FANCY 1

Qualcosa per riflettere, pensare, sognare... e alzare il "punto di vista"...

domenica 31 dicembre 2017

SERVIZI DEMOGRAFICI

 Una "missione".

            La materia anagrafica e quella dello stato civile è disciplinata da legge dello stato, pertanto non soggetta ad alcun tipo di gestione o interpretazione locale o regionale.
            Ciò ha sempre costituito da una parte il vantaggio di non doversi confrontare con alcun amministratore per quanto riguarda l'applicazione delle norme, ma dall'altra lo svantaggio di non vedersi mai riconoscere una professionalità diversa da tanti altri colleghi a livello comunale che a fronte di responsabilità nemmeno lontanamente paragonabili a quelle dell'Ufficiale dei servizi demografici ( basti dire che si risponde civilmente e penalmente in prima persona su qualsiasi atto contestato non al Sindaco ma alla Procura della Repubblica ( per lo stato civile ) e alla Prefettura ( per l'Anagrafe ), ma solo in qualità di "fiduciari" dell'amministrazione in corso godono di salari assai maggiorati.
             D'altra parte , come si dice dalle mie parti "chi più è vicino al fuoco e più si scalda" , ma non è certo il modo migliore di amministrare la cosa pubblica, e fatalmente i risultati si vedono.
             Puntualmente poi ad ogni consultazione elettorale si riconferma spesso la solita linea politica e tutta la rabbia e il disappunto di fronte a code chilometriche e riduzione degli orari di sportello, invece che all'amministratore vengono rivolti contro l'operatore di turno: anche questo non è molto funzionale.



venerdì 29 dicembre 2017

C.I.E. - CARTA IDENTITA' ELETTRONICA

Finalmente ci siamo


                      La prima legge che parlava di carta di identità elettronica è del 15 maggio 1997 e fa parte del cosiddetto pacchetto Bassanini sulla semplificazione amministrativa.
                      Diciotto anni e svariati governi dopo, il recentissimo decreto in materia di enti locali si propone - come spiega il comunicato ufficiale di Palazzo Chigi - «la definitiva implementazione della nuova carta di identità elettronica». E stanzia per questa finalità e per l’ampliamento dell’Anagrafe nazionale della popolazione residente un po’ di soldi, circa 60 milioni per il 2015.
                     La procedura di rilascio è laboriosa, d'altra parte i dati devono essere trasmessi a Roma perché è da lì che il documento sarà formato e trasmesso a casa per via postale; - All'ufficio Anagrafe, dove già sono stati forniti i dispositivi elettronici per l'acquisizione della foto e delle impronte digitali occorreranno pochi minuti dopodiché non resta che attendere l'arrivo per posta.Io  prevedo che  i tempi si stabilizzeranno più o meno in una settimana, salvo una prima fase che potrà risentire di alcune incertezze iniziali; c’è poi un costo aggiuntivo di 20 euro a carico del cittadino, rispetto ai 5,42 del documento tradizionale.Niente da recriminare quindi sui tempi, poiché la nuova carta può essere richiesta fino a sei mesi prima della scadenza ( che è sempre quella del vostro compleanno ).
       Tuttavia non posso tacere che nessuno ancora ha parlato dei lettori. Si, perché per accedere a tutti i servizi pubblici, sanità, scuola, fisco, INPS e quant'altro, dovrete trovare l'apposito dispositivo in cui si inserisce la carta, dispositivo di cui tutti gli enti avrebbero dovuto essere già muniti ma che alla data di oggi deve ancora essere pensato. "Ops! Ci è proprio sfuggito" dovrà dire prima o poi qualche ministro, " ma intanto prendete il vantaggio che si porta meglio in tasca no? Vi pare poco?"
                        In effetti bisogna riconoscere che dopo diciotto anni un passo avanti è stato fatto.

giovedì 28 dicembre 2017

giovedì 21 dicembre 2017

TERRA DEI FUOCHI A LIVORNO


Noi non siamo Napoli.

               Si riconferma il famoso proverbio:"Tutto il mondo è paese". La scoperta che anche nella esemplare Toscana i rifiuti vengono gestiti con una certa "superficialità" ha destato grande scandalo ma se tanto mi dà tanto io credo che la questione anzi, per meglio dire, "l'affare rifiuti" sia un male comune che affligge l'intero paese già da molti anni ( Roma docet ).
                            Tempo fa si vociferava che treni di materiale partissero regolarmente per la Germania che per "lavorarli" ( nota bene, non ho detto smaltirli ) e pertanto riciclarli o trasformarli in altre materie prime da rivendere, si faceva anche saporitamente pagare.
                             Ma a fronte di cotanti mastodontici apparati di controllo sanitario e organi anti inquinamento di vario tipo, fiamme gialle, rosse blu e di tutti i colori, a chi dobbiamo la scoperta?
                 A nessuno dei suddetti ma solo a quel genio del gestore ( evidentemente per sfuggire a tutti quei controlli bisogna avere un'organizzazione quantomeno geniale ) che non sapeva ( ma lo sanno anche i cretini ) che tonnellate e tonnellate di rifiuti stoccate a tempo indefinito danno origine a incendio per autocombustione.
                             E ora che cos'altro può venir fuori? Meglio non rovistare tanto perché, come dice il proverbio, quella roba " più la giri e più puzza".
A proposito, ma a Napoli tutto a posto vero?

                

LA GRANDE BELLEZZA

In Svizzera

                      E' dagli anni 80 che gli architetti ( si, perché l'aspetto estetico sembra che in questo paese sia appannaggio esclusivo di questa categoria) si occupano di superamento delle barriere architettoniche ( con risultati piuttosto deludenti ) e di estetica dei fabbricati urbani mentre l'estetica del paesaggio naturale, rurale più o meno soggetto ad utilizzazione agricola, sembra una questione del tutto aliena in Italia.
                      Ma vediamo invece cosa succede nella tanto snobbata Svizzera.
Da cinque anni una specifica legge federale fa erogare 'contributi per la qualità del paesaggio' agli agricoltori. E il 70% di quelli elvetici se ne giova, integrando il proprio reddito e contribuendo enormemente alla gestione paesistica. Che ricordiamolo bene, non comporta solo benefit dal punto di vista ambientale o turistico, ma anche minori spese per la gestione del territorio e per evitare le emergenze date dal degrado idrogeologico (in Italia un elevatissimo numero di Comuni ha criticità idrogeologiche).
Molto praticamente in Svizzera fare un pagliaio all'aperto vale 180 franchi, un muretto a secco 100 franchi, un albero piantato 15 franchi, un prato di narcisi 800 franchi a ettaro.
                                                    Ora, prevedere cosa direbbe un Sindaco se gli si chiedesse di fare altrettanto è estremamente facile: "Non abbiamo soldi per queste iniziative". Caro Sindaco, risponderei,  "si può incentivare anche senza erogare contributi, semplicemente detassando oppure detraendo certe opere meritevoli da una tassazione complessiva che è forse la più alta d'Europa, ci avete mai pensato?".