L' UOMO DELLE FERITE -
( Dalla raccolta Ms.Wellcome presso Wellcome Institute di Londra )
L'uomo delle ferite esibisce tutta insieme una bizzarra varietà di mali che il chirurgo può aspettarsi di dover trattare. I loro nomi sono scritti sopra o intorno al corpo della vittima. Oltre a presentare ferite di quasi ogni specie immaginabile, il torso serve a mostrare la localizzazione di alcuni degli organi. Per esempio "cor" sta scritto sulla figura del cuore, "fel" e "iecur" sulla vescica della bile e sul fegato, che è rappresentato dalla parte opposta del cuore, mentre "splen" indica la milza al di sotto di esso. Al di sopra del cuore si legge "trachea arteria" per indicare la trachea e "ysophagus" sopra uno "Stomachus" debolmente disegnato. Possiamo anche leggere "intestina magna" e "longaon" sui tratti intestinali inferiori. Il corpo è trafitto da svariate armi ed illustra anche un assortimento di affezioni che colpiscono la superficie della pelle e il cui trattamento è perciò di pertinenza del chirurgo. Ad esempio proprio al di sotto della coscia destra sta scritto "variole per totum corpus" rappresentato da puntini rossi. Agli inguini ed alle ascelle sono rappresentati i bubboni della peste che vengono chiamati "apostemes". Il cappelluccio sulla testa dello sventurato non è tipico di illustrazioni di questo tipo; in altre il copricapo è sostituito da da una pietra che gli ha fratturato il cranio. E' difficile immaginare se e quanto l'uomo delle ferite potesse essere utile a chi aveva bisogno di conoscere l'anatomia umana: molti degli organi infatti sono al posto sbagliato o malamente riprodotti.
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