FANCY 1

Qualcosa per riflettere, pensare, sognare...alzare il "punto di vista"...

venerdì 18 marzo 2022

INCONTRI "STRANI"

 IL MIO "INCONTRO"  CON L'IMPERATORE

         Era un pomeriggio di Novembre del 1970 alla stazione di Livorno; una di quelle giornate in cui il caldo estivo non si fa più sentire ma ancora si può godere di una gradevole temperatura  autunnale. Io studiavo a Pisa quell'anno e al ritorno, nel pomeriggio, stavo aspettando in stazione il treno locale che mi avrebbe portato a Castagneto Carducci, dove vivo tuttora.

           Durante l'aspettativa della coincidenza, sullo stesso binario lungo cui stavo tranquillamente passeggiando, accosta lentamente un altro treno e mi colpisce immediatamente l'immagine della carrozza che casualmente si ferma proprio davanti a me: -  Si vede subito che non è una carrozza aperta al pubblico; è riservata e la cosa mi incuriosisce non poco. Non posso fare a meno di osservare il finestrino che è poco sopra la mia testa e sopratutto l'uomo che se ne sta tranquillamente affacciato: - Di bassa statura, in un candido sari bianco, i tratti somatici inconfondibili dell'Etiopia, un viso scarno e ormai logoro dall'età e dalle innumerevoli vicissitudini ( che mi ripropongo senz'altro di approfondire ) - è proprio lui, l'imperatore Hailè Selassiè in persona.

           Io rimango nel momento assolutamente impietrito in quanto pur avendolo visto numerose volte in fotografia ma non sapendo assolutamente nulla della sua visita in Italia, non riesco proprio a realizzare per quale assurdo motivo si trovi lì, ma sopratutto nella maniera così informale che poteva essere quella di qualsiasi altro normale viaggiatore, senza lo stuolo di dignitari di corte e attorniato da gente con i più strani paramenti come sempre si vedeva.

          Ora, mi direte, un evento straordinario, certamente, una coincidenza più unica che rara trovarsi proprio lì in quel momento, ma niente più di una semplice coincidenza, senonché la cosa non finisce lì. 

           Ad una certa distanza da me, più lontana dai binari, c'è una ragazza con un bambino piccolo in braccio, verosimilmente il figlio di pochi mesi, a cui io nemmeno ho fatto caso; ma lui, dal finestrino mi fa un cenno: Ma come, penso, sta dicendo proprio a me? Ma come è possibile? Eppure non ho nemmeno fumato, ma che cavolo...; poi, indicandomi la donna, capisco che è lei che vuole, allora la chiamo e la porto proprio sotto al finestrino.  Lui è già lì con una catenina d'oro in mano e sporgendosi la mette al collo del bambino.

           Pochi secondi e il treno riparte, lasciandoci stupiti e attoniti, io e la donna, unici presenti su tutto il marciapiede della stazione; nessun altro si è accorto di niente.  

           Ora dopo tanto tempo, ripenso a quanto avrebbero fatto i giornalisti per poter fotografare la scena ed io lì, senza nemmeno un telefonino ( i cellulari erano ancora lontani ) non ho altro che un ricordo indelebile nella mia mente, un ricordo che mi ha fatto molto pensare anche successivamente alla persona che, pur avendo subito un'occupazione militare da parte nostra, non sviluppo' mai sentimenti di rancore verso gli                                              italiani.                                                L. Fancelli                                                                        

Dall'incoronazione in poi 

 Immagini della visita fatta all'Italia a Novembre 1970 ( dai giornali dell'epoca )



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