Siracusa iniziò a subire numerosi bombardamenti a partire dal febbraio 1941. Da allora alla fine della guerra, il 25 aprile del 1945, le incursioni aeree furono ben 923!
Lo Sbarco in Sicilia delle truppe Alleate angloamericane avvenne nella notte fra il 9 e il 10 luglio 1943 lungo le coste meridionali e sudorientali della Sicilia fra Pachino e Capopassero a Sud di Siracusa.
Mio padre è di nuovo lì sul fronte, pronto ad attendersi qualsiasi scontro, anche “all’arma bianca”, ma col cuore in pace perché, dopo aver fatto, come mi diceva spesso, “ la guerra all’uomo”, niente gli dava più paura né preoccupazione; la vita era giorno per giorno e il pensiero della morte ti accompagnava come qualcosa di ineluttabile, di scontato e ormai accettato, qualcosa di cui non puoi più fare a meno, un fedele compagno di ogni minuto del giorno e della notte.
Durante i bombardamenti, degli Angloamericani prima e dell’aviazione tedesca dopo, decine di migliaia di cittadini preferirono abbandonare la città per i paesi in campagna, mentre quelli rimasti in città, a ogni nuovo allarme, si precipitavano nei rifugi antiaerei, appositamente predisposti sin dal 1940. L’Ispettorato per la Protezione Antiaerea della Prefettura di Siracusa aveva infatti censito tutte le cavità sotterranee da utilizzare per la realizzazione dei ricoveri, come le Catacombe dei cristiani, che loro chiamavano “latomìe”.
Da mesi ormai frequentava quel luogo e aveva avuto occasione di conoscere abbastanza la povera gente che vi abitava, gente che seppure abbrutita dalle conseguenze di una guerra che la consumava fin dal ‘41 viveva nell’indigenza anche culturale di una società degradata e arretrata, assoggettata ai vari mafiosi locali, in condizioni igieniche disperate ( il centro storico era una fogna a cielo aperto, al mattino le deiezioni venivano scaricate direttamente fuori dalle finestre ); nessuno avrebbe detto che quella era stata due millenni prima la culla della scienza italica ai primi albori.
Eppure quelle stesse organizzazioni “di sussistenza” che dominavano incontrastate su tutta l’isola ora si adoperavano per prendere accordi con gli alleati a garanzia di uno sbarco senza alcuna nostra reazione mostrandosi così come protettori della popolazione inerme ma allo stesso tempo assicurandosi il mantenimento dello status quo, come puntualmente avvenne.
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