FANCY 1

Qualcosa per riflettere, pensare, sognare...alzare il "punto di vista"...

mercoledì 1 maggio 2019

IL LINNEO TOSCANO

Giovanni Targioni Tozzetti

 

Custode dell'Orto Botanico di Firenze e direttore della Biblioteca

Magliabechiana, medico degli incurabili e medico di corte, viaggiatore instancabile nel vario microcosmo della Toscana Giovanni Targioni Tozzetti ( 1712 - 1783 ) ebbe fama per la concretezza delle indagini, l'enciclopedismo erudito, il rigore dell'analisi e della ricerca documentaria.   Questo non gli impedì di essere anche un "curioso" secondo la definizione di Linneo ("colui che esamina con occhi ben aperti e con grande attenzione le cose che gli si presentano" ) e di coltivare interesse per le stranezze, le irregolarità, le eccezioni. Il suo "empirismo ingenuo" illumina la feconda dialettica fra scienza e curiosità negli studi naturalistici del settecento.







A quale pubblico ci si rivolgeva a quel tempo? Quali erano i potenziali committenti di tali ricerche?  Il pubblico era certo estremamente ristretto, un'elite interessata, anche se spesso superficialmente, ad indagare la vasta realtà dei fenomeni organici, con una predilezione per quelli che usavano definire "scherzi della natura".  La stessa Società Colombaria di Firenze ( fondata nel 1735 ) era luogo d'incontro fra eruditi ed elementi della nobiltà toscana in cui la curiosità per i fenomeni naturali più strani diviene vera e propria attitudine scientifica. Non era quindi così raro che uno scienziato si sentisse rivolgere quesiti come quello che Andrea da Verrazzano rivolgeva a Targioni nel 1740: " Si vuole sapere se quella salvia della novella del Boccaccio che fregata a'denti ucise due persone, potessere essere salvia o altro".  Lo stesso Targioni era pienamente cosciente di quell'incontro fra scienze naturali e gusto aristocratico per la collezione e le rarità scientifiche che si era andato sempre più rafforzando nel settecento. Lo stesso Cosimo III De'Medici che era un appassionato dilettante di scienze naturali, gli aveva affidato nel 1718 la gestione del Giardino dei Semplici.

   La "Lettera su una numerosissima specie di farfalle" pubblicata nel 1741 è un opuscolo su un particolare insetto l'efemero. Gli studi sugli insetti erano allora molto diffusi in Europa. Targioni si rifaceva a studi empirici precedentemente intrapresi, ma anche a quello che In Toscana era il riferimento costante del settore, Francesco Redi, con le sue teorie sulla generazione spontanea degli insetti. Parlando della riproduzione dell'efemero Targioni dice che avviene tramite l'aspersione da parte del maschio di un "liquore spiritoso sulle uova deposte dalle femmine.Questa maniera non è straordinaria in natura giacché così la maggior parte dei pesci propagano la loro specie...".

 

 

 

 Relazioni di alcuni viaggi per la Toscana  (1751 -1754 ) è il capolavoro letterario di Targioni Tozzetti. Nel 1753 fu fra i fondatori dell'Accademia dei Georgofili. Ma la sua vera professione fu quella di medico. Nel 1750 nell'ospedale fiorentino di S.Maria Nuova viene assegnato al reparto uomini degli incurabili e nel 1756 compirà alcune vaccinazioni antivaiolose ( fra le prime in Italia ) presso lo Spedale degli Innocenti.

          Le bellissime tavole illustrative sono tratte dal manoscritto ( Biblioteca Nazionale di Firenze ) disegnato a colori da Tommaso Chellini ( 1672 - 1742 ) uno dei migliori disegnatori di reperti naturali nella Firenze della prima metà del settecento.
         

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