazione e posso mostrarvi le immagini relative al SATAN reperite già nel 1995.

                  Satan rappresentò la più illustre vittima della fine della guerra fredda e del disarmo nucleare.Si trattò però di una operazione delicata e complessa che avveniva nella base militare di Surovatikha presso Nijni Novgorod a quattrocento chilometri da Mosca. A compierla fu una squadra di ufficiali delle forze strategiche russe con l'assistenza dei ricercatori dell'istituto di Biofisica di Mosca.

 

Una responsabile alla sala controllo alla base strategica di Plisetsk: Olga Solovlova (miss Armata Rossa 1994).



Il primo stadio del SATAN viene privato del carburante
La copertura di un silo di lancio del SATAN in cemento e acciaio.Ogni mese ne veniva verificato il meccanismo di apertura - Ufficiali delle Forze Strategiche ritirano una testata, prima che il razzo venga portato alle officine dove verrà smantellato.



 Non si butta via niente.

La discarica presso la base di Surovatikha dove i Satan venivano smantellati.

Soldati e ufficiali cercano fra i rifiuti oggetti di metallo da rivendere.


 Base di Surovatikha. Una sentinella posta a guardia dei razzi da smantellare. Al loro interno anche cobalto e peltro.





La sala 101 della base di Surovatikha a un'ora e mezzo di auto da Nijni Novgorod. Quì i razzi venivano smembrati. I missili venivano invece costruiti nella fabbrica di Yuzhmach, in Ucraina.Il peso di ognuno era di 220 tonnellate: il più grosso concorrente americano l'MX  ne pesava soltanto 88.



     Segmenti di SS18 Satan dopo lo smantellamento. Venivano ceduti ai contadini della zona per farne cisterne e silos rudimentali.         

 

 

 

 

 Come andò a finire?

Nel 1995 fu programmata l'operazione per altri 44 Satan ma le cose andarono a rilento per motivi economici. Distruggere questi missili costava più che costruirli. Il costo della manodopera era già molto più elevato rispetto ai tempi del comunismo, così le autorità militari erano costrette a finanziarsi vendendoli a pezzi. I maggiori guadagni si facevano commerciando i metalli preziosi che ogni Satan contiene: diversi chili d'oro, argento e platino.

             L'ultimo accordo New START è del 2010 e stabilisce con scadenza al 2020  i seguenti limiti:          

  • Limite di 1.550 tra testate e bombe nucleari
  • Limite di 800 vettori nucleari tra Missili Balistici Intercontinentali (ICBM), Sottomarini Nucleari Lanciamissili (SLBM) e Bombardieri Pesanti
  • Limite di 700 vettori nucleari tra Missili Balistici Intercontinentali (ICBM), Sottomarini Nucleari Lanciamissili (SLBM) e Bombardieri Pesanti contemporaneamente operativi                      

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