FANCY 1

Qualcosa per riflettere, pensare, sognare...alzare il "punto di vista"...

lunedì 29 gennaio 2018

ESISTE IN NATURA IL SENSO DELLA FINE?

Una verità ancora da svelare         

                                     Un fenomeno tra i più inquietanti anche per la coscienza di scienziati ed ecologisti, quello dei cosiddetti " suicidi di massa" delle balene.
                In questo caso si tratta di 64 cetacei che improvvisamente hanno dirottato dall'abituale percorso finendo spiaggiati sulla costa di Capo Cod nel Massachussets.
                Nell'erba giacciono i grandi corpi dei cetacei spiaggiati e attorno a loro si raccolgono i ricercatori decisi a far luce sull'episodio.
Una delle spiegazioni che si tenta di dare del fenomeno si riferisce al grande senso di solidarietà che esiste fra i membri del branco:Se uno di essi è ferito o malato gli altri si precipitano in suo soccorso a costo di finire anch'essi nei guai. E' comunque da escludere la volontà di suicidio, inesistente in qualsi specie, eccetto l'uomo.
                L'autopsia a cui sottopongono gli animali ha lo scopo di verificare se si riscontrino in essi tracce di veleni.
                L'inquinamento è infatti indicato come una delle possibili cause di queste morie di massa,
purtroppo assai frequenti.
                                       E' un comportamento stranamente simile a quello, più evoluto, osservato negli elefanti. Nel parco nazionale del Serengeti in Tanzania un naturalista è riuscito a fotografare una sequenza che ha dell'incredibile:- Un branco di elefanti accompagna una femmina evidentemente ammalata che cerca, il luogo dove finire i suoi giorni. Ad un certo punto l'invalida, che non ce la fa più si accascia; immediatamente le si fanno intorno le compagne. Una di loro va persino a raccogliere dell'erba fresca e la porta alla malata perché si nutra:ma nonostante le cure affettuose delle amiche di branco, dopo alcune ore di agonia la malata muore.
                 Le compagne accarezzano ripetutamente con la proboscide il corpo ormai senza vita, quasi vogliano rendersi conto di quanto è successo. Poi sfilano in silenzio davanti alla salma, quasi a renderle l'estremo omaggio. Alla fine il branco si allontana lentamente all'interno del parco mentre un elefante rimane a guardia del cadavere per l'intero pomeriggio. Una cerimonia funebre che potrebbe sembrare un'invenzione se non ce ne fosse la documentazione fotografica.
                 Sul senso della morte degli elefanti abbiamo la testimonianza di uno dei maggiori esperti mondiali, il ricercatore scozzese Iain Douglas Hamilton.Non contento di osservarli in natura ha voluto intervenire di persona con un interessante esperimento.           save the elephants
                                        Trova una carcassa di elefante ormai spolpata dalle iene e fa sparpagliare le ossa proprio sulla pista persorsa dagli elefanti nei loro abituali spostamenti attraverso il parco, poi si ripara in un nascondiglio e da lì assiste alle reazioni degli animali: -  Appena il branco giunge in vista delle ossa c'è una visibile eccitazione tra gli animali. Si avvicinano, le fiutano ripetutamente come se volessero riconoscere l'identità dell'individuo a cui appartenevano. Un elefante per primo raccoglie le zanne e le passa alle compagne. Un giovane maschio solleva la cintura pelvica che pesa parecchio e faticosamente la trascina per una cinquantina di metri, poi la lascia cadere, stremato. La femmina leader ( le società degli elefanti sono sempre matriarcali ) s'impossessa di una delle zanne, se ne infila la punta in bocca e col singolare trofeo riprende la marcia. Gli altri la seguono in processione, ciascuno portando con sé, come prezioso cimelio, un pezzo dello scheletro. Sembra realmente di assistere ad un suggestivo rito funebre che lascia gli osservatori interdetti e stupefatti.


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