Terzo fatto curioso : Nei possedimenti della Shugborough Hall nello Staffordshire UK, tra il 1761 e il 1767 venne eretto un grande bassorilievo marmoreo riproducente come in uno specchio il suddetto quadro di Poussin recante un acrostico non ancora decifrato. Cosa significano codesti enigmatici richiami? E perché in particolare, fu il soggetto pittorico legato al tema " Et in Arcadia Ego " ( già trattato dal Guercino ) a sollecitare le due diverse trascrizioni ? Ora, che Poussin debba considerarsi a tutti gli effetti tra gli artisti " iniziati " è una cosa che qualsiasi cultore di esoterismo, appena degno di cotanta qualifica sa o dovrebbe sapere, non fosse altro che per il richiamarsi dello stesso Poussin alla teoria armonica dello Zarlino, nutrita di spiriti neoplatonici e alle discipline degli antichi modi greci.
E' però sorprendente che il suo nome balzi fuori a proposito di una vicenda che avrebbe per scopo la restaurazione della dinastia merovingia. Già, perché di ciò si tratterebbe e in virtù del fatto che proprio in quella schiatta scorrerebbe il sangue di Gesù e perciò un sovrano appartenente a tale discendenza sarebbe realmente un Dio in terra, un unto del Signore.
Come entrerebbe in ciò il fantomatico Priorato di Sion? In un modo semplicissimo. Esso sarebbe stato a suo tempo il motore primo che avrebbe promosso la costituzione dell'Ordine del Tempio ed essendone il cuore, il vertice segreto, sarebbe scampato alle persecuzioni, trasmettendo il segreto ad una serie incredibile di personaggi che avrebbero governato il Priorato nel corso dei secoli:- Da Renato d'Angiò a Leonardo da Vinci; da Ferrante I Gonzaga all'ermetista Robert Fludd, rosacroce; da Isac Newton a Carlo di Lorena; da Victor Hugo a Claude Debussy e Jean Cocteau. Difficile districarsi in un guazzabuglio del genere, giacché vi si mischiano supposizioni magari verosimili a ipotesi che appaiono più che improbabili.
Lamento sul Cristo morto - Nicolas Poussin |
Ammesso che vi sia stata una cerchia interiore o esoterica al''interno dell'Ordine del Tempio, è da dimostrarsi che la sua sopravvivenza sia stata garantita nel modo indicato da Lincoln e collaboratori, piuttosto che nell'ambito di altri ordini cavallereschi o delle corporazioni di mestieri. Inoltre, anche accetando come vera l'opinabilissima ipotesi che Cristo sia sopravvissuto al martirio della croce, la narrazione di un suo approdo a Marsiglia in compagnia della sposa Maria Maddalena, appare altrettanto poco verosimile, quanto la tesi dei mormoni che vorrebbero dimostrare un viaggio e soggiorno in terra americana di Gesù risorto, a scopo predicatorio. Caso mai, aggiungiamo da parte nostra, se di eventuale sopravvivenza del Messia si dovesse parlare, appaiono più plausibili i racconti che lo vorrebbero emigrato in oriente, come lascerebbero intendere talune antiche leggende circolanti in Afghanistan e Pakistan. Non si dimentichi infine che gran parte delle tesi contenute nel Santo Graal si appoggiano a documenti moderni e in cui gli autori sono stati fatti inciampare a bella posta, come essi stessi sembrano riconoscere in più di un'occasione.
Sarebbe perciò facile dedurre che tutto il baccano che si sta facendo attorno al Priorato di Sion nascesse da una gigantesca mistificazione, o addirittura da un doppio gioco degli autori dell'opera citata, i quali si sarebbero finti indagatori un po' sprovveduti, ma senza preconcetti, mentre in realtà sarebbero stati i primi esecutori di chissà quale sottile piano metapolitico anzi, "paramonarchico" se ci è consentito il neologismo. Sia ben chiaro, su questa terra può accadere di tutto, ma che non si tratti di una semplicistica e totale mistificazione è provato da alcuni indizi; e che appaia poco verosimile la partecipazione di Lincoln, Baigent e Leigh a una congiura reazionaria nel senso pieno del temine è dimostrato dalla mancanza di sottigliezza delle loro argomentazioni. Una tesi che avesse avuto un implicito secondo fine sarebbe stata sviluppata con maggiore accortezza, dobbiamo convenire. E allora? Allora non rimane che riconoscere che qualcosa di vero c'é nelle vicende del Priorato di Sion, ma è certo che la stragrande maggioranza di libri e opuscoli che hanno consentito lo sviluppo dell'ipotesi dei tre ricercatori anglosassoni ( libri e opuscoli spesso in edizione privata, ma regolarmente depositati nelle biblioteche e negli archivi pubblici perché venissero rintracciati ) erano stati redatti per depistare, anziché agevolare il loro lavoro.--continua...