Fake o calunnia?
Anche la notizia che i nostri dati personali su Facebook sono stati messi a disposizione di chi li ha voluti, è da considerarsi tra le fake news? Direi proprio di si, anche se Zukerberg assumendosene tutta la colpa ne ha avvallato la veridicità. Ma allora, direte voi, perché ha assunto questa linea di difesa quando avrebbe potuto andare direttamente all'attacco sostenendo che la questione sollevata di "infrazione della privacy" è una questione assurda e totalmente priva di rilevanza alcuna poiché i dati dei profili vengono inseriti dagli stessi interessati con la perfetta consapevolezza ( e direi anche lo scopo ) di farli vedere a tutti? - Evidentemente secondo me, la linea di assunzione di responsabilità ( consigliatagli da fior di studiosi e analisti dei comportamenti sociali ) è quella che è stata stimata di minore danno possibile all'azienda alla quale, in un'America bigotta come la conosciamo da sempre ( ma non cambierà mai? ) non resta che cercare di parare il colpo.
Sono le stesse manovre offensive scatenate a suon di fake news appunto, portate avanti contro la Clinton, che hanno conseguito il loro scopo, e quelle usate ancora contro Trump, che sono anch'esse vicine al risultato voluto, senonché un presidente USA dispone di strumenti difensivi non accessibili a tutti gli altri.
Mai come oggi le fake news sono l'arma più usata contro il nemico politico: - Un tempo un mio professore ricordava sempre il vecchio detto " calunniate, calunniate, qualcosa resterà " si perché di calunnia si tratta, proprio quella che una volta era un reato perseguito dalla legge.
Ma ora, chiamandosi con altro nome, può essere usata tranquillamente, senza più pericolo di "ritorsioni" su chi la usa come metodo: - Ma questa è libertà?
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