Giacché siamo prossimi al momento in cui il popolo esprime e manifesta la propria volontà, momento topico della democrazia, quello della elezione politica dei suoi rappresentanti che andranno poi a formare il nuovo governo, mi corre il pensiero a coloro che, secoli addietro, concepirono quelle forme di potere da cui poi con alterne vicissitudini si svilupparono le odierne, e chissà che per qualcuno la cosa non sia di qualche aiuto nell'attuale difficile quanto sofferta scelta che si appresta a compiere.
John Locke
Dopo numerosi sconvolgimenti politici nel
1689 il
Parlamento inglese riuscì a portare sul trono
Guglielmo III d'Orange,
che si impegnava a garantire al Parlamento stesso e ai cittadini
inglesi una serie di diritti e libertà solennemente proclamati nel
Bill of Rights. L'Inghilterra fu così il primo Stato al mondo ad essere governato da una
monarchia costituzionale, la tipica
forma di governo del liberalismo classico.
Nel
1690 Locke, che apparteneva al Partito
Whig (più tardi chiamato Partito Liberale), pubblicò anonimo
Due Trattati sul Governo,
che contenevano i principi fondamentali del liberalismo classico. Il
filosofo britannico sviluppa il proprio pensiero partendo dalla teoria
del
contrattualismo (già avanzata da
Thomas Hobbes e ripresa poi, con esiti opposti da quelli del filosofo inglese, da
Jean-Jacques Rousseau nel
Contratto sociale).
" Quando i molti governano, pensano
solo a contentar sé stessi, e si ha allora la tirannia più balorda e
più odiosa: la tirannia mascherata da libertà ".
Luigi Pirandello
Le caratteristiche del potere
Il potere supremo è il
potere legislativo che è supremo, non perché senza limiti, ma perché è quello posto al vertice della piramide dei poteri, il più importante.
È il potere di predisporre ed emanare leggi e appartiene al
popolo che lo conferisce per delega ad un organo preposto ad adempierlo,
che è costituito dal
Parlamento.
Subordinato al potere legislativo, c'è il
potere esecutivo che appartiene al sovrano e consiste nel far eseguire le leggi.
Successivamente Locke individua altri due poteri ascrivibili ai precedenti:
- il potere giudiziario
rientrante nel potere legislativo, è preposto a far rispettare la
legge, la quale deve essere unica per tutti e deve far sì che tutti
siano uguali di fronte ad essa e che ci sia certezza del diritto
(principio di legalità). Quindi il potere legislativo esplica due
funzioni: quella di emanare leggi e quella di farle rispettare.
- Il potere federativo - nel significato derivato dal latino foedus,
patto - che rientra nel potere esecutivo e prevede la possibilità di
muovere guerra verso altri Stati, di stipulare accordi di pace, di
intessere alleanze con tutte quelle comunità extra - pattizie, ovvero
che si collocano al di fuori della società civile o politica.
Se così non fosse stato, il popolo aveva il
diritto di resistenza contro un governo ingiusto.
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" Non è la libertà che manca. Mancano gli uomini liberi ".
Leo Longanesi
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