FANCY 1

Qualcosa per riflettere, pensare, sognare...alzare il "punto di vista"...

domenica 20 marzo 2022

SINARCHIA ( 4 )

 Terzo fatto curioso : Nei possedimenti della Shugborough Hall nello Staffordshire UK, tra il 1761 e il 1767 venne eretto un grande bassorilievo marmoreo riproducente come in uno specchio il suddetto quadro di Poussin recante un acrostico non ancora decifrato. Cosa significano codesti enigmatici richiami? E perché in particolare, fu il soggetto pittorico legato al tema " Et in Arcadia Ego " ( già trattato dal Guercino ) a sollecitare le due diverse trascrizioni ?  Ora, che Poussin debba considerarsi a tutti gli effetti tra gli artisti " iniziati " è una cosa che qualsiasi cultore di esoterismo, appena degno di cotanta qualifica sa o dovrebbe sapere, non fosse altro che per il richiamarsi dello stesso Poussin alla teoria armonica dello Zarlino, nutrita di spiriti neoplatonici e alle discipline degli antichi modi greci.

          E' però sorprendente che il suo nome balzi fuori a proposito di una vicenda che avrebbe per scopo la restaurazione della dinastia merovingia.  Già, perché di ciò si tratterebbe e in virtù del fatto che proprio in quella schiatta scorrerebbe il sangue di Gesù e perciò un sovrano appartenente a tale discendenza sarebbe realmente un Dio in terra, un unto del Signore.

         Come entrerebbe in ciò il fantomatico Priorato di Sion? In un modo semplicissimo. Esso sarebbe stato a suo tempo il motore primo che avrebbe promosso la costituzione dell'Ordine del Tempio ed essendone il cuore, il vertice segreto, sarebbe scampato alle persecuzioni, trasmettendo il segreto ad una serie incredibile di personaggi che avrebbero governato il Priorato nel corso dei secoli:- Da Renato d'Angiò a Leonardo da Vinci; da Ferrante I Gonzaga  all'ermetista Robert Fludd, rosacroce; da Isac Newton a Carlo di Lorena; da Victor Hugo a Claude Debussy e Jean Cocteau.   Difficile districarsi in un guazzabuglio del genere, giacché vi si mischiano supposizioni magari verosimili a ipotesi che appaiono più che improbabili.

Lamento sul Cristo morto - Nicolas Poussin

        Ammesso che vi sia stata una cerchia interiore o esoterica al''interno dell'Ordine del Tempio, è da dimostrarsi che la sua sopravvivenza sia stata garantita nel modo indicato da Lincoln e collaboratori, piuttosto che nell'ambito di altri ordini cavallereschi o delle corporazioni di mestieri. Inoltre, anche accetando come vera l'opinabilissima ipotesi che Cristo sia sopravvissuto al martirio della croce, la narrazione di un suo approdo a Marsiglia in compagnia della sposa Maria Maddalena, appare altrettanto poco verosimile, quanto la tesi dei mormoni che vorrebbero dimostrare un viaggio e soggiorno in terra americana di Gesù risorto, a scopo predicatorio.     Caso mai, aggiungiamo da parte nostra, se di eventuale sopravvivenza del Messia si dovesse parlare, appaiono più plausibili i racconti che lo vorrebbero emigrato in oriente, come lascerebbero intendere talune antiche leggende circolanti in Afghanistan e Pakistan.  Non si dimentichi infine che  gran parte delle tesi contenute nel Santo Graal si appoggiano a documenti moderni e in cui gli autori sono stati fatti inciampare a bella posta, come essi stessi sembrano riconoscere in più di un'occasione.

        Sarebbe perciò facile dedurre che tutto il baccano che si sta facendo attorno al Priorato di Sion nascesse da una gigantesca mistificazione, o addirittura da un doppio gioco degli autori dell'opera citata, i quali si sarebbero finti indagatori un po' sprovveduti, ma senza preconcetti, mentre in realtà sarebbero stati i primi esecutori di chissà quale sottile piano metapolitico anzi, "paramonarchico" se ci è consentito il neologismo. Sia ben chiaro, su questa terra può accadere di tutto, ma che non si tratti di una semplicistica e totale mistificazione è provato da alcuni indizi; e che appaia poco verosimile la partecipazione di Lincoln, Baigent e Leigh a una congiura reazionaria nel senso pieno del temine è dimostrato dalla mancanza di sottigliezza delle loro argomentazioni.  Una tesi che avesse avuto un implicito secondo fine sarebbe stata sviluppata con maggiore accortezza, dobbiamo convenire. E allora? Allora non rimane che riconoscere che qualcosa di vero c'é nelle vicende del Priorato di Sion, ma è certo che la stragrande maggioranza di libri e opuscoli che hanno consentito lo sviluppo dell'ipotesi dei tre ricercatori anglosassoni ( libri e opuscoli spesso in edizione privata, ma regolarmente depositati nelle biblioteche e negli archivi pubblici perché venissero rintracciati ) erano stati redatti per depistare, anziché agevolare il loro lavoro.--continua...

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venerdì 18 marzo 2022

INCONTRI "STRANI"

 IL MIO "INCONTRO"  CON L'IMPERATORE

         Era un pomeriggio di Novembre del 1970 alla stazione di Livorno; una di quelle giornate in cui il caldo estivo non si fa più sentire ma ancora si può godere di una gradevole temperatura  autunnale. Io studiavo a Pisa quell'anno e al ritorno, nel pomeriggio, stavo aspettando in stazione il treno locale che mi avrebbe portato a Castagneto Carducci, dove vivo tuttora.

           Durante l'aspettativa della coincidenza, sullo stesso binario lungo cui stavo tranquillamente passeggiando, accosta lentamente un altro treno e mi colpisce immediatamente l'immagine della carrozza che casualmente si ferma proprio davanti a me: -  Si vede subito che non è una carrozza aperta al pubblico; è riservata e la cosa mi incuriosisce non poco. Non posso fare a meno di osservare il finestrino che è poco sopra la mia testa e sopratutto l'uomo che se ne sta tranquillamente affacciato: - Di bassa statura, in un candido sari bianco, i tratti somatici inconfondibili dell'Etiopia, un viso scarno e ormai logoro dall'età e dalle innumerevoli vicissitudini ( che mi ripropongo senz'altro di approfondire ) - è proprio lui, l'imperatore Hailè Selassiè in persona.

           Io rimango nel momento assolutamente impietrito in quanto pur avendolo visto numerose volte in fotografia ma non sapendo assolutamente nulla della sua visita in Italia, non riesco proprio a realizzare per quale assurdo motivo si trovi lì, ma sopratutto nella maniera così informale che poteva essere quella di qualsiasi altro normale viaggiatore, senza lo stuolo di dignitari di corte e attorniato da gente con i più strani paramenti come sempre si vedeva.

          Ora, mi direte, un evento straordinario, certamente, una coincidenza più unica che rara trovarsi proprio lì in quel momento, ma niente più di una semplice coincidenza, senonché la cosa non finisce lì. 

           Ad una certa distanza da me, più lontana dai binari, c'è una ragazza con un bambino piccolo in braccio, verosimilmente il figlio di pochi mesi, a cui io nemmeno ho fatto caso; ma lui, dal finestrino mi fa un cenno: Ma come, penso, sta dicendo proprio a me? Ma come è possibile? Eppure non ho nemmeno fumato, ma che cavolo...; poi, indicandomi la donna, capisco che è lei che vuole, allora la chiamo e la porto proprio sotto al finestrino.  Lui è già lì con una catenina d'oro in mano e sporgendosi la mette al collo del bambino.

           Pochi secondi e il treno riparte, lasciandoci stupiti e attoniti, io e la donna, unici presenti su tutto il marciapiede della stazione; nessun altro si è accorto di niente.  

           Ora dopo tanto tempo, ripenso a quanto avrebbero fatto i giornalisti per poter fotografare la scena ed io lì, senza nemmeno un telefonino ( i cellulari erano ancora lontani ) non ho altro che un ricordo indelebile nella mia mente, un ricordo che mi ha fatto molto pensare anche successivamente alla persona che, pur avendo subito un'occupazione militare da parte nostra, non sviluppo' mai sentimenti di rancore verso gli                                              italiani.                                                L. Fancelli                                                                        

Dall'incoronazione in poi 

 Immagini della visita fatta all'Italia a Novembre 1970 ( dai giornali dell'epoca )



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lunedì 7 marzo 2022

I VERI CROSTINI CASTAGNETANI

 

 16)  I CROSTINI VERI                   

INTRODUZIONE : alcuni chiarimenti si rendono quì necessari perché la definizione "VERI" comporta una netta distinzione da quelli che comunemente avrete gustato magari anche nei migliori ristoranti ma che con questi non hanno niente a che vedere, né per quanto riguarda il gusto, né per quanto riguarda le modalità di preparazione che, similmente alla testa di cinghiale che ho descritta al punto N.3, richiedono un impegno e più che altro un'autentica passione per la cucina che ormai sembra del tutto scomparsa: Una cosa è certa, nessuno delle giovani generazioni, sono pronto a scommettere, avrà mai avuto occasione di assaggiare questa prelibatezza. Ragion per cui sfido qualche giovane amatore di alta cucina  ( invito a lasciare la "haute cuisine"  ai francesi ) a cimentarsi seguendo le indicazioni che vedete sotto.

PER 4 PERSONE  -  

                                   3 hg. di fegatini di pollo;
                                   Budellini di almeno due polli, debitamente trattati e puliti;
                                   1 bel cipollone rosso per lo sfritto;
                                   3 filetti di alici tolte dalla salamoia;
                                   1 bicchiere di vino bianco secco;
                                   1 cucchiaio grande di capperi;
                                   1 pentola di brodo di carne ( preferibilmente pollo ) e verdure; 
                                   Olio e sale q.b.
                                   2 fette di pane a testa, tagliate a metà, spessore 2 cm. circa ( pane
"posato"  ben compatto, di qualche giorno, un pane troppo fresco non è adatto ).
                                  

Chiarimenti:

 Ci saranno molte perplessità su dove trovare e come pulire i suddetti budellini di pollo. In città non dovrebbe essere difficile in quanto qualsiasi polleria considera i budellini materiale di scarto e può darveli gratuitamente; in campagna la gente che alleva i polli per uso di casa potrà fornirveli su richiesta in quanto ormai nessuno li usa più.
   La pulitura richiede che vengano prima svuotati "strusciandoli" da un capo all'altro ( non fate pezzi più lunghi di 30-40 cm. ) poi rovesciati ( un ferro da calza sarà utilissimo ) e abbondantemente sciaquati in acqua corrente quindi ripassati in una bacinella contenente acqua, un bicchiere di aceto e almeno un limone strizzato, dove rimarranno una notte prima di essere nuovamente risciacquati ( ai vecchi tempi si usava un apposito recipiente che, debitamente assicurato, veniva lasciato una notte nell'acqua corrente di un fosso ).
-------------------------------------------------- Detto questo, veniamo finalmente a noi...

-------------- Come già spiegato non starò a dire come fare un buon brodo di pollo o manzo ( o entrambi ) fate solo in modo che una bella pentola ( magari del giorno prima ) sia pronta e fumante al momento di andare in tavola con i crostini.
---------------Iniziamo a sfriggere la cipolla ben tritata, con il necessario olio in cui faremo "sciogliere" i filetti di acciuga, ( magari aiutandoci anche con la forchetta). Appena preso un po' di colore aggiungere i capperi, con i  fegatini e i budellini ( interi ).
                    Cuocere  per mezz'ora, aggiustando di sale poi sfumare con vino bianco e riprendere dieci minuti circa la cottura  per far ritirare.
                     Lasciamo ora abbassare la temperatura perché ora è il momento di tritare. Come? Con la vecchia e lenta mezzaluna non si sbaglia, fino ad ottenere un trito abbastanza fine ed omogeneo, certo ci vuole pazienza. Dico  però che si può ottenere egualmente un ottimo risultato anche con il classico frullatore, usandolo a "colpetti" misurati perché non vogliamo una crema, vogliamo un impasto omogeneo ma che conservi sempre una certa granulosità al palato. - Quindi, dal tegame tutto quanto in frullatore e in due minuti sarà pronto.
                     E veniamo ora al pane: come indicato è preferibile un pane "posato"  di una certa compattezza e quindi non fresco. A parte in un vassoio preparate le fettucce ricoprendole generosamente dell'impasto di cui sopra. In tavola, nelle quattro scodelle versate il brodo fumante nella quantità che dovrebbe non oltrepassare i due centimetri ( mediamente qualcosa meno di un rumaiolo ) e immediatamente adagiate i quattro crostini anch'essi ben caldi; nel giro di un minuto il brodo dovrebbe essere assorbito quasi totalmente e buon appetito!
                    Ma tenete ancora in tavola la pentola l'impasto e altro pane perché vedrete che puntualmente vi sarà richiesto di ripetere il procedimento...


     Considerazioni : Questa lavorazione non potrete mai pretenderla da un ristorante. Anche in casa veniva riservata alle grandi occasioni di riunione della famiglia, generalmente nelle feste di Natale e Pasqua, a cui sempre seguivano i nostri Tortelli che aromatizzati alla maggiorana, meriterebbero anch'essi una DOC. Non li conoscete e pensate che non si facciano più? Ebbene posso dirvi che c'è un negozio che li fa ( incredibilmente tali e quali li faceva mia nonna ), solo su ordinazione, ma questa è un'altra storia...

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