Gioco malato
Ormai non c'è più bar che non abbia il suo angolo "macchinette per giocatori" ( slot machines ); anche perché è difficile rinunciare, con la crisi attuale, ad una fonte aggiuntiva di guadagno priva di problemi di gestione, di personale o di tempo sottratto all'attività principale.I danni conseguiti, a fronte di una piccola entrata per l'esercente, sono ormai conosciuti: famiglie distrutte, gente ridotta alla fame, imprese fallite, persone nelle mani degli strozzini, ridotte alla canna del gas.
Purtroppo sappiamo anche che debellare la "passione" del gioco d'azzardo è un' impresa non facile; la cosa sta dilagando anche nelle insospettabili madri di famiglia che durante la mattinata affollano le tabaccherie per i vari gratta e vinci, ma questo è quello che si vede, poi c'é il "sommerso" dato che da casa con il semplice pc domestico si possono giocare sui molti casinò on line tutti i soldi disponibili nel più assoluto anonimato.
Lottare contro queste manie ormai riconosciute patologiche significa poi lottare contro i mulini a vento dato che i promotori, sostenitori e protettori sono i politici di turno e lo stato stesso che ricavandone lauti guadagni riconferma la sua partecipazione all'impresa.
Ora a qualcuno ( sentendo odore di elezioni ), in un rigurgito di coscienza, è venuta l'idea di limitare o quantomeno ridurre il numero delle "macchinette" : A questi falsi moralisti vorrei dire che il fatto stesso che lo stato speculi ( poco o tanto non fa differenza alcuna ) sulla salute della gente, con il gioco d'azzardo così come con le sigarette, così come con gli alcolici, è un'infamia!
Compito dello stato è garantire e tutelare la salute pubblica: La Costituzione ( Art.32 ) individua la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività
per cui guadagnare su tutto ciò che la pregiudica è un crimine e come tale andrebbe trattato.
Tuttavia come rifiutare un primo piccolissimo, timido passo in questo senso?
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