Il fatto che la mafia avrebbe aiutato gli Alleati durante lo sbarco in Sicilia è spesso rifiutato dagli storici ( specialmente siciliani ). In particolar modo si parla dell’intervento del gangster italo-americano Lucky Luciano; ci sarebbe stato, in altre parole, un complotto tra mafiosi e servizi segreti statunitensi volto a promuovere l’occupazione dell’isola. Ovviamente prove certe non sono mai venute fuori ma tutto depone a favore di questa versione, non ultimo il fatto che a fine operazioni tutti i maggiori boss mafiosi ebbero dagli stessi occupanti gli incarichi chiave nell’amministrazione dell’isola: Da allora “Cosa Nostra” fa il grande salto di qualità che perdura fino ai giorni nostri; non più organizzazione contrapposta allo stato ma organizzazione dentro lo stato con la collaborazione ( mai confermata e mai smentita ) di politici e ministri dello stato.
Riporto integralmente dal sito FOCUS: “…la liberazione dal nazifascismo costò cara all'Italia: la popolazione pagò con stragi, violenze e stupri e la mafia venne pericolosamente legittimata. «Quando sbarcheremo di fronte al nemico, non esitate a colpirlo. [...] Non mostreremo pietà. [...] Il bastardo cesserà di vivere. Avremo la nomea di assassini... E gli assassini sono immortali». È così che il generale americano George Smith Patton aizzava, nel luglio del 1943, i suoi uomini, alla vigilia dello sbarco alleato in Sicilia, dove, per la cronaca, i bastardi da colpire erano i soldati italiani.
La guerra è guerra, si sa. Ma il discorsetto motivazionale redatto dal "generale d'acciaio" - questo il soprannome di Patton, che amava girare con un cinturone da cowboy da cui pendevano due luccicanti Colt calibro 45 - funzionò anche troppo. Tanto che alcuni soldati a stelle e strisce, inebriati da quelle parole di fuoco, estesero il concetto di nemico anche ai civili. Così l'Operazione Husky liberò sì l'isola dal nazi-fascismo, ma al prezzo di una lunga serie di crimini di guerra.
Siccome poi, come sappiamo oggi, lo sbarco fu reso possibile dall'aiuto di noti mafiosi, che non tardarono a diventare i nuovi padroni dell'isola, non stupisce che dietro alle immagini di festa, con lanci di cioccolata e sigarette da parte dei soldati americani, il nostro D-Day nasconda un inquietante lato oscuro.
...leggi dall'inizio
Nessun commento:
Posta un commento