FANCY 1

Qualcosa per riflettere, pensare, sognare...alzare il "punto di vista"...

mercoledì 24 aprile 2019

BERENICE - Parte 1

                parte 1          

                                

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   L'infelicità è molteplice. La sfortuna della terra è multiforme.Protendendosi sul vasto orizzonte come l'arcobaleno, ha sfumature di colore altrettanto diverse e anche altrettanto definite, eppure intimamente fuse. Si protende sull'orizzonte come l'arcobaleno! Come mai dalla bellezza ho tratto una simile brutturia? Dal simbolo della pace un'immagine di dolore? Ma, come nell'etica il male è conseguenza del bene, così nella realtà, dalla gioia nasce il dolore.Sia che la memoria della passata felicità costituisca il tormento del presente, sia che le angosce che sono, abbiano origine nelle estasi che avrebbero potuto essere.                               

            Il mio nome di battesimo è Egeo; tacerò quello della mia famiglia.Eppure non vi sono in tutto il paese torri più venerabili per antichità della mia grigia e cupa dimora.La nostra stirpe è stata chiamata razza di visionari; e molti particolari sorprendenti - come l'aspetto della casa avita, gli affreschi della sala principale, gli arazzi delle stanze da letto, la cesellatura di alcune colonne dell'armeria, ma sopratutto la galleria di antichi dipinti, lo stile della biblioteca e il suo contenuto molto particolare - sono prove più che sufficienti ad ad avallare tale credenza.    i ricordi dei miei primi anni sono legati a quella stanza e ai suoi libri di cui non dirò altro. Quì morì mia madre, quì sono nato io.Ma sarebbe del tutto ozioso affermare che non fossi vissuto prima di allora, che l'anima non abbia avuto una esistenza antecedente. Potete negarlo? Non discutiamone. Io ne sono convinto, non pretendo di persuadere gli altri.



                                  

             V'è tuttavia un ricordo di forme aeree, di occhi spirituali pieni di significato, di suoni melodiosi eppure mesti - un ricordo che non vuole cancellarsi, una memoria simile ad un'ombra -vaga, mutevole, indefinita, vacillante; e come di un'ombra mi sarà impossibile liberarmene finché vivrà in me la luce radiosa della mia ragione. Sono nato in quella stanza, destandomi infine dalla lunga notte di ciò che sembrava ma non era, inesistenza, per approdare all'improvviso nella terra stessa delle fate, in un castello della fantasia, nel folle dominio del pensiero e dell'erudizione monastica; non è singolare che mi guardassi intorno con occhi febbrili e stupiti, che seppellissi la mia infanzia nei libri e dissipassi la giovinezza nelle fantasticherie; ma è singolare invece, mentre gli anni fuggivano e la pienezza della virilità mi trovava ancora nella stessa casa - è davvero singolare il ristagno che all'improvviso inaridì le sorgenti della mia vita e il capovolgimento che stravolse il carattere dei miei più semplici pensieri. Le realtà del mondo mi apparivano come visioni e soltanto come visioni, mentre le folli idee della terra dei sogni divenivano in cambio, non la materia prima della mia vita quotidiana, ma realmente, la mia unica intera esistenza.              Berenice ed io eravamo cugini e crescemmo insieme nella mia dimora paterna. Tuttavia crescemmo diversamente: io cagionevole di salute e sprofondato nella malinconia, lei agile, graziosa e piena di vitalità; per lei le escursioni in montagna, per me gli studi del chiostro; io rintanato nel cuore, dedito anima e corpo alla più intensa e dolorosa meditazione, lei spensierata, vagante nella vita senza curarsi delle ombre disseminate lungo il suo sentiero o del volo muto delle ore dalle ali di corvo.  Berenice! Invoco il suo nome - e dalle grigie rovine della memoria migliaia di ricordi tumultuosi si ridestano a quel suono! Oh, la sua immagine è ora vivida davanti a me come nei primi giorni della sua spensieratezza e allegria! Oh bellezza superba eppure fantastica! E poi, poi tutto è mistero e terrore - una storia che non andrebbe raccontata. La malattia, una malattia fatale si abbattè sul suo corpo come vento del deserto; e mentre ancora la contemplavo, lo spirito della trasformazione la travolse, pervadendone la mente,, le abitudini, il temperamento e turbandone nel modo più sottile e terribile, persino la fisionomia. Ahimé il distruttore venne e si dileguò. e  la vittima dov'era? Io non la riconoscevo o almeno, non la riconoscevo più come  Berenice!   

              ...segue...                       vedi I RACCONTI FANCY                                             

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